Il risultato che non ti aspetti: la squadra di Deschamps, in svantaggio alla fine del primo tempo su gol di Attila Fiola, evita il ko con Griezmann. Nel girone di ‘ferro’ i giochi sono tutt’altro che decisi e la Cenerentola magiara si regala un risultato alla vigilia insperato.

La discesa di Attila e le lacrime del condottiero. Alla Puskás Arena fa caldo, molto caldo. E non solo per la temperatura dell’atmosfera, ma anche per quella percepita (eccome!) sugli spalti. Sono 55 mila i tifosi magiari accorsi allo stadio per sostenere i propri idoli che, apparsi timidi nella prima uscita contro il Portogallo, questa volta rispondono presente. Una prestazione da “dentro o fuori”, ma di grande rigore tattico (in panchina siede pur sempre un c.t. italiano). La partita è un monologo francese, com’era lecito aspettarsi, ma gli ungheresi chiudono bene gli spazi, con ordine e con la giusta aggressività (e in qualche occasione graziati da una Francia sprecona). La formazione di Marco Rossi, sicuramente inferiore agli avversari per talento e per valore economico della rosa (60 milioni contro 900 milioni), corre il triplo, marca e raddoppia e, quando i Campioni del Mondo lo permettono, si butta in avanti con coraggio e con qualità. Come nell’occasione del momentaneo vantaggio: allo scadere del primo tempo, Attila Fiola riceve palla sulla trequarti e si lancia in una discesa arrembante verso la porta avversaria dove scocca un destro fulminante che trafigge Lloris. Colpevoli i difensori francesi che osservano inermi (e con la testa già all’intervallo) la corsa di Attila che poi, nel tentativo di gettarsi nell’abbraccio del pubblico ungherese, finisce col travolgere la postazione di una giornalista a bordo campo. Esplode la gioia dei 55 mila. Gioia che non verrà scalfita dal pareggio di Griezmann. È tempo di festeggiare un risultato storico: a fine partita i giocatori si riuniscono sotto la curva e cantano l’inno insieme ai propri tifosi. Ma le emozioni dal campo si trasferiscono laddove non te l’aspetti, in conferenza stampa, dove l’etichetta e le frasi di rito spesso le emozioni tendono a soffocarle. Ma oggi è diverso. Oggi Davide ha fermato Golia. "La mia squadra ha giocato una partita estremamente buona dal punto di vista tattico, mettendoci la giusta dose di coraggio e cuore - così Marco Rossi tra le lacrime - Posso solo ringraziarla. Questo è uno dei giorni più belli della mia vita”.

La partita. Il copione della vigilia viene confermato: Francia che domina e Ungheria che si arrocca per poi ripartire. Vero, ma non verissimo. Il caldo, l’urlo del tifo magiaro, il cuore della squadra di Marco Rossi e una Francia meno Francia del solito mischiano le carte della partita (e del girone). A steccare (ancora) Karim Benzema. Doveva essere l’Europeo del suo ritorno in Nazionale, ma finora l’attaccante del Real Madrid non ha lasciato il segno. E anche oggi liscia il tabellino dei marcatori, per unirsi invece al festival delle occasioni sprecate. Al 31’ ha la chance di suggellare con l’1-0 una splendida azione dei Bleus (sarebbe stato il suo primo gol con la maglia della Nazionale in un Europeo): Mbappé con una magia controlla un passaggio da centrocampo e gira di esterno su Benzema che dal dischetto manda a lato. Ma il 9 del Real Madrid non è il solo a sbagliare. Al 17’ Mbappé manda di testa a lato un cross al bacio di Digne. L’attaccante ci riprova alla mezz’ora quando, dove aver ubriacato la difesa con un paio di dribbling, strozza il tiro di destro e non trova la porta. E allo scadere del primo tempo è l’Ungheria a passare in vantaggio: Attila Fiola, dopo un’inarrestabile discesa dalla trequarti, si presenta indisturbato al cospetto di Lloris e lo punisce con un destro fulmineo. Nella ripresa la Francia esce intenzionata a rimettere le cose apposto. Ci provano prima Pogba, tiro dalla distanza che finisce alla sinistra di Gulácsi; poi Dembélé, tiro potente che scheggia il palo. Al 66’ arriva il pareggio su dormita della difesa magiara: l’Ungheria è tutta in avanti su punizione, Lloris lancia lungo, Mbappé difende palla e mette in mezzo, Griezmann non sbaglia. Qualche minuto dopo l’attaccante del Barcellona prova a ricambiare il favore: da punizione taglia su Mbappé che colpisce al volo in allungo ma il pallone si spegne sul fondo. All’82 ancora l’attaccante del PSG che da ottima posizione libera un potente sinistro al quale si oppone il portiere ungherese. Finisce qui. La Cenerentola magiara ferma la Francia delle Stelle, ricordandoci che i valori (e non quelli economici) possono ancora ribaltare anche il più scontato dei risultati.

Chiara Saccone