"Armiamoci e PARTITE" è una frase inflazionata dalla politica, da grandissimi protagonisti del cinema, dai libri. È un motto ironico, che in Italia però è pane quotidiano. È un po' il gioco delle parti, fra gli interventisti convinti che non perdono occasione per sentenziare e smuovere le acque, e i "prudenti di professione", ingegnosi nelle smentite pubbliche, ma infondo pronti a sfruttare le azioni altrui. Nel calcio funziona un po' così e Lotito non è certo fra quest'ultima categoria. Non è nuovo a dichiarazioni forti, a richieste folli sul mercato, ad attacchi mirati, spesso condannati dall'opinione pubblica e forse espressi in maniera anche poco ortodossa, ma condivisi da molti uomini di sport. Le sue ultime esternazioni su Juventus-Inter non fanno bene al calcio, ma la partita, anche bella a tratti, non è piaciuta a molti tifosi e anche ad alcuni presidenti, sorpresi dalla decisione di giocare un match in un momento già delicato per le sorti del paese.
Il suo attacco a Malagò, affidato ai suoi portavoce quando il numero uno del Coni ad aprile invitava alla prudenza e all'eventuale stop del campionato, parve avventato. Tanti altri presidenti però si accodarono, con meno coraggio e parole più calme, ma con lo stesso intento del numero uno laziale.
E le sue frasi contro Spadafora? "Il ministro dice che la maggioranza dei club vuole lo stop? Staremo a vedere" disse senza mezzi termini Lotito. E aveva ragione, perché tra silenzi e paura, la maggioranza degli altri presidenti premeva per ripartire, facendo leva sulle dichiarazioni in arrivo dalla capitale, affidate ogni giorno ad un giocatore diverso, ma con una presenza sui media e social costante, precisa e calcolata. Anche Cairo e Cellino non sono stati esenti da attacchi. I due presidenti al timone della fronda di chi non voleva ripartire sono stati presi di mira dalla Lazio, con la risposta di Cellino che diede dell'asino ragliante a Lotito. Una campagna scientifica contro tutto e tutti, solo per ripartire. In barba a chi accusa la Lazio di voler per forza lottare per uno scudetto che forse meriterebbe pure. Alla fine però, hanno praticamente vinto loro, e chi ne ha beneficiato? Tutti quelli che vogliono ripartire, pensando in questa fase più al lato economico che a quello sportivo. E allora la domanda sorge spontanea. Lotito è più utile al calcio italiano o è solo un presidente che oltrepassa il limite? La risposta è ormai chiara.