Spesso le telecamere si posavano sulla panchina del Milan e sui riccioli del volto sorridente e sereno di Adli e  mai l'ho visto avere una espressione corrucciata. Pioli dice che i compagni lo stimano non solo perché forse è un ragazzo con un carattere d'oro ma perché è un signor giocatore. Che se ne sia accorto il suo allenatore non è certo un punto che vada molto  a suo merito. Un CDK che esce da Milanello e si ritrova in un ambiente diverso e un Adli, rispolverato, solo perché il suo pari ruolo è infortunato, testimoniano alla fine che l'unico errore della direzione tecnica eliminata brutalmente rimane in fondo solo il misterioso  Origi. Chissà  magari potrebbe rispuntare, nella serie mai dire mai, pure lui dal cilindro di un cappello di un altro allenatore. Ieri i nuovi hanno finalmente dato un contributo offensivo che non fosse la premiata ditta Leao-Giroud. E questa è sicuramente una buona notizia per Pioli. L'Inter si è nuovamente sdraiata sul lettino della psichiatra e quando tutti invocavano  una mini fuga per la vittoria, ecco che la Bebeamata, chiamata a gran voce a mostrare i muscoli, si affloscia sotto i colpi di un Berardi che da anni mi chiedo perché non giochi in un grande team. Ancora una volta devo dire che il Milan trova un aiuto masochista da parte degli avversari. La difesa cagliaritana gentilmente offre il pareggio e pure il vantaggio al Milan, incredibilmente ben orchestrato dallo spolverato francesino. Probabilmente non ci credeva pure lui, il suo costante propositore a scaldare la panchina per quasi oltre un anno, a vederlo a chiamar palla, a distribuirla con sicurezza e con tocco vellutato e pure a tentare sventagliate precise oltre i 10/15 metri, cosa che al suo pupillo inamovibile riesce piuttosto difficile fare. Avrà pensato di aver osato l'inosabile a schierarlo quando lo ha visto inciampare e perdere palla in flebile contrasto su Nandez e quindi causare il primo gol cagliaritano su chiusura imperiosa del potente angolano Luvumbo servito dall'uruguagio.  Gli unici due a tenere in piedi una squadra a cui è mancata totalmente la grinta delle provinciali. Forse il suo allenatore avrà  visto, chissà,  anche un recupero del dimenticato (oublié) ragazzo di Vitry-sur-Seine, in un successivo tenace contrasto. Ovvio che la grinta difensiva sia un fondamentale che Adli, in quella posizione, deve migliorare.  Magari si sarà pure accorto che avere uno dietro che non debba solo difendere ma anche impostare e servire con personalità può magari far girare meglio tutto il settore nevralgico del centrocampo.  E così sempre magari Reijnders riesce a far meglio ciò che sa fare bene senza necessità  di impostare dal basso con uno che ti dà una palla non da compitino facile ma con un poco di valore in più. E quindi può andare a cercare le punte con più facilità con quello rapide e improvvise verticalizzazioni che lo distinguono. Allo stesso modo da uno che dietro la palla la gioca e disegna traiettorie non così banali anche il suo Bronzo di Riace, Luftus, spostato un poco più avanti può meglio far vedere le sue doti balistiche che non sono certo da trascurare e che invece finora sembra manchino al suo collega di reparto olandese. Il Cagliari andato inopinatamente in vantaggio a poco a poco subisce il palleggio orchestrato da Adli e Co. e che si muove e si sviluppa bene sulle fasce raggiunte da sciabolate di ottima precisione. Il primo gol vede Pulisic superare un inguardabile Wieteska e mettere al centro un pallone abbastanza innocuo  da acchiappare con una certa facilità. Non così Radunovic che lascia la palla con un "prego si accomodi" ad un più che discreto Okafor che già poco prima forse poteva chiudere più pericolosamente a rete ma ha sparato debolmente in braccio allo stesso. Conclusione di Okafor con grande riflesso e comunque in velocità e ottima tecnica. Quando poi la difesa cagliaritana si esibisce in un esitante "no tua ma forse mia" e permette a Tomori di chiudere di piede indisturbato la frittata è fatta come tipico delle frittate in pochi minuti. Esaltarsi per due gentili omaggi cagliaritani non è  forse il caso, se non, con mia grande contentezza e notevole simpatia, non solo umana, sono davvero felice di vedere un giocatore assurdamente trascurato far vedere qualità che bisognava solo saper vedere. Ma gli allenatori sono fatti così. A volte vogliono vedere cose che non vede nessuno e a volte non vedono cose che vedono tutti. Non arrivo a dare definizioni di asaltazione alla Paulo Sosa, un  allenatore pure lui  che vede nel riccioluto franco algerino un rivisitazione del mitico Zinedine, dai non esageriamo, ma è curioso come la miopia oppure la lente di ingrandimento siano frequenti strumenti di misura degli allenatori. Rimango sempre un pochino stupito dalle dichiarazioni di Pioli che dice che ora la rosa è lunga. Magari forse i riccioli di Adli gli erano sfuggiti? In ogni caso poiché una vittoria chiusa senza tanti problemi, perché il Cagliari è  stato comparativamente ben poca cosa, anche nella ripresa e che l'attacco del Cagliari si è  dato da fare con  Luvumbo, ma pure Petagna ha cercato di combinare qualcosa e Nandez è un giocatore notevole, va valutata la maiuscola prestazione di un ritrovato Tomori, e di tutta la difesa, lui insuperabile in tutti i fondamentali.  E poiché  avevo visto in Soulemana e Makounbou due centrocampisti di qualità,  va vista in senso molto positivo la prova del nostro centrocampo, per me proprio per un notevole apporto di qualità dato da Adli. Se poi la vittoria arriva così facile, seppur con gli omaggi di una difesa in serata no come quella cagliaritana, senza il duo Leao-Giroud, non si può  certo non convenire che la rosa degli attaccanti comincia a palesarsi di tutto rispetto. Chukwueze ha mostrato sicuramente qualcosa di più  e così  Okafor. Occorre che, come sempre succede, Adli ora  si tappi bene le orecchie per tutti i consueti esagerati paragoni che gli arrivano e che gli arriveranno e che continui con la stessa costante modestia che lo ha caratterizzato finora. Un bel passo avanti essere considerato un giocatore importante non solo  dai suoi compagni che molto spesso lo hanno cercato ma pure dal suo allenatore. E se ti cercano con continuità in mezzo al ampo vuol dire che qualcosa di più  se non molto di più meriti di ottenere. Note dolenti giungono dallo stralunato Cagliari privo di mordente magari un poco troppo ammorbidito  dal mutabile e spesso tagliagambe clima della sua splendida città. Magari sì è illuso di aver vita facile dopo il vantaggio, ma giocando con così poca grinta, a parte Luvumbo e Nandez, la strada per la salvezza e la permanenza in A per questa gloriosa squadra si fa molto difficile. Ci sono sicuramente buoni giocatori e un grande allenatore specializzato in miracoli, ma senza un adeguato approccio mentale da provinciale contro una squadra più titolata non si va lontano. Il Milan non ha giocato a un gran ritmo, ha capitalizzato come in altre occasioni gli errori altrui e si trova a comandare la classifica. Adli è un acquisto inaspettato. La strada è lunga in Italia e in Europa. Pioli ha un'arma in più. Speriamo la sfrutti bene.