Oggi c'è poco da essere Allegri. Il vero tifoso bianconero, oggi non può essere felice e contento. Perché la Juve, oggi, ha perso un'altra bandiera. Come Del Piero. Come Buffon. Un altro pezzo di storia della Vecchia Signora se ne è andato via, portandosi dietro una striscia che se sia una bianca o sia quella nera, fa poca differenza. Perché è un pezzo di Juve. Un pezzo di noi. 

Da questa mattina non si parla d'altro. Proprio mentre si vivono le ultime ore  febbrili di questo avvincente Calcio Mercato, aspettando bombe che non esploderanno più, (ma chi ci ha mai creduto!), perché Milinkovic non si muoverà da Roma e Pogba resterà prigioniero a casa dei Beatles, Marchisio e la Juve si salutano. Rescissione consensuale del contratto. E amici come prima.

Per noi juventini è una botta, anche se sicuramente non è una sorpresa. Lo sapevamo che difficilmente sarebbe rimasto. La scarsa affidabilità fisica dopo gli infortuni che lo hanno tormentato negli ultimi anni lo aveva fatto diventare l'ultima scelta nel pacchetto di centrocampisti della rosa bianco-nera. E anche per noi, suoi grandi tifosi, era doloroso vedere un campione che ha dato anche l'anima per la nostra maglia, non essere praticamente più considerato!

Io non entro nel merito delle logiche societarie. Né nei ragionamenti arzigogolati degli allenatori. Quelli di alcuni, in realtà, non riuscirò mai a comprenderli davvero! Ma sono certa che Claudio a questa Juve avrebbe ancora potuto dare tanto. Reputo troppo frettolosa l'idea di metterlo da parte in questa maniera così superficiale. Perché in mediana, avrebbe ancora potuto dire la sua. Gli infortuni? La fragilità fisica? Il  Marchisio di questi ultimi tempi, non mi sembrava né bollito né tanto meno rotto. Mi sembrava anzi recuperato. E comunque  stiamo parlando di un calciatore di esperienza che conosce l'ambiente come le sue tasche. Un uomo utilissimo anche nello spogliatoio, e credo che se fosse stato gestito con cura, centellinando eventualmente il suo impiego, avrebbe potuto tranquillamente alternarsi con Khedira ed Emre Can nel nostro centrocampo. 

Me lo aspettavo il suo addio, ma avevo sperato che almeno per una questione meramente numerica, visto che sono rimasti in cinque Marchisio potesse restare. E invece oggi la doccia fredda, quella che sai che potrebbe arrivare all'improvviso,  ma a cui non pensi più, se negli ultimi tempi nessuno ne parlava.
Si fanno chiacchiere sui giocatori che mancano di rispetto alle società che li pagano quando vanno via. E ci stiamo! Ma non si parla mai del poco rispetto che a volte hanno le società per i giocatori-bandiera dopo tutto quello che hanno dato per la nostra maglia. E qui il tifoso non ci può stare.

Il calciatore Marchisio io non lo discuterò mai. Ma adesso parlo dell'uomo Marchisio. Del professionista Marchisio. Del tifoso juventino Marchisio. Perché lui è e resterà sempre uno di noi. Uno juventino DOC. Il calcio ha bisogno di gente come lui. Un ragazzo serio. Composto. Educato. Mai sopra le righe. Uno che parlava poco. Perché preferiva lasciar parlare il campo. Uno che aiutatemi a ricordare, se mi sbaglio, ma proprio non rammento abbia mai alzato la voce o fatto alcuna polemica. Ecco. Io, oltre a un calciatore tutt'altro che finito, un uomo così me lo sarei tenuto ancora in squadra anche senza una gamba. Perché i valori in questo mondo, per la gente col sale in zucca, debbono pur contare ancora qualcosa. Eppure sembra non sia più così. Da qualunque angolatura lo guardiamo questo povero mondo del pallone!

Prima Piccolo Lord, poi Piccolo Principe, con quegli occhi azzurro cielo, praticamente un predestinato. Capace di aggiungere il nero al colore del suo cavallo bianco. Perché il bianco da solo gli sembrava troppo poco. Come ad ogni juventino vero.  

Ci lascia da signore, ringraziando a destra e a manca, regalando pensieri soprattutto a noi tifosi che i suoi 25 anni di Juve non li dimenticheremo mai, come non riuscirà a dimenticarli nemmeno lui, tenerissimo nell'accovacciare le sue emozioni di fronte alla sua foto da bambino con la maglia della Juve.

C'è chi vuol sporcare tutto questo. Perché chi non può vivere senza  polemiche, le polemiche se le costruisce. Lui le lascia agli altri e tace, signore anche in questo. Ma a noi tocca sentirle. Molti speculano sulla sua buonuscita, al grido di "Non è nè una vittima, nè un'eroe. Mica se ne è andato gratis!". Questo a me dispiace ancora di più. Perché l'esistenza di una buonuscita che la Juve gli ha pagato è la dimostrazione definitiva che non sia stato lui a volersene andare perché aveva poco spazio, ma la società a chiedergli di farlo, dandogli una buona uscita visti gli ultimi due anni di contratto che gli erano ancora rimasti.

Per cui di cosa stiamo parlando?

Ora credo che lo juventino vero non possa far altro che augurare tutto il bene del mondo al suo campione, che in un ultimo gesto di rispetto, verso i nostri colori ( lui ) non si accaserà in Italia, ma andrà all'estero, Francia Canada o Cina, per noi andrà bene comunque. Ovunque sarà, lo juventino vero continuerà a tifare sempre Marchisio come Marchisio continuerà sempre a tifare Juve, lo farebbe anche se andasse a giocare sulla Luna. Il tifoso vero si augurerà sempre che Marchisio possa dimostrare ai suoi detrattori che non era di certo un giocatore finito. In fatto di stile non deve più dimostrarci nulla. Ha già dimostrato abbastanza tutto quello che c'era da dimostrare.

Forza Claudio! Noi, oggi, col tuo "Addio" abbiamo perso una striscia sulla nostra maglia, perchè le bandiere come te questo sono per i tifosi veri. Pezzi di maglia e frammenti di cuore.
Come te, ultimo principe di stile in un mondo del calcio dove l'eleganza sembra purtroppo far parte di un passato che, ahimè, non esiste più.