Se sbaglio giudicatemi come arbitro, ma non perché sono una donna, aveva dichiarato Stéphanie Frappart alla vigilia della Supercoppa Europea tra Liverpool e Chelsea, in conferenza stampa.
La maggior parte della critica, del pubblico e dei telespettatori, non aspettava altro che iniziasse la partita per vedere come una piccola arbitro francese potesse convivere in campo con ventidue uomini alti, in media un metro e novanta, ed il comportamento che avrebbe assunto alla prima irruente protesta, ed altro.
Al contrario delle previsioni non è stata una partita agonisticamente cattiva, anzi il contrario. Forse il merito è stato anche della Frappart, che ha saputo prendere subito la gara mano (fermando senza esitazione e su giusta segnalazione della sua assistente un fuorigioco di Giroud ) senza mai farsela sfuggire.
L'esempio della protesta di Azpilicueta, dopo aver ricevuto il cartellino giallo, ci fa capire primo di come la Frappart ha gestito la situazione, e soprattutto il comportamento dei calciatori che hanno assunto verso di lei, senza mai esitare nel protestare in qualsiasi occasione, ed è stato come se la partita fosse stata arbitrata da un uomo.

Ottima direzione di gara per la Frappart e i suoi assistenti, senza alcun errore e polemica arbitrale.
Vedendo la partita pian piano, col passare del tempo a nessuno più importava se l'arbitro era uomo o donna. Possiamo dire che, se non ci avessero informato prima della partita sui nomi dei direttori di gara, forse nemmeno ci saremmo accorti di questo storico avvenimento.

Se questi sono i risultati, perché non provare questo cambiamento anche nel nostro campionato? Tutti sappiamo che nel calcio non puoi mai dire, sarebbe andata diversamente se fossero state prese decisioni diverse, la controprova in questo gioco non esiste. Allora perché lasciarci sfuggire questa occasione? Potrebbe essere davvero la svolta di un importante cambiamento, dato che l'esperimento è perfettamente riuscito.