Ennesima sconfitta, ennesimi punti persi, ennesima brutta prestazione e... la Roma affonda. 
La Roma battuta dall'Udinese forse è stata una delle più brutte della stagione: squadra lenta, prevedibile, stanca, spaventata, stufa ed è l'aggettivo che fa più paura. 

Di Francesco ha perso il controllo della squadra da tempo ma né lui (dimissioni) né la società (esonero) fa niente per trovare una soluzione. Ad ogni sconfitta si parla di un Pallotta arrabbiato, avvelenato ma a fin dei i conti rimane tutto come prima. 

Intorno alla squadra c'è confusione: si dice che Baldini e Pallotta vogliono mandar via il tecnico abruzzese ma il DS Monchi preme per aspettare e minaccia le dimissioni. Di Francesco non sa a chi affidarsi per uscire da questa situazione perché se El Shaarawy contro la Samp è capace di fare un gol capolavoro, contro l'Udinese ne sbaglia 2, se Kluivert contro i blucerchiati gioca la miglior partita da quando e' arrivato in Italia, contro i bianconeri e' irriconoscibile. Viene "tradito" anche dai più positivi di questo inizio di stagione Santon (gol preso per un suo errore), Juan Jesus (niente a che fare con il JJ visto all' Olimpico prima della sosta) e Olsen costretto ad arrendersi a poche ore dell'inizio della partita per un problema muscolare. 

Un altro fattore che si è posto da tempo contro Di Francesco è il tema infortuni: con Pellegrini e Olsen sono arrivati a 14 che tengono ai box big come Pastore, De Rossi e Perotti e ogni tanto l'infermeria richiama anche Manolas e soprattutto Kolarov (ancora alle prese con il fastidio al dito del piede fratturato). 

Una soluzione qualcuno dovrà trovarla perché se in Champions League le cose vanno bene (basta un punto per qualificarsi e se domani contro il Real dovessero vincere si qualificherebbero 1), in campionato la situazione e' grave; 8 in classifica sotto addirittura alla neopromossa Parma e 4° posto distante 4 punti con Inter Juve alle porte e con Milan Lazio pronte a scappare via. 

A Roma questo silenzio non ha mai fatto così rumore.