Una multa, un milione di euro, forse, complessivo, e la vicenda più scandalosa dell'ultimo decennio del calcio italiano si chiude qui e così.
C'è chi parla del trionfo della giustizia sportiva italiana. Quale? Verrebbe da da dire, visto l'altalena a cui abbiamo dovuto assistere con un campionato sportivamente regnato dall'incertezza sovrana. Plusvalenze e manovra stipendi, ergo la questione dell'illecito sportivo che ha violato la lealtà sportiva, si chiude così. Un mero affare enorme sicuramente per la Juve, che avrebbe rischiato la Serie B, un tracollo in borsa, ma per il sistema giustizia, può dirsi di essersi raggiunto il risultato atteso?
 E sarebbe un paradosso nel paradosso se le altre indagini ancora in piedi sul piano penale invece portassero ad esiti diversi verso le altre società minori coinvolte.

Quello che un comune mortale si domanda è che se non si fosse chiamata Juventus, sarebbe finita così? Boh. Non lo sapremo mai. Ognuno la penserà come vorrà, tirerà le proprie conclusioni. Chi un sospiro di sollievo che invece incredulità pura. La montagna che ha partorito il topolino, tanto tuonò che alla fine neanche una pozza d'acqua si formò. Si potrebbe chiudere così questa vicenda. Con una rima.
Eppure di poetico c'è poco, c'è poco da esultare, tranne che dalla parte bianconera, gli è andata bene, ma parlare di trionfalismo del calcio italiano o della giustizia sportiva o della giustizia italiana è veramente azzardato.
Tarallucci e vino costosissimi, certamente, ma visto quello che si rischiava, è un male minore accettabile, un digestivo milionario che la Juventus può permettersi forse senza neanche accorgersene.

Va riconosciuta la bravura del team difensivo della Juve, hanno saputo fare bene il loro lavoro, ma la sensazione che tutti volessero chiuderla in modo indolore senza farsi una guerra, e senza privare il calcio italiano proprio nel momento del rilancio dello stesso, con un triplete di finaliste in Europa, della sua protagonista storica, è evidente.
Rimarranno le battute tra tifosi, i veleni tra tifosi, rimarranno le frecciatine avvelenate, ma la fretta non sempre è una buona consigliera. Quale riforma del calcio italiano si propone dopo questo disastro? Non pervenuta! Per l'ennesima volta.
Voltiamo pagina, e amici come prima più di prima, aspettando il prossimo scandalo!