Può sembrare un’esagerazione, ma l’Inter rischia di giocarsi tutta la stagione in soli sette giorni. Soprattutto in campionato.
A cominciare dal Derby di domenica prossima con il Milan, e per finire a quella successiva dello scontro diretto con la Lazio All’Olimpico. E fra le due gare, a soli quattro giorni dal match con gli uomini di Simone Inzaghi, dovrà disputare anche la semifinale di Coppa Italia col Napoli a San Siro.
Si tratta di un vero e proprio tour de force che può indirizzare in modo forse decisivo la stagione dei nerazzurri. Infatti, dopo il pari dei biancocelesti nel recupero con l’Hellas Verona, la classifica vede Lazio e Inter “in pratica” appaiate a meno quattro dalla Juve. Perché la squadra di Conte, a parità di punti (nel caso dovesse recuperare ai bianconeri gli attuali tre punti di ritardo), perderebbe comunque lo scudetto; perché ha perso lo scontro diretto nel girone d’andata (2-1).
E allora per i nerazzurri tutto o quasi dipenderà dai risultati delle prossime due partite, e in particolare dal match all’Olimpico con la Lazio che potrebbe diventare decisivo. Certo con due vittorie la squadra di Conte metterebbe le cose a posto, nel senso che allontanerebbe dalla vetta in modo significatico la squadra di Lotito. E si potrebbe proporre forse definitivamente come unica interlocutrice dei bianconeri per la corsa allo scudetto. Ma se dovesse ad asempio arrivare un pareggio dal derby di Milano, e si dovesse presentare allo scontro diretto con la Lazio con un punto di vantaggio ( i biancocelesti giocano a Parma), o addirittura con due punti in meno (nel caso di vittoria della Lazio); allora nella corsa al tricolore il match dell’Olimpico assumerebbe il significato da “dentro o fuori”.
In quanto nella peggiore delle ipotesi (vale a dire con la Juve che potrebbe fare bottino pieno fra il Verona al Bentegodi e il Brescia in casa), l’Inter in caso di sconfitta con la Lazio si ritroverebbe a 8 punti dai bianconeri (9 in virtù del match dell’andata). Per cui con lo scontro diretto da disputare allo Stadium, le chances scudetto per la squadra di Conte si ridurrebbero al classico lumicino, e la lotta al titolo rimarrebbe solo una questione privata fra Lazio e Juve. Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi e dei numeri. Mentre come al solito sarà il campo ad emettere i verdetti, a partire da quello di San Siro dove probabilmente domenica sera si giocherà uno degli ultimi derby della storia; dato che l’impianto meneghino sembra destinato ad una parziale demolizione e ad essere utilizzato per spettacoli diversi dal calcio.
E come dicevo sopra il match risulta decisivo forse solo per l’Inter, perché ai rossoneri un’eventuale sconfitta non gli cambierebbe certo la vita. Dal momento che non comprometterebbe la possibilità di raggiungere la zona Europa League (che sembra l’unico obiettivo possibile, dato che il ritardo dalla Champions risulta al momento di 7 punti e con due avversarie da superare come Roma e Atalanta). Naturalmente sul piano tecnico (19 punti di differenza in graduatoria) la squadra di Conte risulta senz’altro superiore al Milan; e il pronostico sembrerebbe scontato a suo favore. Ma come si sa di scontato nella vita non c’è niente; men che meno nel calcio e soprattutto in un derby.
Anche se in questa occasione, all’imprevedibilità atavica del match si va ad aggiungere un approccio da parte dell’ambiente rossonero quasi da vittima sacrificale. Spero di sbagliare e sicuramente verrò smentito dal campo. Ma sinceramente, da più parti (quelle rossonere) arrivano segnali quasi di scoramento come a dire: siamo inferiori per cui sicuramente perderemo. Per contro in casa nerazzurra c’è chi ha dichiarato che si meraviglierebbe molto e rimarrebbe molto deluso se l’Inter dovesse mancare la vittoria.
