A Milano c’è una squadra che nell’ultimo periodo è ritornata protagonista in campionato, che gioca un calcio moderno, capace di riportare entusiasmo fra i propri tifosi. Questa squadra ha solo un difetto, quando le cose vanno troppo bene e tutto gira per il verso giusto avviene un qualcosa di imprevedibile. Come una prova a cui non si può sottrarre per tornare ad essere definitivamente grande.
Questa squadra si allena al centro sportivo di Milanello, ma probabilmente, per gli innumerevoli infortuni (tra cui stop dovuti al Covid) che la stanno perseguitando, dovrebbe cambiare campo e allenarsi a “Lourdello”.
Non se la prendano coloro che credono a certe cose, la mia è solo una supplica affinché certi “guai” abbiano una fine e tutto possa essere ritornare alla normalità. Perché una squadra che, per diversi motivi, ha perso per infortunio numerosi dei suoi interpreti, a quale santo dovrebbe rivolgersi se non andare direttamente ad un santuario dove avvengono miracoli?

Prendiamo la lunga lista aggiornata nella giornata odierna, tra coloro che per un motivo o un altro sono finiti ai box, si sono uniti anche due francesi. Uno è il portiere titolare (cosa non da poco), da poco ha visto la sua nazionale trionfare nella Nations League. Mike si è sottoposto ad un intervento in artroscopia per un problema serio al polso sinistro, che lo terrà lontano dai campi da gioco per dieci settimane. Un danno grave e pieno di significati. Il primo perché il ragazzo stava sostituendo degnamente Donnarumma, senza farlo mai rimpiangere ed entrando subito nel cuore dei tifosi; il secondo perché oramai si era creata una bella cerniera tra lui e i suoi compagni della difesa, un reparto capace di prendere pochi gol e di concedere poche occasioni alle squadre avversarie.
L’altro giocatore, che oggi ha dovuto alzare bandiera bianca, stavolta non per infortunio ma per positività al Covid, è Theo Hernandez. Anche lui, come Mike, era impegnato nella competizione europea disputata in Italia. Protagonista in campo con un gol che ha permesso ai Francesi di guadagnare il pass per la finale, e di un assist a Mbappé che ha consegnato ai Galletti l’ambito trofeo. Theo ha scoperto di essere positivo facendo un tampone in data odierna, visto che durante il ritiro francese c’era stato un caso. In questa stagione è il terzo giocatore del Milan, dopo Bennacer e Giroud, che si deve fermare per colpa del Covid.
Un vero peccato perché il ragazzo stava fornendo prestazioni di livello per sé e per la squadra, tanto da guadagnare la convocazione in nazionale.
Queste due assenze sono un’altra tegola per Pioli che, per la gara contro il Verona, dovrà fare a meno non solo dei cronici infortunati ma anche del suo portiere, del suo terzino sinistro e, probabilmente, di Calabria. Si perché anche Davide ha dovuto fare i conti con la “maledizione” che già dallo scorso anno sta attanagliando i giocatori rossoneri. Durante il ritiro della nazionale italiana ha accusato un risentimento muscolare all’adduttore della gamba destra e sta lavorando per ritornare in campo il prima possibile. Nonostante questo, una volta recuperato, non è detto che Pioli avrà voglia di rischiarlo vista la vicinanza della sfida con il Porto in Champions League.

Ma il pullman per Lourdello non si ferma solo a questi primi nomi, e che nomi! Un bel pezzo di difesa rossonera. La lista degli infortunati di questa stagione, e siamo solo ad Ottobre, è molto lunga. Ma andiamo a ritroso. Detto che Calabri già in precedenza si era già dovuto fermare, non è da tanto che si sono registrate ulteriori defezioni.
Qualche giorno fa Daniel Maldini ha dovuto lasciare il ritiro della nazionale under 20 a causa di un’infiammazione al tendine rotuleo. Il figlio di Paolo viene monitorato e seguito con attenzione prima di sapere con certezza che possa essere recuperato totalmente per la partita contro il Verona.
Prima di lui era capitato a Messias, il quale, dopo aver finalmente debuttato in campionato a Bergamo, si è dovuto fermare per una lesione del muscolo retto femorale della coscia sinistra e perderà certamente sia la gara di Verona che quello contro il Porto.
Qualcuno come Florenzi è finito sotto i ferri per un problema meniscale al ginocchio, e nel frattempo sono rimasti per molto tempo fuori sia Ibra che Giroud. Lo svedese non vede il campo dalla partita contro la Lazio (dove ha disputato una mezzora di gioco ed è pure entrato nel tabellino dei marcatori) e ancora oggi per tante volte, è stata rimandata la data del suo rientro. Ora si parla della gara di Champions come possibile momento per rivederlo con la maglia rossonera, ma finchè non c’è certezza continuerà ad allenarsi per essere pronto e convocabile. Giroud, invece, ha dovuto fare i conti con i dolori alla schiena che non gli hanno lasciato scampo e, insieme al Covid, gli hanno fatto saltare numerose partite. E dire che sia lui che Ibra avrebbero dovuto guidare, alternandosi, l’attacco milanista, dividendosi la responsabilità essendo due titolari. La storia ci ha donato un ritorno al passato, dove il ruolo lasciato vacante dai due è stato ricoperto degnamente da Rebic. Il croato si è sempre fatto trovare pronto ed ha dato prova di essere un giocatore importante per questa squadra.

