La verità è che noi, attuali 40enni, non avevamo mai visto una nazionale così bella. Troppo giovani per goderci Spagna 82, abbiamo vissuto il ns. momento di gloria collettiva grazie a Berlino 2006. Anche in quell'Italia avevamo un gruppo splendido ma, diciamo la verità, la fortuna soffiava dalla nostra parte e a livello di gioco la "grande bellezza" fin ad oggi espressa dalla nazionale del Mancio è, a mio parere, ben superiore. Ora viene il difficile, provare a vincere il torneo mantenendo la stessa, meravigliosa, attitudine. Ed è forse questo il più grande avversario che ci troveremo di fronte: rispettare le attese dopo un inizio così sfavillante. Anche l'Italia di Prandelli aveva proposto trame di gioco molto piacevoli ma anche in questo caso il paragone non regge. Quella era l'Italia dei "bastardi senza gloria" in difesa, del talento schizofrenico di Cassano, era l'Italia dell'acerbo Balotelli, pronto ad esplodere prima di implodere anzitempo, vittima delle sue insicurezze, ben mascherate dietro ad un armatura di arroganza che in realtà non gli appartiene. A fatica Prandelli era riuscito a tenere assieme quel gruppo così disomogeneo fino ad arrivare ad un passo dal sogno. In questa nazionale invece l'unità d'intento, l'essere squadra vera, la compattezza del gruppo, sono qualità che appaiono chiare anche dall'esterno. Il loro essere un blocco unico scagliato contro gli avversari. Densi ma al tempo stesso leggeri. Godiamoci quindi il talento introverso di Berardi, le geometrie di Jorginho e Verratti, l'esperienza e la cazzimma di Chiellini, le fughe senza fiato di Spinazzola, la spavalderia arrembante e le belle facce dei più giovani: i vari Barella, Locatelli e Pessina...
Continuiamo a sognare, è arrivato il momento di tornare a cantare a squarciagola! Quella volta le notti magiche divennero notti acide tutto in un colpo, speriamo che questa volta sia diverso, che la magia non si spezzi sul più bello!
Sogna Italia, sogna!