Quanto è bella questa Serie A! Sapete, non è la prima volta che mi capita di pensare a quanto sia bella e competitiva questa edizione di Serie A, perché non è la prima volta che capita qualcosa di speciale, di irripetibile che, nel suo piccolo, lascia una marea di appassionati sbalorditi. L'amarezza di una sconfitta giunta allo scadere di una partita, la gioia immensa di una vittoria, magari dopo aver sofferto per un'intera partita, non saranno più novità. Il calcio imprevedibile, incalcolabile. Avete capito bene, quest'anno, la Serie A sarà così. E a confermare quanto detto, basta dare un'occhiata alle partite di ieri, recuperi della prima giornata, in cui si sono incrociate Udinese, Spezia, Benevento, Inter, Lazio e Atalanta. Partite spettacolari, nessuna esclusa, in cui è prevalsa l'imprevedibilità. Tra Udinese e Spezia è finita 2-0 e, stranamente, a favore dello Spezia, squadra neopromossa in Serie A che, tra l'altro nel corso della partita, ha perso il suo portiere titolare a causa di un infortunio. Follia vero? Ma non è finita qui. Alle 20.45 il big match, Lazio-Atalanta, uno scontro epocale tra due squadre che si sono rilanciate nel calcio che conta da pochi anni, ma che hanno già dimostrato di non essere da meno ai top club europei e non. Sebbene l'Atalanta partisse leggermente favorita rispetto ai biancocelesti, le grandi partite riservano sempre grandi sorprese. E le sorprese sono arrivate: Lazio 1-4 Atalanta. Chapeau! L'Atalanta, leggermente più forte sulla carta, non solo ha confermato i pronostici ma ha pure superato le aspettative sbranando, nel vero senso della parola, la Lazio. Ma non è di questo che voglio parlare, o meglio, non è su queste due partite che voglio focalizzare la mia attenzione, bensì su quella tra Benevento e Inter. 

Benevento-Inter: la sfida
Il match tra gli Stregoni e il Biscione è stato il terzo incrocio tra questi due club che, in entrambi i precedenti, ha visto l'Inter trionfare. E i pronostici, ovviamente, erano tutti favorevoli alla vittoria dell'Inter, squadra che lotterà per le prime posizioni in classifica a discapito del Benevento che, invece, sarà impegnata nella lotta salvezza. Pronti, via e i nerazzurri subito in vantaggio grazie all'asse infuocato Hakimi-Lukaku. Passano poco più di 20 minuti e, ancora l'Inter, trova il gol con Roberto Gagliardini al suo primo centro stagionale. Il Benevento, ormai in balia delle onde, non riusciva ad interrompere il lungo ed asfissiante possesso palla dell'Inter che, alla successiva occasione, ancora con Romelu Lukaku, ha trovato il terzo gol. Ma quando la partita sembrava definitivamente chiusa, nonostante ci fosse ancora più di un'ora da giocare, ecco che il Benevento alza la testa. Errore di Handanovic e Caprari non deve fare altro che buttare la palla dentro. Nemmeno il tempo di esultare per i sanniti che, Hakimi, con la sua straordinaria progressione un velocità si è inserito in area di rigore e, dopo una serie di batti e ribatti, si è trovato la palla tra i piedi e, senza pensarci due volte, ha mandato la palla in rete chiudendo così le sorti del match già sul finire del primo tempo. Intervallo e poi, squadre in campo. Il secondo tempo non è stato come il primo: l'Inter, sicura dei 3 punti, ha giocato un calcio tendente al possesso palla in difesa per far scorrere i minuti, mentre il Benevento, ormai rassegnato, ha provato qualche contropiede ma senza spingere sull'acceleratore più di troppo. Nonostante ciò, la seconda frazione di gioco non è stata povera di emozioni. Al 71' minuto, Lautaro Martínez, subentrato al posto di Lukaku, ha trovato la rete su assist di Sánchez. A chiudere la partita, con il gol della bandiera ci ha pensato Caprari, doppietta per lui, che ha ricevuto palla da Lapadula e ha segnato. Triplice fischio di Piccinini, 2-5. Seconda vittoria consecutiva per l'Inter! 

Ora, voi vi starete chiedendo che cosa ci sia di così tanto particolare in un successo dell'Inter ai danni del Benevento. Bene, la risposta è scritta sul tabellino: 2-5. Già, 7 gol in una partita... Un numero che di per sé dovrebbe già lasciare a bocca aperta tutti i tifosi e gli appassionati di calcio. Ma se tutto ciò non dovesse bastare, andiamo ad osservare più da vicino la squadra di Antonio Conte. 5 gol fatti, un numero altissimo che non si vede ogni settimana, ma anche e soprattutto, 2 gol subiti dal Benevento. E ripeto, dal Benevento. Con tutto il rispetto per la squadra campana che comunque, potrà dare filo da torcere a tante squadre di Serie A, ma l'Inter, l'anti-Juventus per eccellenza, non può farsi fare 2 gol da un club che punta a non retrocedere. Come direbbe Maurizio Sarri: "It's a shame!". La partita contro il Benevento è stata strana, sì, strana. 5 gol fatti, un bel bottino, ma 2 subiti, una vergogna. Cosa sta accadendo alla squadra che, appena una stagione fa, aveva la difesa più forte del campionato? La risposta, a mio avviso, è l'evoluzione dell'Inter di Conte, molto più produttiva in fase offensiva, ma molto più penetrabile in fase difensiva. 

