Prima di trattare nello specifico il tema, occorre premettere che nel febbraio del 2016 è entrato in vigore il "Testo Unico dei doveri del giornalista", approvato dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. Il documento è nato dall'esigenza di armonizzare le carte deontologiche per favorire una maggiore chiarezza di interpretazione e facilitare l'applicazione di tutte le norme, la cui inosservanza può determinare la responsabilità disciplinare dell'iscritto all'Ordine.

In particolare, l’art. 12 (Doveri in tema di informazione sportiva) recita che “Il giornalista

  1. non utilizza immagini ed espressioni violente o aggressive. Se ciò non fosse possibile, fa presente che le sequenze che saranno diffuse non sono adatte al pubblico dei minori;
  2. evita di favorire atteggiamenti che possano provocare incidenti, atti di violenza o violazioni di leggi e regolamenti da parte del pubblico o dei tifosi.
  3. se conduce un programma in diretta si dissocia immediatamente da atteggiamenti minacciosi, scorretti, razzistici di ospiti, colleghi, protagonisti interessati all’avvenimento, interlocutori telefonici, via internet o via sms”

Esaurita la breve premessa, mi preme richiamare l’attenzione sui commenti che si sono riversati in televisione, sulla carta stampata e i vari social network da parte di molti addetti ai lavori, tra i quali diversi giornalisti, in merito alla decisione di rinviare Juventus-Inter dell'1 marzo al 13 maggio 2020 e di verificare la possibilità di consentire lo svolgimento della semifinale di ritorno di Coppa Italia Juventus-Milan del 4 marzo, vietando l’accesso allo Stadio esclusivamente ai residenti nelle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, in quanto territori maggiormente raggiunti dal contagio da Coronavirus.

Diversi giornalisti hanno espresso commenti totalmente disinformati, capziosi e faziosi in merito alle motivazioni di tali decisioni (reali per Juventus-Inter o presuntive in merito a Juventus-Milan), rinnovando a loro nomea di pseudogiornalisti (definizione di pseudo: "primo elemento di parole composte, che indica falsa apparenza, qualità fittizia, semplice somiglianza esteriore") e facendo chiaramente intendere come sia stata la Juventus ad "imporre" alla FIGC prima e alla Lega di serie A le citate decisioni. E' del tutto inaccettabile - dinanzi ad una situazione sanitaria, a livello nazionale, di carattere assolutamente straordinario, che, da una parte, impone il tentativo di controllare il diffondersi dell'epidemia del Covid 19 ma, dall’altra, la necessità per il Paese di ripristinare, prima possibile, per quanto possibile e laddove possibile, una certa normalità - la mancata censura dei commenti di tali pseudogiornalisti, anche e soprattutto al fine di evitare "di favorire atteggiamenti che possano provocare incidenti, atti di violenza o violazioni di leggi e regolamenti da parte del pubblico o dei tifosi"

Analizziamo, dando solo evidenza ai fatti, lo sviluppo della situazione, che ha preceduto l’emanazione degli ultimi provvedimenti, relativi a Juventus-Inter ed eventualmente - se così sarà - a Juventus-Milan

Juventus-Inter

Nella serata del 27 febbraio, la Lega Serie A ha ufficialmente comunicato che Juventus- Inter si sarebbe giocata a porte chiuse e ciò in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020, “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”. Nella mattinata del 29 febbraio, la Lega Serie A diffonde il comunicato ufficiale con il quale avvisa che Juventus-Inter (come altre quattro partite) "inizialmente previste a porte chiuse come da Comunicato Ufficiale del 27 febbraio 2020" è rinviata al 13 maggio 2020 con conseguente slittamento della finale di Coppa Italia al 20 maggio 2020.

Nel pomeriggio del 29 febbraio, l'ANSA riporta la seguente Nota del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora "La valutazione unanime dei vertici del mondo sportivo e calcistico è stata quella di prediligere il rinvio piuttosto che giocare negli stadi vuoti, tenendo conto anche delle ripercussioni a livello di immagine sul nostro Paese e delle difficoltà nella programmazione di turni supplementari in un calendario mai come quest'anno denso di appuntamenti nazionali e internazionali. L'emergenza a seguito dei casi di Coronavirus in Italia ha costretto il Governo e le altre Autorità a prendere decisioni impopolari. Decisioni che devono essere modulate e aggiornate in base all'andamento dei dati e ai consigli della comunità scientifica. Ogni valutazione sulle ripercussioni a livello agonistico di questa decisione compete agli organi sportivi, non certo al Ministro dello Sport o al Governo".

