Un ticchettio stranissimo, la percezione del pericolo, il sudore che scende lungo la fronte mentre gli occhi guizzano da un filo all'altro, apparentemente tutti uguali. Le forbici tremano vistosamente in quella mano che per troppo tempo ha dovuto fare scelte decise ma mai così decisive. Mai come stasera.

Il thriller d'eccezione che sta andando in scena dalle parti di Milano è talmente vero da subire un incredibile percorso inverso, dalla realtà alla finzione, col rischio concreto di vedersi recapitare alla Pinetina una bella denuncia direttamente dagli autori di Mission Impossible.

Il pacco bomba in questione è il più sofisticato intreccio ingegneristico mai assemblato da così tante parti in causa, un'equipe di terroristi più o meno consapevole di aver impersonificato il ruolo di sabotatori all'interno dell'organizzazione nerazzurra. Chiamato a togliersi la giacca e rimboccarsi le maniche è proprio Luciano Spalletti, l'eroe improbabile che a un certo punto del film si vede costretto dagli eventi ad accovacciarsi e dover mettere le mani sull'ordigno senza avere la minima preparazione e le nozioni necessarie per scongiurare una catastrofe.

Perché proprio di questo si parla: lo snodo di stasera contro l'Eintracht può avere ripercussioni incalcolabili sul cammino dell'Inter a breve e a lungo termine. Il colpo di scena in una trama apparentemente scontata è dovuto al fatto che non esiste alcun filo rosso, solo tante tonalità di un salmone enigmatico, generando l'impressione che ogni dettaglio del congegno risulti significante e non trascurabile.

1- Il risultato dell'andata lascia tutto troppo aperto: le reti bianche colorano e ricalcano la depressione di chi è chiamato a mettere in campo una formazione obbligata, complici tutti gli incastri sfavorevoli che hanno decimato i convocabili per la sfida dentro-fuori di Europa League. Il filo più attorcigliato di questa matassa è il rigore sbagliato da Brozovic all'andata, un macigno che rischia di pesare esponenzialmente con il passare dei secondi durante il match, qualora il risultato non si sbloccasse contro i tedeschi di Francoforte che stanno benissimo. L’Eintracht infatti viene da un concreto 3-0 in casa del Fortuna Dusseldorf e per gli amanti delle statistiche ha perso soltanto una delle ultime 20 partite di Europa League/Coppa UEFA, nel 2013 contro il Maccabi Tel Aviv.

2- Un altro bel filo complicato da decifrare è la mancanza di Icardi: partite come queste si decidono con un colpo, un gol, un'azione frutto della giocata del singolo, l'istinto del predatore, fondamentale come non mai nelle notti europee. L'assenza di sensibilità di Wanda Nara e i mancati effetti dell'elaborato lavoro di mediazione di Marotta possono giocare un ruolo di sfondo assolutamente evitabile.

3- Il derby è dietro l'angolo: non riuscire a passare il turno, ma più in generale affrontare la prova di Europa League al di sotto delle aspettative, può avere riflessi prepotenti sul finale di stagione e sull'inizio della prossima. Spalletti avrà il compito di livellare le motivazioni, le energie fisiche e mentali su due tavoli differenti, in pochi giorni e con una quantità incredibile di imprevisti di formazione e societari che ogni giorno infilzano tutto l'ambiente.

Le uniche cose certe di una scena clou sono la tensione, l'adrenalina e il timer, quel display digitale che suona ritmicamente, scalando i secondi di un finale che si azzererà stanotte intorno alle 22:50. A Spalletti toccherà un respiro profondo per sorprendere il mondo e disinnescare, per tutti noi il fiato sospeso.

MC