"Dirai che sono un sognatore..." così cantava John Lennon in un suo famosissimo brano. Perché chi orbita nell'ambiente Milan adesso si permette di sognare. Non in grande, non ancora. Da come era partita questa stagione, nessuno si aspettava di essere a fine febbraio in gioco per tre competizioni. Invece eccoci qua, agli ottavi di finale di Europa League (sebbene non si sia affrontata nessuna squadra eclatante), in semifinale di Coppa Italia (con risultato ancora apertissimo) e in rincorsa in campionato per quel quarto posto che significa Champions League.

Tanto merito di questo percorso di crescita, va secondo me attribuito ai giocatori, ma soprattutto a mister Gattuso. Questo è un nome che chi tifa Milan conosce molto bene. Si, perché "Ringhio" ,come viene soprannominato ormai da anni, al Milan ha dato sempre l'anima, sia da giocatore che da allenatore. Perché da quando si è seduto (se mai lo è stato) su quella panchina tra lo scetticismo generale, ha dato un'anima a quella squadra che con Montella ne sembrava priva. Gattuso ha donato l'anima per il Milan e, in questo momento, Gattuso è l'anima del Milan. La strada è ancora lunghissima e ricca di ostacoli, ma adesso si è acceso un piccolo barlume di speranza. "Dirai che sono un sognatore, ma non credo di essere l'unico".