Messo in discussione, e segna il suo goal numero 300. Il terzo giocatore a segnare questa montagna di goal nei cinque campionati europei. Ibra, insieme a Messi e CR7. Forse questa sarà l'ultima stagione del leone, in campo. Un ruggito al 92° e regala al diavolo un punto immeritato contro l'Udinese che ha giocato una delle sue migliori partite di questa stagione. Udinese senza Gotti, ma ha giocato con lo stesso schema di Gotti. L'approccio in campo però è stato diverso rispetto alle ultime partite, squadra aggressiva, pressava, andava a caccia del pallone come non si vedeva da tanto. Gotti, un signore, che ha ringraziato i tifosi e la città di Udine ed il Friuli con una lettera bellissima sul Messaggero Veneto, comprando una pagina del giornale. Per dire grazie. Un signore che se ne va.
L'Udinese se gioca come ha giocato contro il Milan può agguantare la salvezza con assoluta tranquillità.
Il Milan, invece, una squadra inguardabile in campo. Imbambolata. Sembrava che stesse giocando ad un certo punto più a rugby che a calcio visto che gli unici tiri fatti in porta erano da meta. Ibra, ad incoraggiare i giocatori, a sostenerli, lui il vero allenatore in campo. Ma questo Milan non è da scudetto. Napoli ed Inter sono le due squadre decisamente favorite, con il Napoli che ha una marcia in più. Il Milan rischia di ripetere la scorsa stagione, con l'Atalanta che si riavvicina.
Ma lo scudetto non è cosa da Milan. Ancora è presto. Ci vorrà del tempo.
La partita che del Friuli ha fotografato un po' lo stato del nostro calcio, italiani in campo quasi non pervenuti, gioco lento, fisico, poco europeo, nonostante l'internazionalità delle squadre, ma non basta riempire le squadre di giocatori stranieri per produrre un calcio all'altezza delle competizioni europee. Paese che vai, calcio che trovi. Quello italiano si trova in una sorta di limbo, non sa ancora da che parte andare, e quando in Europa incontri squadre importanti, poi non puoi fare altro che metterti la coda tra le gambe, come ha fatto il diavolo, ringraziare per la partecipazione, ed essere solo spettatore quando un tempo si era assoluti protagonisti. Si va avanti alla giornata, si prende per buono quello che viene dal campo, guardando alle cose di casa nostra. Si ha la sensazione che la Champions sia un obiettivo importante solo per le casse, per parteciparvi, più che per competervi.
L'Udinese vista in campo contro il Milan, che lotta per la salvezza con affanno, come negli ultimi anni, avrebbe meritato la vittoria contro una squadra che era nei gironi di Champions. Si dirà, possono capitare partite così, succede anche al Liverpool, al City, al Real, al PSG di avere la Luna storta. Vero.
Ma questa Luna made in Milan non ha mai convinto pienamente e continua ad essere storta...