Sarà che sto invecchiando, ma io mi ricordo che quando vedevi Maradona, Van Basten, Platinì, Ronaldo (quello del Brasile) in campo te ne accorgevi. E i mondiali erano una goduria.
Oggi che ci sono Messi e Neymar... si porta a casa un pareggio con Islanda oppure Svizzera. Certo fa eccezione Ronaldo (Cristiano) ma è poca roba. Per tutto l'anno sentiamo una sequela di aggettivi altisonanti accostati ai vari Grizmann, Dembelè, Diego Costa, Kane, Falcao... Poi li metti in campo, contro nazionali tutt'altro che irresistibili e soprattutto giocatori quasi sconosciuti.
Saranno felici i Sarriani, i teorici del gioco prima di tutto, ma a me sembra ci sia davvero poco da ridere. Chi guadagna quei soldi, non può scendere in campo così deconcentrato, anche contro squadre senza arte ne parte. Ricordo campioni che non volevano perdere nemmeno in allenamento, figuriamoci alla prima di un mondiale.
Dove ci sono nazioni intere a tifare, urlare sperando di gioire. La mia personale sensazione è quella di vivere un calcio sempre più virtuale, dove si diventa campioni più per il taglio dei capelli che per meriti sul campo e dove più che ai tifosi allo stadio o in tv si pensa ai follower su instagram.