A questa trafila di nomi, già citati, si devono aggiungere quelli di Krunic e Bakayoko. Il bosniaco ha giocato titolare nelle prime due gare di campionato, e doveva essere una soluzione per poter far riposare la mediana, quando la situazione sarebbe stata favorevole. Infortunato nel riscaldamento di Francia-Bosnia ancora non ha recuperato. Stesso discorso per Tiemoué il quale, dopo aver lasciato il campo contro la Lazio, pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, per un problema al soleo, è fermo ancora ai box in attesa di dare un contributo maggiore alla causa rossonera.
E a tutto questo perché non ricordare anche l’infortunio occorso a Plizzari (tendinopatia rotulea bilaterale) che quest’anno, visto il ruolo di terzo portiere, difficilmente avrebbe visto il campo, ma il cui infortunio unito a quello di Maignan costringe il Milan a ritornare sul mercato degli svincolati e ingaggiare Mirante per far fronte alle assenze di fine 2021.

Nel magico mondo degli infortunati qualcuno non è stato citato perché l’assenza è stata di poco tempo, o per scopo precauzionale. Ritornando alla cruda realtà, ancora una volta il Milan deve fare di necessità virtù. Lo deve fare con lo stesso spirito con il quale ha affrontato le precedenti situazioni e deve togliere fuori quel qualcosa in più che gli ha permesso di far fronte alle durature assenze. Certo non è cosa semplice! Sarebbe cosa buona e giusta fare una gita ad un vero santuario, perchè è grottesco e surreale vedere come queste situazioni siano una presenza costante. Ma non bisogna neanche essere pessimisti. In passato il Milan ha sempre trovato forza e compattezza per fronteggiarle, anche stavolta farà di tutto per superare gli ostacoli.
Non è facile ma rispetto al passato il Milan può contare su una panchina più lunga. La cosa da sottolineare è che questi eventi si verificano spesso e, quando pensi che siano un lontano ricordo, si ripresentano e mettono alla prova. Lasciando stare le difficoltà relative al Covid, sono cose che possono capitare quando avviene un contatto con un compagno di squadra positivo; accettando con pia rassegnazione che con l’avanzare dell’età ci possono essere tempi di recupero maggiore, sono altre le osservazioni che andrebbero fatte. La prima è la costanza con cui si verificano, la seconda è se possono veramente incidere negativamente e in che misura nel corso della stagione. Nel primo caso o c’è un problema legato alla preparazione (ma Pioli ha chiarito che la maggior parte sono infortuni traumatici e non muscolari) oppure è solo sfortuna. E in quel caso neanche andare a Lourdes o trasformare Milanello in Lourdello basterebbe. Nel secondo caso dovremmo prendere in considerazione la scorsa stagione (costellata da infortuni a cadenza mensile) dove il Milan ha saputo reagire in molte occasioni, ma in altre le ha pagate a caro prezzo per mancanza di soluzioni alternative. In questa stagione, fino ad ora, il Milan ha saputo tenere la barra dritta, trovando in tutte le sue componenti le soluzioni per fronteggiare le assenze. La partita con il Verona costringerà il Milan a modificare completamente il reparto difensivo mettendo alla prova la solidità di un settore, punto di forza della squadra rossonera.

Mentre mi accingo a scrivere le ultime righe mi auguro che le brutte sorprese siano finite, ed il Milan possa recuperare il prima possibile la maggior parte dei suoi interpreti. E, allo stesso tempo perché non rivolgersi ad un “vecchio amico” come il Trap che portava con sé in panchina un po' di acqua benedetta. Cospargere San Siro o il centro di allenamento non è un pensiero da tenere lontano.
Perché il Milan, in questo momento, non ha solo bisogni di un po' di fortuna o dei suoi tifosi. Anche un aiuto dall’alto sarebbe cosa gradita. Prima che invece di un viaggio a Lourdello, il centro sportivo non diventi il set per le nuove puntate di Dr House.

P.s: prima di concludere è doverose rivolgere un grosso in bocca al lupo a Mike Maignan. Che possa tornare il prima possibile e più forte di prima! Come ha ricordato qualche giorno fa, San Siro è casa sua e i tifosi lo aspettano a braccia aperte.