Dopo l'addio di Florenzi, spettava a lui prendere la Roma sulle spalle, invece così non è stato: fascia sul braccio di Dzeko e lavorare. 
Fonseca gli ha sempre dato fiducia, difendendolo anche di fronte ai fischi ricevuti del vice capitano durante uno sostituzione all'olimpico. 
Fiducia sì, ma Lorenzo può e deve fare di più. 
I numeri della sua stagione parlano chiaro: un gol (deviato contro la Spal) e 10 assist. Poco, anzi pochissimo per chi a 24 anni deve dimostrare di essere finalmente maturo. 
Le qualità di Pellegrini non sono messe in discussione, ma anche con il cambio di modulo che gli permette di stare ancora più vicino alla porta, il rendimento del numero 7 giallorosso non è cambiato, anzi sembra essere ancor di più in difficoltà tant'è che in più di un'occasione è stato rimproverato da Dzeko per non aver fatto i movimenti giusti per imbastire azioni pericolose. La società non vorrebbe venderlo visto che reputa lui e Zaniolo i perni da cui ripartire il prossimo anno ma sta a lui dimostare a Fonseca e alla società di poter contare ancora su di lui. 

Di tempo per tenersi stretta la Roma c'è, se non in campionato, dove non c'è molto da dire, in Europa League la Roma ha bisogno di lui, delle sue giocate che hanno attirato su di sé squadre come il PSG, che vista la clausola relativamente bassa (30mln pagabili in 2 rate) non avrebbe problemi a prenderlo e la Roma, se il rendimento non dovesse salire, vista la necessità di vendere, potrebbe anche decidere di farlo partire visto che il prossimo anno in quella zona del campo ci sarà un Pedro in più e un Zaniolo ristabilito al 100%. 

​​​​​​Il futuro di Pellegrini è nelle sue mani.

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