Se c’è un punto, in questi mesi, che ha messo d’accordo tutti gli addetti ai lavori, da dirigenti ad allenatori, è stato sicuramente la promozione in A del Benevento del presidente Oreste Vigorito e di un rinato SuperPippo Inzaghi. Infatti, se da un lato c’era chi discuteva di una possibile non assegnazione dello scudetto, chi parlava di play-off, chi ancora di annullare tutto e ricominciare, e chi premeva per giocare subito, all’unanimità veniva affermato che il Benevento non poteva non salire, anche solo per il merito sportivo.
Per dovere di cronaca bisogna riportare che attualmente la squadra giallorossa può vantare 20 punti di vantaggio sulla seconda in classifica e 22 sulla terza, con dieci partite ancora da giocare e con lo scontro diretto tra Crotone e Frosinone, al Benevento nella peggiore delle ipotesi (pareggio e quindi la possibilità per entrambe di conquistare 28 punti, altrimenti una delle due si fermerebbe a 27 e i punti sarebbero 5) basterebbero 6 punti per ottenere la matematica promozione. Senza contare che questo scenario potrebbe verificarsi soltanto nel momento in cui il Benevento, che finora su 28 partite ne ha persa una soltanto e vinte 21, dovesse perdere almeno 9 partite su 10, e le inseguitrici vincerle tutte, ciò che rende il tutto, passatemi il termine, alquanto utopistico se non impossibile.
Ed è anche per questo che risultano fuori luogo le recenti esternazioni provenienti da Crotone e Venezia che volevano eventualmente coinvolgere il Benevento nel contesto “play-off”.

Fatto questo excursus sulla situazione di classifica attuale, volevo soffermarmi sui nomi che girano da un po’ di tempo sulle principali testate giornalistiche sportive che vorrebbero ai piedi della dormiente campioni del Calibro di Fernando Llorente. Quest’estate ci furono un susseguirsi di voci, poi confermate dai diretti interessati, che avrebbero addirittura accostato al Benevento gente come Ibrahimovic e Mandzukic, al riguardo furono famose le parole del patron Vigorito a Gianluca Di Marzio “Ibrahimovic sarebbe venuto a giocare a pallone, mica gli avrei chiesto di fare le pizze”, questo la dice lunga sulle ambizioni di un club che soltanto tre anni fa assaporava per la prima volta l’atmosfera del massimo campionato italiano. Bisogna però ricordare, che a Benevento nell’anno della serie A, a gennaio approdarono calciatori come Bacary Sagna e Sandro, non proprio gli ultimi arrivati.
Con il favore dei pronostici e con una serie A ormai da tempo in tasca, la dirigenza giallorossa è già al lavoro per cercare di allestire una squadra all’altezza del massimo campionato considerando che molti dei calciatori attualmente in rosa la serie A l’hanno giocata e possono giocarla ancora (Maggio, Viola, Letizia, Sau, Hetemaj, Barba, Caldirola).
Il progetto è chiaro, la base forte c’è già, inutile stravolgerla, ma 3-4 acquisti di spessore con esperienza e voglia devono essere presi. Partendo dall’ultimo nome uscito, che forse è quello che di più stuzzica la fantasia dei tifosi, Fernando Llorente. Il centravanti di Pamplona sarebbe un terminale offensivo di lusso per il 4-3-3 di Inzaghi, e sponda ideale anche nel 4-3-1-2, un calciatore di peso in area di rigore con 200 gol all’attivo, tra Atletic Bilbao, Juventus, Tottenham e Napoli, e che a 35 anni potrebbe ancora dire la sua in una realtà come quella sannita. Il problema sarebbe eventualmente il costo dell’ingaggio che ad oggi si aggira intorno ai 2 milioni a stagione, senza contare il fattore età.
Si è parlato ancora di Simone Zaza, un altro nome altisonante, che ha trovato poco spazio nel Torino di Mazzarri, anche se quest’anno era partito forte, poi una serie di infortuni e un gioco non proprio brillante del Torino l’hanno rilegato ai margini della squadra. Zaza a 28 anni, e un Europeo alle porte, potrebbe avere tutta la voglia di ricominciare da una realtà diversa da quella assaporata negli ultimi anni, e allo stesso tempo potrebbe essere un investimento anche in prospettiva per la Strega; ricordiamo che poco più di due anni fa brillava a Valencia arrivando addirittura in doppia cifra.
L’ultimo è forse quello che meno potrebbe fare al caso del Benevento, Mario Balotelli. Balotelli ormai lo conosciamo, negli ultimi mesi è stato soltanto un lontano parente di quello che aveva ritrovato la maglia della nazionale con il Nizza. Quest’anno aveva preferito Brescia per una maggiore tranquillità a livello personale e per conquistarsi un posto all’Europeo, risultato? 5 gol e rapporti non proprio idilliaci con Corini prima e Grosso poi che hanno messo, ancora una volta, in cattiva luce il ragazzo e il suo talento. Difficile pensare che a Benevento le cose possano andare diversamente.
La stagione non è ancora cominciata, ma nel Sannio è già tempo dei “sogni di mezza estate”, e chissà che alla fine non ci possa essere di più che una salvezza tranquilla.