Si è finalmente conclusa una delle telenovele dell'estate calcistica in Italia: Romero Lukaku è un giocatore dell'Inter.
Da parte di certa stampa di chiara matrice juventina si è tenuto subito a precisare: "Icardi è meglio di Lukaku", "Lukaku, lo scarso che non segna alle big". Lo stesso ex presidente dell'Inter Massimo Moratti afferma "Conte? DNA pessimo. Icardi più forte di Lukaku". 

In queste affermazioni si legge solo una cosa: INVIDIA.
Partiamo dalla storia delgli ultimi 8 anni per capire a che punto siamo oggi. La Juve ha cannibalizzato Napoli e Roma in Italia e ha cercato l'assalto al Real Madrid, peraltro concretizzatosi in parte con l'arrivo di Ronaldo ma non di Isco. Sul caso Lukaku come su tutto il resto c'è sempre un antico motto che vado a ripetere ogni anno e che puntualmente si realizza: "Dal piccolo villaggio dell'Africa che vede giocare i bambini a calcio, dalle favelas brasiliane, passando anche per il Bronx. Ogni squadra nel mondo amatoriale o professionista, dai pulcini alla prima squadra e avanti passando per gli amatori, in Europa come in Asia o ai Caraibi, tutte ricevono offerte per giocatori da parte della Juventus".

Esagerato e irridente: certamente sì. Ma un fondo di verità c'è! Per essere i primi si può agire in modo pulito, comprando i migliori giocatori. O si può agire in modo sporco, cercando di piantare zizzania in casa altrui e mettendo i bastoni tra le ruote. E in questo i "gobbi" sono i primi della classe.
Prima c'era Moggi, oggi c'è Paratici. Da Cancelo a Lukaku, passando per Danilo, Barella e Sensi. Sono solo alcuni esempi. Ecco perché per difendersi da questo è stato preso Marotta, per difendersi dalle pratiche scorrette che hanno caratterizzato la vecchia signora da sempre. 

Non è un caso che da più parti si accosti Icardi alla Juventus. Giusto per sfottere un po' di più. Ma stavolta, almeno per il momento, chi se la ride è l'Interista. 

Adesso le carriere di Icardi e Dybala sono a un bivio. Mentre per Dybala è una questione di scegliere dove andare diversa la situazione di Icardi. Impuntarsi a fare panchina per 2 anni significa la fine della sua vita professionale nel peggiore dei modi. E purtroppo dal punto di vista legale chi la spunta è proprio l'Inter. Ecco perché cambiare aria a Napoli o a Roma sarebbe stato l'ideale per lui. Ma a Torino sponda bianconera può scordarselo. Sponda granata, se lo vogliono magari si può fare (ma Cairo non è fesso). 

L'importante è essere protagonisti. Dybala l'ha detto chiaro e tondo, ma vuole essere protagonista dal punto di vista sportivo, Icardi dal punto di vista mediatico. Questa è la differenza. 

Prossime reciproche scorrettezze? La telenovela continua, con la Juve nei panni di Stephanie Forrester e l'inter nei panni di Sully Spectra.