Dopo un periodo di sosta dovuto all'esperimento Pirlo, fallito, avendo perso la Juventus l'occasione delle occasioni di fare il record di dieci scudetti consecutivi, con l'Inter che ha ringraziato per aver sospeso un digiuno di oltre dieci anni, ora riprenderà la Juve la sua marcia per cercare di dominare il campionato italiano nel prossimo decennio. Diciamolo pure, la Juventus ha già vinto questo campionato. Lo scudetto nella stagione 2021/22 lo ha già in tasca. Certo, gli scudetti si vincono giocandoli sul campo, ma, ecco il fatidico ma, visti i conti, la gestione dei bilanci, e la rosa già in suo possesso con Allegri al timone dello Yacht Juve, e vista la situazione delle altre “rivali”, avrà vita tutt'altro che dura. Se non di superstrada, di autostrada libera a propria disposizione si può sicuramente parlare. La competizione per lo scudetto non ci sarà quest'anno, e forse neanche nei prossimi anni. E per questo la SuperLeague italianizzata in SuperLega aveva un suo senso, perchè esiste sostanzialmente già e saranno i tifosi ad invocarla. La scorsa stagione non fa testo. La vera competizione in questo campionato sarà per un posto in Champions. Inter, Milan, Atalanta, Napoli, Roma e Lazio, sei squadre per tre posti. Il resto non conta. Lo scudetto è già cosa fatta. Andata. Il posto in Champions sarà la vera competizione nella prossima stagione. I tentativi del battaglione Lombardia, costituito da Atalanta, Milan ed Inter, di conquistare la muraglia bianconera durerà il tempo di una magica illusione, quella su cui cui si scriveranno titoloni, articoli, quella su cui si spenderanno chiacchiere nei bar a più non posso, poi però arriverà lo scatto felino dell'ex zebra bianconera, e la realtà rimetterà le cose al suo posto. Milan ed Inter ne stanno uscendo indebolite rispetto alla scorsa stagione, la Roma non può vincere lo scudetto con il solo entusiasmo dato dalla guida del portoghese, Napoli e Lazio saranno lì, tra una sigaretta sarriana ed una massima filosofica spallettiana, a conquistare lo spazio mediatico, perchè ci sarà una bella vetrina spettacolare tra gli allenatori di queste sette squadre. Ma non chiamatele sette sorelle. Non c'è il ritorno delle sette sorelle, o sorellastre, ma solo due competizioni diverse. Se così vogliamo definirle. Quella per la Champions, la vera competizione, e quella fumosa, illusoria al pari dell'isola che non c'è di Peter Pan, quella per lo scudetto. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, maglie verdi permettendo o girone di ritorno all'inglese, non è con queste mezze misure da quattro danari che si salva il nostro calcio e la spettacolarità e la competizione del nostro campionato. Ci sono società che hanno debiti pazzeschi, che stanno facendo cassa e che rischiano problemi finanziari enormi, e il problema oltre che in SerieA, sarà anche in Europa. Sì, non siamo gli unici ad essere ridotti così, ma la sensazione che il progetto SuperLeague ritornerà con forza c'è, perchè saranno campionati come quello che ci appresteremo a vivere a servirtela sul piatto d'oro.