Gli pseudogiornalisti hanno motivato questa repentina inversione di tendenza, facendo esclusivo riferimento al fatto che la decisione fosse stata in qualche modo pilotata dalla Juventus o esclusivamente presa a favore della Juventus, in quanto giocare il derby d’Italia a "porte chiuse" all'Allianz avrebbe sicuramente favorito l'Inter, presumendo forse che i calciatori nerazzurri, in uno stadio pieno, si sarebbero sicuramente impauriti. Gli pseudo giornalisti hanno omesso di rilevare che Juventus-Inter sarebbe stata trasmessa in 170 Paesi e, con lo stadio vuoto, avrebbe offerto l'immagine worldwide di una Nazione, in balia della peste del 2020, dando così piena giustificazione ai mass media internazionali, che ci definiscono gli untori europei del Coronavirus, che consigliano ai propri connazionali di non recarsi in Italia, che pongono divieti all’ingresso di italiani entro i propri confini, etc.

L'unica alternativa reale sarebbe stata quella di far disputare Juventus-Inter, vietando l’ingresso ai residenti nelle Regioni maggiormente colpite dal virus, ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma ciò non avrebbe significato - come gli pseudo giornalisti hanno ipotizzato - impedire l'accesso ai tifosi nerazzurri ma a tutti i tifosi provenienti da quelle regioni e, come a tutti noto, le tre regioni citate sono un bacino rilevante di tifo bianconero. Era però impossibile assumere una decisione di questo tipo, in primis perché in contrasto con l’ordinanza regionale piemontese, che imponeva il blocco sino a domenica 1 marzo sia perché, dopo aver stabilito che la partita sarebbe stata giocata a porte chiuse, sarebbe stato arduo e comunque pericoloso riuscire ad organizzare una gestione degli ingressi allo stadio, che evitasse l’affluenza di tifosi delle tre regioni.

Insomma, in alternativa alle "porte chiuse", la decisione del rinvio era ed è la migliore soluzione possibile che, purtroppo, è stata però individuata troppo in ritardo ed immediatamente in esito della decisione di far disputare l'incontro a "porte chiuse". Mi rendo perfettamente conto che, con il secondo rinvio, l'Inter si trova a gestire un calendario denso di impegni (ove dovesse proseguire il percorso europeo) ma, allora, non sarebbe stato l’ideale far slittare tutta la recente giornata di campionato al 13 maggio e consentire all'Inter di recuperare oggi la gara con la Sampdoria, ovviamente a "porte chiuse"? Operando in questo modo, si sarebbe consentito all'Inter di allinearsi, come partite disputate, alla Lazio ed alla Juventus ed avrebbe quindi prevalso il buon senso e la regolarità del campionato, assicurata anche da un calendario "paritario".

Ed invece gli pseudogiornalisti hanno, ancora una volta, colto l'occasione per ribadire come il rinvio sia stato orchestrato dalla Juventus, che non voleva rinunciare all'incasso della partita (o che sarebbe stata costretta a rimborsare i mancati ingressi ove la partita si fosse svolta a porte chiuse) o che non voleva affrontare l'Inter in uno stadio vuoto, priva del sostegno dei tifosi. Di conseguenza, la società bianconera avrebbe fatto pressioni sul Governo e tutte le Istituzioni Sportive per far decretare il rinvio e gli pseudogiornalisti hanno anche evocato, in modo anche esplicito, il ripetersi di fatti relativi a Calciopoli del 2006

Ma si rendono conto gli pseudogiornalisti di quanto possono essere demenziali i loro commenti dinanzi ad una situazione straordinaria come l'emergenza sanitaria, che sta annichilendo l'Italia (e non solo) in questo periodo?
E, in particolare, si rendono conto che quando danno aria alla bocca o premono sui tasti del pc, le loro affermazioni rischiano di legittimare e di alimentare le reazioni scomposte dei tifosi? Ed infatti, puntuale, è giunta la reazione del tifo organizzato nerazzurro, in quanto sulla pagina Facebook ufficiale, la Curva Nord ha diramato ieri sera un duro comunicato contro le scelte della Lega Calcio, il cui testo recita: “Calciopoli… Ci risiamo? Speriamo proprio di no ma se non si interviene subito le sacrosante condanne ricevute in tutti i gradi di giudizio e trasformate progressivamente in vittimismo giudiziario da chi controlla giornali e tv potrebbero costare molto a tutto il panorama calcistico nazionale. Gli spettri del passato paiono proprio riaffacciarsi con prepotenza se per tutelare degli interessi meramente economici della 'solita parte' l'Inter si è fatta apparentemente trovare nuovamente impreparata. Come detto dal nostro allenatore questi giorni avrebbero dovuto definire le nostre aspettative e ridisegnare i nostri obiettivi ma davanti a chi ha ancora i mezzi per dettare la propria legge al di fuori del campo ci pare quantomeno improbabile pensare ai risultati sportivi. Il nostro auspicio è che la nostra società sappia farsi sentire nelle opportune sedi per garantire quantomeno un equo svolgimento di un campionato che vorremmo ancora credere regolare. AVANTI INTER, MAI UN PASSO INDIETRO!!!". 

