Gli inglesi dovranno forse abbondare con la pastasciutta per vincere l'Europeo, o qualche trofeo importante con la propria Nazionale. A livello di club gli italiani forse è meglio che tacciano un pò. E soprattutto farebbero bene a tacere, perchè con la bocca piena non si parla, quando si cibano di pastasciutta, per lottare contro il razzismo. In Italia di pastasciutta ne dobbiamo mangiare a tonnellate per diventare come gli inglesi, e mi riferisco al comportamento assunto dalle società. Perchè quella del razzismo è una piaga che in Inghilterra esiste e persiste ma il pugno duro c'è e produce risultati importanti. A partire dalla iniziative simboliche. Che hanno una loro valenza chiara. Pensiamo alle lotte contro l'omofobia.

In Italia ad oggi, tolti un paio di club, assoluta eccezione verso una regola nefasta hanno osato utilizzare i colori del pride, sul proprio simbolo ufficiale, siamo all'anno zero. Se c'è una società da cui si deve imparare e da prendere come modello questa è sicuramente il Liverpool. Non è l'unica, ma è quella più attiva sul campo e dentro il campo. Hanno appena comunicato che sia la squadra maschile che femminile dei Reds continueranno ad inginocchiarsi per sostenere la lotta contro il razzismo il blacklivesmatter. Iniziativa che ha caratterizzato il calcio inglese la scorsa stagione e continuerà in questa. No. Non lo faranno per convenienza, per solidarietà verso gli avversari che si inginocchiano. Roba imbarazzante che solo noi potevamo tirare fuori.  Jordan Henderson il capitano del Liverpool è stato chiaro: "C'è stato un dibattito infondato sul perché i calciatori continuano a protestare in questo modo, ma non ci dovrebbe essere nessuno dibattito. È molto semplice - stiamo protestando contro il razzismo. La domanda non dovrebbe più essere il motivo per cui lo stiamo facendo, dovrebbe essere il motivo per cui non dovremmo? Questa è una risposta necessaria a un problema che sappiamo che esiste e che sappiamo anche non dovrebbe esistere".

Il capitano della squadra femminile LFC Niamh Fahey ha dichiarato, come riporta il sito ufficiale del Liverpool: "Come squadra femminile siamo lieti che le autorità calcistiche di nuovo supportino squadre che desiderano mettersi in ginocchio. "Abbiamo visto anche quest'estate intorno agli europei che il flagello del razzismo non rimane solo nel calcio ma nella società. È il nostro modo di dire che non c'è posto per il razzismo o altre forme di discriminazione nel nostro gioco, e che le cose devono cambiare. 
E non finisce qui. Le squadre della Premier e non solo visto che si tratta di iniziativa  supportata collettivamente dalla Associazione Football, Premier League, la Lega e dal Campionato della PREMIER, EFL, la Super League e dal Campionato di EFL, PFA, LMA, FSA, PGMOL  - Vedranno anche giocatori e dirigenti  indossare i simboli contro il razzismo...
 Ecco, di pastasciutta ne dobbiamo mangiare tanta per diventare migliori anche noi. Perchè possiamo pure vincere medaglie, coppe e trofei, ma se nelle battaglie che contano facciamo figure barbine, c'è poco di cui esserne orgogliosi.