Maestro di calcio. Tante volte questo appellativo viene usato per definire determinati coach che hanno un modo di fare calcio più da esteti, cercando il bel gioco insieme al risultato. Un gioco meno semplice e sparagnino ma più articolato e anche un po' rischioso. E bisogna fare un distinguo tra i top coach e i maestri di calcio. Sono due figure che hanno un modo di approcciarsi allo stesso mestiere in maniera diversa, anche se un maestro di calcio può diventare un top coach come Pep Guardiola, che con il suo inconfondibile tiki taka quando allenava il Barcellona ha conquistato il mondo. Pep Guardiola anche nel Bayern Monaco e nel Manchester City non ha rinunciato nel tentare di proporre un bel calcio anche se in maniera diversa da ciò che propinava con il Barcellona poiché gli uomini a disposizione hanno una caratura tecnica diversa e un diverso modo di giocare pur essendo comunque calciatori altamente competitivi.

Max Allegri, José Mourinho, Antonio Conte, Fabio Capello, Marcello Lippi, Luis Enrique, Jurgen Klopp, Marcelo Bielsa, Rafa Benitez, lo stesso Carlo Ancelotti, che però nella sua carriera ha anche proposto un calcio estremamente offensivo e gradevole, e può essere catalogato anche come maestro di calcio, sono dei top coach, i cui palmares sono ricchi di trofei e il cui gioco è molto pragmatico e concreto, vogliono praticità e portare a casa il risultato, anche giocando male. Il maestro di calcio tende più a complicarsi la vita. Ma possono essere comunque dei vincenti. Guardiola e Maurizio Sarri ne sono la dimostrazione, semplicemente scelgono la strada più difficile ma forse anche la più affascinante, ovvero vincere attraverso il bel gioco e migliorando individualmente i propri calciatori. Lo stesso Marco Giampaolo è un maestro di calcio, come lo è Roberto De Zerbi, e come lo sono stati Arrigo Sacchi, che è anche stato un top coach, e come lo sono stati Zdenek Zeman e Giovanni Galeone, uno degli insegnanti di Marco Giampaolo. Alcuni di loro, e mi riferisco ai maestri di calcio, non hanno un palmares ricco di trofei importanti, ma sono comunque nella storia del calcio e hanno lasciato il segno.

Marco Giampaolo applica un gioco molto preciso e articolato fatto di possesso palla, gioco a due tocchi, palla a terra, il pallone non deve mai essere aspettato ma bisogna accorciare e andare incontro alla palla e non aspettarla che arrivi addosso, bisogna muoversi molto senza palla, il portatore di palla deve subito avere pronta una soluzione a cui scaricare il pallone, il giro palla deve essere veloce, poche volte bisogna optare per il lancio lungo, i terzini devono proporsi in avanti e avere una gamba frizzante, come direbbe Gennaro Ivan Gattuso, e un piede educato. Questo è il "giampaolismo" in maniera sintetica, il cosiddetto gioco di Marco Giampaolo, un maestro di calcio.

Ma cos' è un maestro di calcio? Il maestro di calcio può essere il preludio al diventare un top coach, anche se non sempre è così, ma comunque riescono sempre a lasciare il segno nel mondo del calcio. Il maestro di calcio è quello che dà origine a tutto. Nelle giovanili, ai ragazzini e ai bambini, ad insegnare loro ci sono dei maestri di calcio. Solo che un conto è farlo con dei bambini o ragazzini e un conto è essere un maestro di calcio con professionisti top o potenziali top o comunque giocatori di buon livello e più grandi di quelli allenati nelle giovanili.

Mentre il top coach vuole subito tutto cotto e mangiato, gente pronta e già affermata e non da svezzare, sul quale lui, il top coach è bravo a tirare fuori il massimo del potenziale, lavorando più sulla testa e sulle motivazioni e facendoli rendere al massimo come non mai, e ama allenare possibilmente solo giocatori affermati e non lavorare su di loro individualmente se non in maniera blanda poiché vuole subito ottenere risultati, senza fissarsi sul fare un gioco spumeggiante, ma badando solo al sodo e ai risultati, anche giocando male, il maestro di calcio lavora sui calciatori, sulla loro tecnica individuale e su un gioco corale gradevole e riconoscibile. Lascia la sua impronta sulla manovra della sua squadra. Vincere attraverso il bel gioco, l'opposto del top coach, per il quale conta vincere e basta. Il maestro di calcio fa un gioco che va compreso bene e va imparato a memoria. E' tutto studiato nei minimi particolari, dai movimenti al giro palla, nulla è lasciato al caso. Nulla è frutto del caso. Il gioco che viene fatto dai maestri di calcio è un gioco gradevole da vedere, una manna per gli esteti del calcio, che va eseguito con massima dedizione, è come se fosse una sinfonia musicale. Tutti gli orchestrali devono andare a tempo, se qualcuno sbaglia una nota rischia di rovinare tutto lo spettacolo musicale e il lavoro di tutti. 

Il maestro di calcio è uno scienzato folle. Nel senso di follia artistica, pallonara, è un coraggioso, un Peter Pan, è uno che non ha rinunciato ai suoi sogni, è uno che ha scelto la strada più lunga ma anche la più affascinante e coraggiosa da percorrere. E' uno che va avanti per la sua strada, una strada di cui lui è il costruttore. E' un inventore, è uno che non segue un sentiero percorso già da tanti altri, vuole raggiungere la sua meta seguendo un percorso molto più tortuoso ma anche molto più stimolante. Segue la sua via senza lasciarla un istante. Il maestro di calcio sceglie la strada più difficile da percorrere. E' destinato a lasciare un segno nel mondo del calcio. Può rimanere solo un maestro di calcio oppure diventare un top coach. E se diverrà tale, sarà leggenda, non un top coach qualunque. Guardiola e Sacchi ne sono la dimostrazione.

"La via non può essere lasciata un solo istante. Se potessimo lasciarla, non sarebbe la via" CONFUCIO

"Non puoi viaggiare su una strada senza essere tu stesso la strada". BUDDHA

"La vera moralità consiste non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente". MAHATMA GANDHI