Insomma, va bene che Inter e Milan stanno andando a braccetto per costruire il nuovo stadio di San Siro, ma per la prima volta (perlomeno a memoria di chi scrive) più che un derby sembra una partita fra amici. Nel senso che sembra che manchi quel pathos speciale che solo una stracittadina è in grado di regalare. Credo comunque che ci penserà Ibrahimovic a mettere le cose a posto. La sua traboccante personalità finirà per riportare sui giusti binari l’adrenalina del match, che al contrario sul piano del risultato non appare affatto scontato.
Infatti l’Inter si presenta alla gara non in condizioni ottimali, e Conte dovrà risolvere problemi sia in attacco che a centrocampo. Credo che a fianco di Lukaku finirà per giocare Sanchez. Mentre a centrocampo è probabile che Conte voglia puntare sulla qualità di Eriksen sin dall’avvio; con Vecino in panchina pronto a subentrare non appena il danese dovesse dare segni di stanchezza. A fianco dell’ex Totthenam dovrebbero agire Brozovic e Barella che anche ad Udine sono apparsi in grande spolvero. La linea dei cinque di centrocampo dovrebbe essere completata da Candreva e Young. Per quanto riguarda la difesa Godin dovrebbe essere preferito a D’Ambrosio e Handanovic resta in dubbio, anche se penso che non verrà rischiato. Naturalmente a livello tattico non ci saranno grandi variazioni dal canonico 3-5-2 di Antonio Conte, anche se Eriksen per la sua facilità di tiro, potrebbe giostrare nella fase offensiva a ridosso delle due punte.
Per contro sul fronte rossonero Ibra sarà sicuramente in campo perché influenza e affaticamento muscolare sembrano superati. E anche se non sarà al meglio della condizione (continua ad allenarsi a parte), sarà regolarmente al suo posto dato che per carisma e personalità risulta già indispensabile per questo Milan.
Per ciò che riguarda il partner che lo affiancherà la scelta di Pioli dovrebbe ricadere su Leao, che tornerà nel suo ruolo naturale di seconda punta a lui più congeniale. Inoltre il giovane portoghese (1999), con la sua grande mobilità sembra fatto apposta per creare problemi alla retroguardia nerazzurra molto fisica ma non eccessivamente rapida. Si spiega anche così la rinuncia a Rebic, che tornerà in panchina, ma che rappresenta una freccia molto efficace dell’arco che Pioli può utilizzare a gara in corso. Infatti Il croato con i suoi guizzi, può mettere in crisi nel finale di gara i tre giganti (sono tutti al limite dei 190 cm d’altezza) della difesa nerazzurra. Per il resto credo che Pioli confermerà Castillejo a centrocampo e non rischierà all’inizio Saelemaekers che ha bene impressionato nel debutto contro il Verona (anche se per pochi minuti e da terzino); ma è molto probabile che venga inserito a gara in corso. Mentre Bennacer, Kessié e Calhanoglu dovrebbero completare il reparto. Tutto deciso anche in difesa con Kjaer preferito a Musacchio che dovrebbe essere in compagnia di Conti, Romagnoli ed Hernandez, con Donnarumma naturalmente in porta e con il solito 4-4-2 di Pioli.
In conclusione non resta che il pronostico della gara.
A livello tecnico non ci sarebbe storia perché l’Inter è chiaramente superiore (anche se l’attuale differenza di 19 punti risulta eccessiva). Ma come dicevo sopra il derby esula dai soliti parametri con i quali solitamente si giudica una partita di calcio. Spesso la diffenza dei valori tecnici viene azzerata dalle doti temperamentali e soprattutto dal cuore. E credo che quello rossonero, al momento, sia più voglioso di vittoria e di rivincita (il Milan non vince un derby in Campionato dal 31 gennaio del 2016). Per cui vedo i rossoneri favoriti, anche se penso che il pareggio sia il risultato più probabile.
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