Sono oramai 25 anni di Serie A per l'Udinese. Unica società del Friuli Venezia Giulia a militare nella massima serie: il Pordenone è in Serie B, la Triestina in Lega Pro, le altre nel mondo dei dilettanti. A Udine, forse, si sono vissute delle grandi illusioni con la ristrutturazione dello stadio. Si è discusso fino all'inverosimile, con tanto di diffide, sul cambio del nome, da "Friuli" a Dacia Arena. Con il compromesso che quando gioca la Nazionale si chiama "Friuli". Uno stadio bellissimo, all'avanguardia, moderno. Un piccolo gioiello. Però, alla stadio ristrutturato, non è seguito quel salto di qualità che forse in Friuli si aspettavano. Probabilmente il fatto che la famiglia Pozzo abbia deciso di interessarsi in modo lecito, ci mancherebbe, anche della Premier rilevando una società inglese, i calabroni del Watford, ha ridotto forse le attenzioni verso i friulani? Questo è quanto si domandano in tanti.

L'Udinese sono alcuni anni che conquista la salvezza con estrema fatica. Quest'anno si paventa una stagione all'ultimo respiro? Su 31 giocatori 27 sono stranieri, nei vivai interni si investe ancora? Questo era il succo dell'Udinese di una volta, si dice. Una società che faceva crescere i propri talenti, o pescava dei gioielli grezzi per poi riuscire a piazzarli in grandi club. Guardando il valore di mercato delle rose, probabilmente sarebbe già salva, si collocherebbe in classifica al dodicesimo posto. L'età media è di 25 anni, età ottimale per una squadra di massimo livello. Riuscirà a salvarsi anche quest'anno l'Udinese? Sulla carta dovrebbe farcela, sul campo vedremo quello che i ragazzi friulani riusciranno ad esprimere. Sicuramente non ci si deve fare grandi aspettative, la salvezza è e resta l'unico obiettivo di questa stagione.