Prosegue nel migliore dei modi il percorso di qualificazione ai Mondiali 2022 per l'Italia che, dopo l'Irlanda del Nord, vince anche in Bulgaria per 2-0 e che ora dovrà affrontare la Lituania (sempre in trasferta) per chiudere la settimana di sosta per le Nazionali. Vittoria importante e storica (mai gli azzurri avevano vinto in Bulgaria) per la Nazionale e per Mancini che sta sfruttando queste partite anche per capire con quali giocatori comporre la rosa in vista dell'Europeo.

Dopo la partita di Parma, che aveva visto la Nazionale affrontare un buon primo tempo (per ritmo e occasioni) a fronte di una ripresa poco brillante e con tanti errori (soprattutto in fase d'impostazione), a Sofia Mancini ha dovuto fare i conti con una squadra meno in palla (rispetto alla partita precedente) ma comunque efficace visto il 2-0 finale con il quale eguaglia il medesimo epilogo del match con l'Irlanda. Senza Chiellini, Berardi e Caputo (rientrati nei rispettivi club), Mancini si è affidato ad una squadra diversa per ben sei undicesimi: davanti a Donnarumma confermati Florenzi (ottima prova contro l'Irlanda) e Bonucci con Acerbi e Spinazzola a completare il pacchetto arretrato al posto di Chiellini ed Emerson. In mezzo al campo tocca invece a Sensi (scelta sorprendente visto il minutaggio fin qui accumulato nell'Inter dal giocatore) in cabina di regia con Barella e Verratti ai suoi fianchi. In avanti con il titolarissimo Insigne spazio a Chiesa (che torna titolare al posto dell'infortunato Berardi) e Belotti che dà il cambio ad Immobile.

Primo tempo complicato per gli azzurri che faticano a fare gioco e a trovare spazi anche grazie ad una difesa bulgara attenta e ben schierata (nel suo 5-3-2) dal C.T. Petrov. A differenza della sfida di Parma la Nazionale torna a giocare con costanza sull'out mancino dove le giocate di Spinazzola e Insigne creano gli unici grattacapi agli avversari che capitolano sul finire di frazione grazie ad un rigore (generoso) assegnato per fallo su Belotti. Dal dischetto si presenta lo stesso attaccante del Torino (manca infatti il rigorista Jorginho) che segna così il gol del vantaggio. Non cambia la musica nella ripresa, con la squadra di Mancini che fatica ancora di più visto il calo di ritmo dell'incontro (non che prima il ritmo sia stato infernale, anzi) e che sembra accontentarsi del vantaggio minimo anche per via della poca pericolosità (praticamente nulla) degli avversari. Come detto, sembrano accontentarsi, perchè ad otto minuti dalla fine l'asse Verratti-Insigne crea una buona giocata sul centro sinistra con l'esterno del Napoli che serve, poi, il pallone giusto alla corrente Locatelli che piazza a giro sul secondo palo il gol del raddoppio (e anche suo primo in Nazionale). Di lì in avanti gli azzurri creano almeno tre palle gol (soprattutto con Immobile che spreca davanti al portiere l'occasione per il 3-0) e ricominciano a creare gioco approfittando della scossa in positivo data dal raddoppio e del conseguente calo di tensione della Bulgaria ormai sconfitta.

Tra i lati positivi della sfida alla Bulgaria c'è senza dubbio la difesa (che migliora dal punto di vista delle ripartenze dal basso) che continua a non subire gol oltre alla qualità del gioco azzurro che nonostante si veda sono negli istanti finali e contro una squadra abbattuta dal gol dal 2-0 dimostra la bontà del lavoro di Mancini soprattutto se consideriamo il punto di partenza della sua gestione. Se è vero che nelle ultime due uscite (o meglio nel secondo tempo di giovedì e negli ottanta minuti di domenica) la Nazionale ha fatto un piccolo passo indietro rispetto al recente passato e anche vero che la Nazionale precedente (guidata da Ventura) forse in Bulgaria non avrebbe vinto o comunque avrebbe dato qualche segnale negativo in più rispetto all'attuale gruppo. Positiva, poi, anche la prestazione di Spinazzola, che chiude da migliore in campo grazie alle sue accelerazioni sulla corsia mancina e che si rilancia come titolare al posto di Emerson apparso fuori fase nella serata di Parma. Importante anche l'approccio al match di Locatelli che entrato nella ripresa cancella la prestazione poco entusiasmante (giocando dal primo minuto) contro l'Irlanda ritrovando ritmo e idee oltre che il gol del raddoppio.
Male, ancora una volta, il centrocampo che nonostante la buona prestazione di Locatelli (entrato comunque a venti minuti dalla fine) fatica sia nella fase d'interdizione che d'impostazione. Nemmeno il ritorno di Barella (entrato solo nel finale contro l'Irlanda) e l'idea Sensi davanti alla difesa riesce a ridare linfa alla zona vitale del campo e del gioco di Mancini. Sotto questo aspetto l'assenza di Jorginho fa capire quanto sia importante la presenza del calciatore del Chelsea nelle idee tattiche dell'allenatore. 

In generale la prestazione offerta a Sofia non è stata delle migliori, anche se l'ennesima vittoria della gestione Mancini (che nel frattempo arriva a 24 risultati utili consecutivi) lascia ben sperare soprattutto in vista dell'Europeo e del futuro della Nazionale che sembra finalmente aver archiviato il disastro post Euro2016 soprattutto alla luce della prestazione matura offerta dall'Italia a Sofia.