Signori, siamo alla frutta!
Che dico, frutta? Qui siamo al dessert, al caffè, all'ammazzacaffè.
E che nessuno si permetta di fare solo la mossa, per poi mandare gli altri, a metterci la faccia. Se ci siamo ridotti così, se siamo (s) caduti così in basso, che si sappia: è colpa di ognuno di noi. Ognuno significa tutti. Ognuno in modo diverso, ognuno con responsabilità diverse, ma nessuno escluso. Se il mondo, ogni giorno che passa ci sembra peggiore del giorno prima, nessuno pensi di potersi chiamare fuori, additando qualcun altro.

Ieri sera, non faccio in tempo a prendere in mano il cellulare che mi ritrovo a leggere un titolo su La Stampa: irruzione della polizia all'assemblea scolastica sulla cannabis a Enna. Manconi:” una sciocca politica repressiva, i luoghi del sapere sono sacri".
Conosco e stimo da vari anni l'ex presidente della commissione dei diritti umani del Senato Luigi Manconi, di cui condivido il pensiero, di cui per anni si è fatto promotore, circa il ruolo non educativo della detenzione carceraria. Manconi, a proposito di questa vicenda si esprime così: “interventi in contrasto con il diritto all'assemblea e alla libertà di espressione. Mi auguro che non si tratti in alcun modo di un indirizzo del governo".

Caro professor Manconi, temo proprio, invece, che si tratti esattamente di disposizioni che arrivano direttamente dalle stanze governative, e che se il buon giorno si vede dal mattino, abbiamo molto da preoccuparci. Che nessuno si illuda che non sia così! Nemmeno se, andando a zonzo nei dintorni della notizia, ci si imbatta in articoli che solleticano parti del corpo ben distanti dal cervello.
Non era infatti mio intento quello di scrivere un articolo sulla politica nazionale e internazionale, bensì, piuttosto quella di mettere in evidenza quanto certe notizie vengano immerse nella medesima melma maleodorante di articoli che, in una gara a far sempre peggio, sembrano non riuscire mai a toccare il fondo.

Cambio infatti “pagina”, e mi ritrovo a leggere: "Mercedes Henger, l'orizzonte è bollente: si piega ed il mare all'improvviso non c'è più". No, non è un  errore di digitazione, è scritto proprio così. Consapevole di non essere stato conclusivo, ma al momento solo allusivo, il giornalista che ha partorito questo articolo rincara e completa il suo pensiero: “Mercedes Henger adora indossare costumi interi, ma questo dettaglio non le impedisce di certo di poter mostrare le sue grazie incantevoli”.
Per chi dimostra di avere sete di conoscenza superiore alla media l'articolo, che per me sarebbe potuto anche finire così, prosegue con ulteriori particolari, utili a comprendere il perché di tutta questa attenzione, dedicata ad un fatto tutto sommato irrilevante. Il giornalista autore di questo articolo, persona senza dubbio piena di scrupolo e voglia di far bene, non se la sente di lasciare il lettore con interrogativi a cui non si sia almeno tentato di dare risposta: “All'inizio ci sono stati sicuramente grossi problemi per Mercedes Henger, ma alla fine, la sensazionale ragazza ha dimostrato sempre di più di poter essere un vero e proprio gioiello assoluto con la sua bellezza incantevole, che non ha lasciato spazio a critiche. Come a tutte le ragazze giovani della sua età anche a lei piace molto divertirsi e soprattutto viaggiare in giro per il mondo per poter scoprire nuovi luoghi, con la meravigliosa bionda che di recente ha deciso di farsi un giretto alle Maldive.”

Catturato dall’innegabile importanza dell’argomento, arrivati a questo punto, avrei senz'altro proseguito la lettura di questo articolo, che senza dubbio prometteva di regalarmi nuove consapevolezze senza le quali, lo ammetto, qualcosa di grande sarebbe poi mancato nel mio quotidiano tentativo di spiegarmi ciò che nel mondo ogni giorno succede. Come dicevo, avrei senz’altro proseguito, scoprendo, ad esempio quali siano i vantaggi irrinunciabili di indossare un costume intero anziché un bikini, ma un altro articolo, non me ne voglia Mercedes, ad un certo punto ha catturato la mia attenzione e mi ha distolto. E non era certo un passo scontato, quello di giungere a parlare, partendo da una ragazzina, di una più attempata ma non per questo meno interessante Sabrina Ferilli. Il trafiletto recita “le foto in bikini di Sabrina Ferilli, 58 anni è un fisico da urlo!” Con la ‘e’ con l'accento.
Direi che a parte l'evidente errore che emerge da una veloce analisi grammaticale della frase, il trafiletto è senza dubbio meritevole di grande attenzione, soprattutto se consideriamo il grande apporto d'umanità che la Sabrina nazionale ha sempre regalato nei momenti di bisogno della sua inseparabile amica Maria De Filippi, e che senza dubbio non potevano mancare, proprio adesso che è venuto meno all'affetto dei suoi cari e di tutto un popolo, Maurizio Costanzo.
E come celebrare meglio la dipartita del giornalista più acclamato e apprezzato d'Italia, se non quella di esaltare le qualità estetiche della Ferilli? “Nonostante i suoi 58 anni, Sabrina Ferilli è ancora una donna molto bella ed appetibile, un'attrice con un fisico da fare invidia a molte ventenni". L’articolo prosegue: “da sempre Sabrina ha cercato di tenere lontani i riflettori dalla sua vita privata, ma, nonostante ciò, ha voluto ugualmente pubblicare alcune foto dei suoi giorni di vacanza. Sappiamo infatti (e sembra quasi che si voglia insinuare che chi questa cosa invece non la sa debba quasi vergognarsene) che l'attrice ha scelto le Maldive come luogo in cui rilassarsi. Foto affiancate anche da una didascalia: “posti che ho nel cuore”, ma ciò che di sicuro ha attirato l'attenzione dei fan, non è solo il luogo in cui Sabrina ha deciso di trascorrere le vacanze, quanto il suo aspetto. Un fisico che sembra non aver subito affatto i segni del passare del tempo.