Inter 2.0, pro e contro
La nuova Inter di Conte, l'Inter 2.0, è agli occhi di tutti, un'Inter assai diversa da quella della passata stagione e non mi riferisco all'aumento della qualità della squadra a cui si sono aggiunti Vidal, Hakimi, Pinamonti, Radu, Kolarov e Perisic, bensì al fatto che lo stile di gioco sia cambiato
. Prima di tutto perché Conte sta, progressivamente, trascurando il suo tanto amato 3-5-2 per lasciar spazio all'ibrido 3-4-1-2 che favorisce l'introduzione di un trequartista. Però, l'altra clamorosa differenza tra l'Inter 1.0 e l'Inter 2.0 è rintracciabile nelle statistiche. In questa stagione, l'Inter ha segnato ben 9 gol in 2 partite con una media di 4,5 gol a partita. Non male. Però, c'è anche da guardare l'altra faccia della medaglia, ovvero i tanti gol che sta subendo l'Inter: 5 gol in 2 partite, in media 2,5 a partita. Cos'è cambiato, tatticamente parlando, all'Inter? In primo luogo, lo spostamento di un centrocampista al ruolo di trequartista comporta un maggior dislivello tra attacco e difesa, in quanto con tre mediani si può facilmente interrompere la progressione degli avversari mentre con soli due centrocampisti diventa tutto un po' più difficile, quindi va chiesto uno sforzo maggiore agli esterni e ai centrali che devono restare il più compatti possibile. Il vantaggio della scelta di far giocare un uomo dietro le punte, però, aiuta queste ultime ad inserirsi perché il trequartista agirebbe da portatore di palla fino al limite dell'area attirando su di sé le pressioni dei difensori avversari per poi imbucare gli attaccanti esenti da ogni marcatura.

Altra modifica evidente fatta da Conte è quella di chiedere maggiore spinta agli esterni di centrocampo, in quanto la loro ampiezza potrebbe rappresentare un'arma importantissima durante le partite. E i risultati si sono visti: 3 assist e 1 gol in 2 partite. Ma quali sono i pro e i contro di questa nuova Inter? Io, in questo pezzo, vorrei elencare i vantaggi e gli svantaggi dell'Inter 2.0. 

Pro
1. Il beneficio per antonomasia tratto dall'Inter è quello dell'aumento dei gol. 
La maggiore spinta degli esterni, l'aggiunta di un trequartista e l'acquisto di profili di spessore nei reparti più avanzati hanno giovato all'Inter sotto il punto di vista delle reti. Per ora, l'Inter ha l'attacco più forte della Serie A e, se dovesse continuare di questo passo, alla fine avrà l'attacco fruttuoso del campionato.
2. Altro vantaggio è l'aumento della costruzione di gioco, del possesso palla. L'utilità dell'aumento del possesso palla può rivelarsi nei momenti in cui l'Inter, in una situazione di vantaggio, vuole gestire il risultato, oltre al fatto che tenere per molto tempo palla può aiutare a creare più occasioni da gol.

Contro
1. 
Veniamo adesso, ai contro. Al primo posto c'è la stanchezza, l'eccessiva stanchezza. Già, attaccare continuamente senza mai fermarsi porterà sicuramente alla fiacchezza dei giocatori. Questa situazione è insostenibile, a meno che non ci siano ricambi a sufficienza, cosa che all'Inter non manca ma che deve, assolutamente, essere migliorata.
2. E per finire, più gol subiti. Beh, questo inconveniente è inevitabile. Attaccare di più significa difendere di meno. Quindi, l'Inter se opterà per la ricerca di maggiori spazi in attacco deve tenere in considerazione il fatto che i gol incassati saranno sicuramente di più.

Questa è l'Inter 2.0, l'Inter che Conte ha saputo rimodellare per adattarsi al meglio alla sua squadra. Bisognerà vedere poi se Conte avrà ragione o meno, perché in caso di successi, si sa, verrebbe acclamato e proclamato il miglior allenatore al mondo, ma, qualora dovesse fallire, una conferma sulla panchina nerazzurra sarebbe impossibile.
Il calcio è questo: se vinci sei forte, altrimenti sei scarso
. Intanto, l'Inter e Conte si godono questo periodo positivo, in attesa del big match domenicale contro la Lazio.