Dopo una sola partita l'avventura in Coppa Italia del Livorno è già terminata. Allo stadio Armando Picchi gli amaranto sono stati sconfitti per 1-0 dal Carpi, che si aggiudica il pass per il terzo turno grazie alla rete siglata nella ripresa da Vano, autore di uno splendido colpo di testa che trafigge un incolpevole Zima. Una prova sconcertante, al limite dell'imbarazzo, quella fornita dagli uomini Breda, colpevoli in più circostanze di non riuscire ad imbastire un'azione degna di nota; lanci lunghi a cercare le punte, palloni persi in modo banale nella propria trequarti, ma soprattutto difficoltà nel creare superiorità numerica in fase di contropiede. Anche i tifosi al termine della sfida si sono sfogati apertamente con una serie di fischi rivolti ai giocatori, perchè dalla sconfitta di ieri sera sembrano riemersi i limiti già mostrati nella scorsa stagione, dettati da una pochezza tecnica in fase offensiva e soprattutto da uno scarso feeling con il gol.

IL RACCONTO DEL MATCH - Nella calda serata percepita ad Ardenza, il Livorno di Breda scende in campo con un  3-4-2-1, caratterizzato dalla presenza di Murilo e Marsula in appoggio dell'unica punta Raicevic. Gli amaranto sin dai primi minuti provano a prendere in mano il gioco, con l'esperienza di Luci e le aperture sugli esterni; la prima occasione da gol è proprio per i padroni di casa che, a seguito di una punizione dal limite battuta da Murilo, impegnano il portiere Rossini. Nella fase centrale del match è ancora la squadra di Breda che prova a passare in vantaggio con un colpo di testa vincente di Raicevic, reso vano dal fallo plateale che il montenegrino provoca in area di rigore.. Passano i minuti e pian piano anche il Carpi inizia a mettere pressione ai labronici, grazie soprattutto ad azioni ben manovrate e studiate nei minimi dettagli, come quando al minuto '37 proprio gli emiliani sprecano una grande chance per il vantaggio, con l'assist perfetto di Jelenic non sfruttato dal tiro alle stelle del compagno Hraiech. Il primo tempo si conclude a reti inviolate, regalando poche emozioni e una certa supremazia della fase difensiva su quella offensiva. Dopo il classico intervallo si riparte a giocare per cercare di sbloccare il match; nella prima mezz'ora è ancora il Livorno di Breda che cerca di prendere in mano il pallino del gioco, anche se alla lunga gli ospiti iniziano a gestire la sfera con un perfetto equilibrio, dando vita a quella perfetta partita a scacchi che regala una certa dose di tensione a tutte le parti in causa.
Il Carpi inizia a creare occasioni importanti, come il diagonale rasoterra di Jelenic bloccato da Zima, anche se la vera occasione della ripresa è per i padroni di casa nella figura di Raicevic che, a seguito di uno scambio con Marsura, centra il palo facendo gioire per un attimo i tifosi presenti allo stadio. Come cantava il grande Max, la dura legge del gol colpisce ancora ed ecco che il Carpi raffredda le speranze degli uomini di Breda grazie al colpo di testa vincente effettuato da Vano. Il Livorno accusa il colpo e non riesce a reagire, arrivando a meritare i fischi che fanno da cornice al momento delicato che affligge la squadra toscana. 

SPINELLI, URGONO RINFORZI - Per certi versi, sembra di rivedere il Livorno dello scorso anno, salvato da Breda grazie ad un finale di stagione importante. Una squadra, quella amaranto, che lascia nella mente dei tifosi un'alta dose di preoccupazione in vista dell'inizio della stagione, anche perchè dalla sfida contro il Carpi, retrocesso in Lega Pro, gli spunti positivi sono ben pochi; lo stesso Breda, al termine della partita di ieri sera, non ha voluto toccare l'argomento mercato, ma di qui all'inizio della stagione Spinelli dovrà per forza intervenire, regalando ai tifosi quel trequartista che adesso manca per portare un po' di qualità nel reparto offensivo dei labronici.

Manca ancora un po' di tempo, ma il rischio di ricominciare la Serie B senza un minimo di gioco è alto, anzi altissimo; anche la Curva, al termine della partita, ha sottolineato il proprio malumore attaccando il presidente Spinelli, nella speranza che di qui in avanti possa succedere qualcosa di positivo. Certo è che l'assenza di Diamanti, ceduto per volontà della società, sta lasciando strascichi enormi, ma i livornesi non mollano mai, cantano fino alla fine alzando al cielo la bandiera della città. Lo faranno anche questa volta, ma la pazienza al Picchi sta per finire, e la contestazione di ieri è il primo segnale di una tensione da non sottovalutare.