Mentre ero intento nella lettura di questo articolo che aveva tutte le carte in regola per distogliere la mia attenzione dalla gravità della situazione politica ed economica mondiale, un altro articolo di pari o, se possibile, di ancor più cruciale importanza, catturava la mia attenzione, lasciando la povera Ferilli orfana del mio conforto e della mia compartecipazione emotiva nella scelta delle sue località vacanziere. Titolo di “aggancio” dell'articolo in questione, il seguente: ”Un altro scandalo nell'ambito dei rimedi per la prostatite in Italia! Come viene trattata questa malattia in altri paesi?”
L'articolo, come anticipato nel suo titolo, parla di prostatite al centro di uno scandalo. Cosa, bisogna ammetterlo, insolita: “secondo le statistiche mediche ai giorni nostri sono quasi assenti gli uomini con più di 35 anni che non abbiano problemi di prostatite, in alcuni la prostata sta per infiammarsi, in altri è già così infiammata che ha bloccato le vie urinarie, ha comportato tantissimi disturbi della minzione e ha rovinato la loro vita sessuale. Ma anche in questo caso gli uomini aspettano, rimandano, non si curano. Il motivo? Tutti sanno che il trattamento della prostatite è molto costoso e poco piacevole: si devono prendere tantissimi antibiotici e bisogna farsi fare massaggi rettali, non proprio piacevolissimi., Ma anche qualora si dovesse riuscire a sopportare tutto questo, ci sarebbe comunque una probabilità del 90% di una ricaduta della malattia. Come sbarazzarsi, quindi, della prostatite in maniera definitiva? Ce lo racconta lo specialista tal dei tali. Finalmente un articolo che presenta una sua utilità, a patto, naturalmente, che non sia infarcito delle solite baggianate, per non dire di vere e proprie falsità che nessuno mai andrà a verificare, e che quindi possono tranquillamente essere scritte senza timore di essere smentiti.

Ma ecco finalmente, e sono sicuro che molti di noi stavano cominciando a manifestare nervosismo per il fatto che la Diletta nazionale ancora non avesse fatto capolino: un articolo che parla di Diletta Leotta anche stavolta c’è! Basta cercarlo. A parte la sua presenza scontata, ogni domenica per via dei diritti televisivi di DAZN  che la vedono impegnata nelle partite di cartello di serie A, a descrivere il pre e il post gara. Non poteva mancare il solito “incidente” sexy: di cosa si tratterà? Non ci resta che leggere ciò che il giornalista letterato ha scritto, limitandoci a riportare testualmente: ”Diletta Leotta ha fatto sognare agli spettatori un piccolo incidente sessuale che la vedeva protagonista la conduttrice televisiva DAZN ha contattato il programma 105 take away direttamente da casa sua in Sicilia, Leotta indossava un mini abito e grazie a un primo piano la sua scollatura era visibile”.
Queste poche righe, l'avrete sicuramente notato anche voi, sono scritte da uno che si è lasciato dietro contenziosi sanguinolenti con le elementari, le medie e le superiori, che ancora gridano vendetta. Che se non fosse stato per l'amnistia o per la prescrizione sarebbero ancora tutti lì a pretendere a gran voce di essere risolti. Mi sembra, dovrei controllare (ma perché spendere del tempo in più per descrivere il lavoro di uno che di tempo in più, del suo, non ha messo neanche un secondo?) che fosse Oscar Wilde a affermare questo: “posso resistere a qualsiasi cosa, tranne che alle tentazioni, e, aggiungo io, alle frasi scritte alla ***** di cane. Decido quindi di non approfondire e di rimanere con la curiosità non soddisfatta su cosa sia successo alla "povera" Leotta, che in quanto a incidenti sessuali ne colleziona almeno uno, sempre di diversi e di nuovi, ogni settimana.
Praticamente senza soluzione di continuità, l'articolo sulla Leotta sfocia in un molto più preoccupante ”la guerra della Russia contro l'Ucraina, l'ultima follia di Putin”, sarebbe stato interessante conoscere quale sia l'ultima follia di Putin, ma visto che ne fa una ogni mezz'ora seppure riuscissimo a capire qual è l'ultima che ha fatto, non sarebbe mai l'ultima perché ce n’è sempre una nuova.

