Ciao Lorenzo, Come stai? Spero bene. Quando penso alla tua vita qui dal mio piccolo appartamento nella piovosa Londra la immagino sempre colorata, luminosa, divertente, anche stressante, ma soprattutto adrenalinica, emozionante, calda... in una parola, napoletana. A quanto so (e posso apprendere da cio' che leggo) hai una moglie che ti ama, sei padre, hai un meraviglioso lavoro e vivi nel posto in cui sei nato, in una casa tutta tua, vicino alla tua famiglia. Sei giovane ma gia' famoso, rispettato, amato, sostenuto e, perche' no, anche fischiato. In poche parole sei un ragazzo fortunato, uno dei pochi che questa fortuna l'hanno meritata a suon di prestazioni sfavillanti soprattutto lontano da Napoli e non se la sono vista cadere dal cielo come tanti rampolli di famiglia ricca che ciondolano tra Posillipo e Chiaia ogni giorno maledicendo la loro vita grama perche' magari l'automobile non e' abbastanza bella o il vicino di casa ha la barca piu' grande. Ma attenzione, Lorenzo, che tu l'abbia meritato o no, non dimenticare che sei e resti un fortunato. Napoli sforna talenti tutti i giorni ma, per un motivo o per un altro, non tutti partono per il Brasile un'estate del 2014 o ascoltano la musica della Champions dallo stesso posto in cui l'ascolti tu da piu' di un anno. Parlando di calcio penso, ad esempio, a Ciro Caruso, potenzialmente uno dei migliori difensori italiani degli ultimi trent'anni ma purtroppo, ad oggi, sconosciuto ai piu'. La lista, in ogni caso, e' lunga. Oggi ho sentito dire da molti alla radio che Napoli e' impietosa con i suoi figli, pronta a coprirli di insulti se per una volta sbagliano, non rispondono alle aspettative, non fanno abbastanza per meritare il suo amore. Sinceramente non so se questo sia vero in assoluto, ma comunque non credo sia il tuo caso. Napoli ti ha accolto ed acclamato come un eroe immediatamente, anche se non avevi conquistato nulla. L'Italia stessa ti ha affidato le chiavi del suo futuro calcistico prima ancora che il tuo presente fosse sufficientemente sfavillante. La pressione e' enorme, me ne rendo conto, ma e' il tuo lavoro, la tua fortuna, il tuo terno sulla ruota di Napoli. Martedi' con il Bilbao ti hanno fischiato, e' vero. Io fossi in te li ringrazierei per quei fischi. La scorsa stagione hai deciso una partita di Champions League e una finale di Coppa Italia e io, da tifoso, ti dico grazie. Ma credi di aver risposto alle attese? Credi di aver reso al meglio? Di la' dai risultati sportivi che hai ottenuto, ritieni di essere pienamente soddisfatto del tuo rendimento? Io penso che dentro di te tu non lo sia affatto e non ricordo sinceramente lo stadio pronto a fischiarti alla seconda o terza prestazione deludente. Mi spiace dirlo, Lorenzo, ma io come tanti napoletani mi aspettavo molto ma molto di piu' da te almeno nella meta' delle partite che hai disputato e non credo affatto di essere ingeneroso. Forse ad un tratto e' cominciato qualche mugugno, i primi fischi e hai sentito franare la terra sotto i piedi. Ma tu avevi paura di quei fischi prima ancora di sentirli.. Hai dato segni di nervosismo quest'estate, i tuoi procuratori hanno comunicato in modo indiretto alcuni malumori..... e poi Napoli - Bilbao, e una prestazione pessima. E' vero, hanno sbagliato quasi tutti e i fischi sono toccati a te. Io non so se te li meriti ma mi auguro proprio di si', me lo auguro per te e spero tu capisca il senso di queste parole... Io ho 38 anni e Napoli mi ha sputato via tre anni fa... ritengo di avere un discreto potenziale nel mio campo, ma la mia citta' mi ha cacciato e non mi ha concesso nemmeno un fischio, neanche un "fanculo"... mi ha cacciato via in silenzio, come se non esistessi, come accade a tanti emigranti in cerca di lavoro, e la mia vita e' cambiata. Napoli ti fischia perche' ti ama, perche' si aspetta che tu spacchi il mondo ogni volta che giochi, perche' crede ancora che tu sia il futuro, perche' vuole continuare a volerti bene. Io fossi in te andrei sotto la curva e li ringrazierei... raccoglierei quella maglia dalla panchina e la conserverei gelosamente. Poi riprenderei a lavorare con sacrificio come hai sempre fatto, andrei al San Mames e segnerei due gol. A quel punto, applausi o no, spero sarai tu ad applaudire loro.... a ringraziarli.. e a fare pace, anzitutto con te stesso. Perche' caro Lorenzo ti garantisco che quello che fa davvero male dei fischi e' una sola cosa... il momento in cui cominci a non sentirli piu'... e io non voglio che tu vada via da Napoli in silenzio in un giorno come un altro. Adesso per favore vai e dimostra chi sei..... e cioe' il presente e non il futuro del tuo Napoli. Buona fortuna!