In data 1 marzo, a corollario di tutto, è giunta la replica raggelante di Paolo Dal Pino, Presidente della Lega Serie A, che ha ribattuto alle critiche di Giuseppe Marotta, che ha accusato la Lega di impedire che Juventus-Inter si giocasse a porte chiuse. Questa la durissima dichiarazione di Dal Pino: "Venerdì l'ad De Siervo e io abbiamo proposto all'Inter di spostare la gara contro la Juventus al lunedì sera per disputarla a porte aperte. L'Inter si è rifiutata categoricamente di scendere in campo, si assuma le sue responsabilità e non parli di sportività e campionato falsato". Alla ricerca di una soluzione, era stata studiata dalla Lega questa ipotesi: spostare Juventus-Inter prevista la domenica sera a porte chiuse, al lunedì ma a porte aperte. Ma questa ipotesi clamorosa (Juve-Milan, semifinale di Coppa Italia di mercoledì prossimo, sarebbe stata spostata al giorno dopo alle 18 con Napoli-Inter alle 21) è decaduta per il rifiuto dell'Inter che voleva giocare come previsto in primo tempo dalla Lega, vale a dire a porte chiuse. La Lega si rifaceva all’ordinanza della Regione Piemonte, che ho citato in precedenza e che richiamerò in seguito, che chiudeva l'emergenza alla domenica sera.

Juventus-Milan

La semifinale di ritorno di Coppa Italia è fissata per il 4 marzo ma, a differenza di Juventus-Inter del 1° marzo che è stata scandita dal ping pong porte aperte o porte chiuse, sino al definitivo rinvio, non ha ancora riscontrato decisioni del Governo e, a seguire, della FIGC in merito alle modalità di svolgimento della partita. Sulla base di indiscrezioni, alimentate da una dichiarazione rilasciata dal Prefetto di Torino, Claudio Palomba, nella giornata di ieri, in esito ad un incontro presso la sede della Croce Rossa del capoluogo piemontese è emersa la possibilità che la partita potrebbe giocarsi regolarmente a porte aperte, ma con divieto di accesso solo per i tifosi residenti nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Se così sarà, sarà comunque necessario attendere che siano rese note le disposizioni in sede di un imminente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Alla diffusione della notizia, si sono immediatamente sprecati i commenti degli pseudogiornalisti, i quali non erano in grado di comprendere per quale motivo, a distanza di solo tre giorni dalla data di Juventus-Inter, fosse possibile disputare la partita a porte aperte. Anche, in questo caso, secondo tali pseudogiornalisti, era stata ovviamente la Juventus a pilotare la decisione, perché così sarebbero potuti entrare allo stadio solo i tifosi bianconeri. Uno dei più brillanti di tali pseudogiornalisti ha addirittura postato sui propri profili social “Porte aperte alla Fiat”.

Nell’esprimere le critiche e nel perorare la causa del complotto bianconero, gli pseudogiornalisti hanno però omesso di informarsi sulle notizie ufficiali del sito della Regione Piemonte, che recava la seguente informativa:

  • aggiornamento 28/2 ore 21: Il presidente della Regione, al termine della serie di riunioni con le categorie sociali ed economiche alle quali ha partecipato oggi nella Prefettura di Torino, ha dichiarato che l’ordinanza della Regione con le misure di contenimento in scadenza domani sarà valida fino a domenica (ndr: 1 marzo) per il recepimento del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sulle misure successive si attende la decisione del Governo, che va nella direzione di un’ordinanza unica e armonizzata il più possibile e che avrà le basi scientifiche dettate dal Consiglio superiore di Sanità.
  • aggiornamento 28/2 ore 21,30: i contagi in Regione ammontano a 45 persone. L'assessore alla Sanità precisa che sono state già effettuate tutte le indagini epidemiologiche e che c'è la certezza che tutti i nuovi contagi sono riconducibili al focolaio lombardo. Non c'è un focolaio piemontese;
  • aggiornamento 29/2 ore 18,00: Il presidente della Regione ha annunciato che gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il Piemonte torneranno tra i banchi mercoledì prossimo, 4 marzo;
  • aggiornamento 29/2 ore 21: il numero complessivo dei contagi da Coronavirus in Piemonte è di 45 persone, di cui 1 solo caso è confermato e nessuno degli 8 ricoverati in Piemonte si trova in terapia intensiva;
  • aggiornamento 29/2 ore 21: su decisione del Presidente del Consiglio e sulla base di indicazioni operative che saranno rese note in un decreto del governo di imminente pubblicazione, da lunedì 2 marzo riapriranno nella Regione musei, cinema, piscine, attività sportive e si potranno nuovamente svolgere eventi e manifestazioni;

Una semplice lettura avrebbe consentito agli pseudogiornalisti di avere un quadro esaustivo e puntuale della situazione e la corretta lettura degli eventi, ma agire in modo informato non rientra nelle prerogative dello pseudogiornalista, perché considerata una perdita di tempo. Quando si trattano cose serie sarebbe necessario evitare di cibare la gente con proclami e commenti basati su una totale disinformazione e concentrarsi esclusivamente sulle polemiche relative ai favori arbitrali concessi alla Juventus.