Ci rincuoriamo, e lo dico senza ironia, venendo a conoscenza che con telepass il costo della RC auto è ridotto del 30% per un intero anno. Sto per cercare sempre sul cellulare il numero di telefono del più vicino ufficio dove poter attivare telepass e ricevere il 30% di sconto, quando mi accorgo che la soluzione per l'alluce valgo è finalmente arrivata in Italia. Segue una foto di una mano che afferra una mazzetta grossissima di banconote da 50 €. Titolo dell’articolo: “la milionaria di Turin racconta come è diventata ricca. Guarda un metodo che ti permette di fare soldi”. Io rimango sempre commosso quando trovo chi si prodiga per rendere la vita degli altri meno gravosa, dobbiamo davvero essere grati a queste persone che trovano il modo di diventare ricche e pur sapendo che se lo diranno ad altri perderanno la possibilità di usufruire di questo metodo magico, proprio non ce la fanno a tenere il cecio in bocca: lo devono raccontare a tutti! Se non ci fossero persone così il mondo non sarebbe bello com’è. Che dire? Grazie!

Mentre mi sposto da un articolo all'altro noto la presenza di svariate decine di modelli simili di pc da gaming e mi ricordo che proprio la settimana scorsa avevo fatto una ricerchina per vedere quale poteva essere quello che faceva al caso mio. Adesso che però l'ho comprato gradirei che questa continuo bombardamento di pubblicità si aggiornasse, tenendo conto che adesso quello che mi interessa non è più il pc ma un buon monitor con tempi di reazione adeguati alle prestazioni del pc.

Detto questo, nella segretezza di questo articolo, che verrà letto soltanto da un centinaio di persone, mi aspetto fin da domani di essere bombardato da offerte di tutti i tipi di monitor ad alta responsività, ma in attesa di ricevere aggiornamenti sui consigli per gli acquisti, non posso non togliermi la curiosità di capire che fine ha fatto Carmen Lasorella: ecco la sua tragica storia: “L'articolo recita: la ricordi in Rai? Una donna scomparsa dopo un tragico incidente sul lavoro”. Naturalmente è ovvio che a questo punto la curiosità, anzi, la preoccupazione di sapere che fine abbia fatto la nota giornalista Lasorella, ci sia. Non siamo mica bestie, cosa sia successo a Carmen Lasorella lo vogliamo sapere. Lo pretendiamo a gran voce, e guai ormai a glissare su questo! Incredibilmente, però, dopo aver alzato a mille l’attenzione dei lettori, sorprende constatare che l’articolo finisca così! Silenzio... Ma insomma! Si può sapere che cazzarola di fine ha fatto Carmen Lasorella? DITECELO! DOV'E'? Niente... Boh!

Ormai completamente integrato e a mio agio in questo squallido teatrino di notizie, vere quelle insignificanti, e significative quelle false, ci sono poi le notizie che sono sia false che insignificanti e a questa categoria sicuramente appartiene la dichiarazione, rimbalzata sulle pagine cartacee ed elettroniche di tutte le testate giornalistiche nazionali e internazionali New York Times, ed Herald Tribune compresi, di Pupi Avati, che la spara grossa, ma molto più di quant’è grosso lui. Il famoso regista asserisce che Lucio Dalla in gioventù fosse, non solo semplicemente attratto dalle donne, ma praticamente una specie di satiro lascivo e lussurioso, un maniaco sessuale in piena regola. Essendo piccoletto, la sua mamma decise, stando alla ricostruzione di Avati, di dargli un aiutino nella crescita mediante somministrazione di ormoni che lo tramutarono da instancabile stalloncino in miniatura (Rocky era lo stallone italiano…), a pony dell'Emilia. Sempre piccolo, ma al contempo ardimentoso e mai domo nella sua incessante ricerca di soddisfazione da uomo sessuale, per dirla alla Zalone.
Un fondo di verità in tutto questo potrebbe persino esserci, ma verrebbe da chiedersi se questa conversione sia qualcosa che possa valere anche al contrario. Una sorta di guarigione da questa condizione di orrenda e assurda malattia, come la definisce Checco Zalone nel suo: gli uomini sessuali.

Gli spunti di riflessione a questo punto sarebbero infiniti! Decidiamo quindi di fermarci a riflettere un secondo: sì, caro e stimato professor Manconi, il suo timore, quello riguardante l'informazione veritiera intinta nella maleodorante melma, affinché diventi da quest’ultima indistinguibile, è fondato, è maledettamente concreto. La seguo, come dicevo, da svariati anni e apprezzo il suo impegno di “controllore”, di “grillo parlante”, di coscienza critica di un paese, l'Italia, dove ormai ci sono sempre meno domande, e ancor meno risposte.
A noi, a tutti noi, il compito di tenere alta l’asticella e di pretendere che l’informazione, quella vera, intendo, non quella delle cortine fumogene create ad arte per ubriacare il lettore, sia all’altezza di un paese che abbia ancora l'ambizione, che voglia ancora dirsi veramente democratico.