Ayrton Senna da Silva nasce in Brasile a San Paolo il 21 Marzo del 1960 e muore a Bologna il 1 Maggio del 1994 in seguito ad un fatale incidente durante il Gran Premio di Imola dello stesso anno.

Senna viene considerato da molti addetti ai lavori il più forte pilota di sempre di Formula 1 grazie alla sua bravura nella guida e nella scelta degli pneumatici giusti per ogni tipo di pista. Figlio di Milton Da Silva e di Neide Senna, una famiglia con origini napoletane, Ayrton nasce in una famiglia ricca. A 13 anni inizia a gareggiare e da lì non si ferma più. Inizia il suo percorso sportivo nelle serie minori mentre l'apice sportivo lo raggiunge nel 1988, nel 1990 e nel 1991 quando vince per tre volte il titolo di Campione del Mondo di Formula 1. Nella storia della Formula 1 è stato il quinto pilota come trionfi con 41 vittorie. Alle vittorie aggiunge un ruolino impressionante con 80 podi, 65 pole position, 614 punti ottenuti e 19 giri veloci.

Alle 14:17 del Gran Premio di San Marino avviene la tragedia mortale. Durante il 7º giro Senna esce di pista ad altissima velocità alla curva del Tamburello, a causa di un cedimento del piantone dello sterzo. La macchina non si riesce a frenare e Senna riesce solo a frenare, ma non riesce ad evitare il violento scontro con il muro a bordo pista. Il piota viene portato d'urgenza all'Ospedale Maggiore di Bologna nel reparto di rianimazione. Purtroppo il danno più grave è il trauma cranico e Senna muore alla giovanissima età di 34 anni alle 18:40 del 1 Maggio del 1994. Subito dopo la magistratura italiana ordina una autopsia sul corpo del giovane pilota.

Nel 1997 viene aperto il processo che si chiude nel 2005 con l'assoluzione in tutti e tre i gradi di giudizio alla Scuderia Williams e al progettista della macchina Adrian Newey. Il processo però ha fatto emergere molteplici anomalie nell'atteggiamento della Williams e della Federazione. Ma quale è stata la verita della rottura dello sterzo?  
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on uno scoop straordinario fece emergere attraverso le fotografie scattate dal fotoreporter Angelo Orsi, grande amico di Senna, che i tecnici Williams avevano tagliato e risaldato grossolanamente il piantone per cambiarne l’inclinazione e migliorare la posizione di guida di Senna. Quella giuntura, sotto le sollecitazioni delle curve di Imola e le rappezzature dell'asfalto, non resse agli sforzi e causò la morte del pilota brasiliano.

Senna aveva un profondo rapporto con la fede ed era molto credente. Inoltre è stato una persona che ha fatto molta beneficenza nel corso della sua vita. C'è una frase profetica che pronunciò quattro mesi prima della sua morte "Se un giorno dovessi avere un incidente che mi dovesse costare la vita vorrei che fosse sul colpo. Non vorrei passare ore a soffrire in ospedale o passare il resto della vita in una sedia a rotelle. Io voglio vivere intensamente perché io sono una persona intensa". 
Il pilota brasiliano sentiva molto il problema della povertà e del divario sociale tanto che disse: "I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità".

Magic, il suo soprannome, a distanza di 24 anni dalla sua morte, continua a rimanere in maniera indelebile  nel cuore e nella mente dei tifosi di Formula 1, negli sportivi e nelle persone comune che non seguono lo sport ma che hanno conosciuto direttamente o indirettamente una figura straordinaria dentro e fuori dalle piste automobilistiche.