L’Inter ufficializza Lukaku (a breve Dzeko o Dybala, o entrambi), noi Duarte.
L’Inter come avevo previsto diventa una macchina da guerra in un anno e punta dritto allo scudetto, noi siamo in pieno Purgatorio, inghiottiti nel regno dell’espiazione da chi ci ha gestiti negli ultimi dieci anni e a cui non mancherò mai di porgere i miei più sentiti ringraziamenti. Oggi è perfettamente inutile calcolare la distanza che intercorre non solo dai cugini, ma dalla Juve e dal Napoli; è impossibile stabilirlo con esattezza sia in termini di anni, sia in termini di cifra tecnica. 

Meglio vivere la realtà Milan con lo stesso piglio di Toro o Atalanta: noi partecipiamo, ce la mettiamo tutta, magari ci divertiamo pure perché giocheremo bene, ma quando si tratterà di vincere ci accomoderemo in poltrona ad osservare gli altri. Le nostre speranze oggi sono riposte nel fatto che Bennacer, Theo Hernandez o Leao si rivelino dei crack fenomenali: in quel momento, se ci sarà, il sistema interstellare che ci divide da The Others potrebbe ridursi.

Quello che resta incomprensibile è la ragione per cui Modric venga accostato al Milan quando non verrà mai. Lasciateci in pace, smettiamola per favore con queste castronerie, non c’è mai stato nessun progetto Modric e, ne sono convinto, oggi non solo non ci servirebbe a niente, ma sarebbe solo deleterio. Il Pallone d’Oro ha 34 anni, non riuscirebbe mai per l'età a mettersi sulle spalle una intera squadra di pivelli, inoltre non potendo fare un biennale da 12 milioni, dovremmo fargli un quadriennale da 8! In pratica a 38 anni avremmo Modric in squadra che pesa 16 milioni sul bilancio.

Lasciate perdere! Occupiamoci piuttosto di giocatori in linea con quello che è il Milan oggi, tipo Correa per il quale la richiesta è di 55 milioni. Poi stabiliamo chi farà gol se e quando Piatek avrà il raffreddore, perché non potremo chiedere il rinvio di due o tre incontri per la defezione del polacco.

E diamo un po’ di credito ai virgolettati, invece di darlo alle bufale: l’agente di Cutrone ha appena riferito che il Milan a 18 milioni ha regalato il suo assistito e che non è vero ci fosse solo l’interesse dei Wolves , ma del Napoli, quindi l’assunto di aver preso al volo l’unica offerta non regge.

Cio’ che va fatto in questa stagione, per colmare almeno in parte il gap abissale che ci mortifica, è cercare risposte concrete: cioè stabilire prestazioni alla mano se Giampaolo e 5/6 profili possano essere l’impalcatura sulla quale innestare nei prossimi anni si, i veri giocatori in grado di far svoltare veramente la squadra.