N.C.S. Non ci siamo. Questa Italia di Roberto Mancini non mi convince affatto. L'Italia s'è persa. E questo desta preoccupazione per il futuro azzurro. E temo fortemente che la vittoria degli europei sia stata un fuoco di paglia.

Per i match inerenti per le prossime qualificazioni agli europei l'Italia ha perso contro l'Inghilterra per 2 a 1 e ha vinto contro la mediocre per non dire scarsa nazionale di Malta per 2 a 0.

Contro l'Inghilterra ,soprattutto nel primo tempo è stata una Italia inoperosa, inerme, inguardabile, irritante e inaccettabile. Pessima partita degli uomini di Mancini. Nel secondo tempo c'è stata una reazione da parte degli uomini di Mancini ma è stata inefficace.

Contro Malta anche l'Italia ha approcciato alla partita in maniera inefficiente e indecorosa nella prima frazione di gioco. Tant'è che la prima occasione per andare in vantaggio l'ha avuto la nazionale maltese intorno al decimo del primo tempo con un grande intervento di Gigio Donnarumma a salvare la porta azzurra.

È una nazionale dove non c'è meritocrazia nelle scelte. Non vorrei fare un esercizio di nostalgia ma devo farlo. Ma ci rendiamo tutti insieme conto che una volta avevamo gente come Dario Hubner che è stato capocannoniere con il Piacenza in Serie A nel 2001-2002 (a pari merito di David Trezeguet che era alla Juventus, ex attaccante francese) quando il massimo campionato italiano era il più competitivo al mondo e qui giocavano tutti i migliori calciatori del mondo, compresi quelli stranieri e che Hubner la nazionale l'ha vista con il binocolo e adesso il signor Roberto Mancini convoca gente come Grifo e Gnonto, giocatori modesti e addirittura a Gnonto si affida la maglia numero 10, quella che una volta è stata indossata tra gli altri da gente come Roberto Baggio, che è stato il calciatore che per eccellenza ha rappresentato al meglio i colori azzurri della nazionale Italiana?

Certo, voi mi direte che una volta c'era gente come Roberto Baggio appunto, nel periodo in cui giocava Hubner, ma anche Beppe Signori, Daniele Massaro, Francesco Totti, Alessandro Del Piero, Filippo Inzaghi, Christian Vieri e tanti altri di questo livello altissimo in avanti, e che quindi è normale che gente come Hubner non trovasse spazio tra i convocati. È assolutamente vero, ma viene da chiedersi se davvero, al netto del fatto che il livello competitivo del calcio italiano e mondiale si è livellato verso il basso per quello che concerne anche la bravura individuale e la tecnica di base dei calciatori, ebbene, viene da chiedersi se non ci sia oggi gente migliore di Gnonto e Grifo da convocare. Io dico che c'è gente migliore di Gnonto e Grifo e penso ad El Shaarawy, Zaniolo ma anche se si vogliono portare giovanissimi come Pafundi (classe 2006) giusto per farli fondamentalmente allenare con i più grandi perché così alzano il livello degli allenamenti e iniziano a respirare il profumo del calcio dei grandi, ci può anche stare, ma allora se lo si fa con Pafundi che ha 17 anni, lo si può fare anche con Francesco Camarda(classe 2008) del Milan che ne ha 15 di anni e che promette bene e potrebbe essere il futuro dell'attacco del Milan e della nazionale italiana. Alla fine convocazioni così sono una sorta di stage e nulla più.

Lo stesso Mancini fa notare, probabilmente anche giustamente, che i club italiani, in particolare quelli top non hanno nelle loro formazioni titolari molti calciatori italiani privilegiando quelli stranieri. Il Mancio ha perfettamente ragione ma va anche detto che in un certo senso predica bene e razzola male, perché lui stesso tende a privilegiare i naturalizzati. Un conto è Mateo Retegui, che è stata una felice intuizione di Roberto Mancini perché in due presenze con gli azzurri l'attaccante argentino naturalizzato italiano ha segnato sia con l'Inghilterra, su assist di Pellegrini con stop e tiro di destro da vero bomber che si è fatto trovare al posto giusto e al momento giusto, e sia contro il Malta di testa su un cross davvero delizioso di Sandro Tonali dal corner, ma se Mancini, come è avvenuto in passato naturalizza gente come Joao Pedro, Toloi, nati in Brasile ma anche Grifo nato in Germania, gente assolutamente modesta e non migliore di tanti calciatori italiani, fa la stessa cosa che fanno i club che non fanno giocare i calciatori nostrani preferendo gli stranieri.

A parte comunque il fatto che a prescindere da tutto deve vigere sempre la meritocrazia perché non è che se un calciatore italiano è più scarso di quello straniero, deve giocare a prescindere e per forza perché è italiano, ma comunque reputo questa nazionale più forte di come la fa apparire Mancini.

Resto convinto che bisogna comunque attingere principalmente dai top club italiani anche se molti italiani non sono titolari, ma per lo stesso motivo per il quale Mancini convoca Pafundi, ovvero per farlo allenare con gente più grande, affermata e più forte. La stessa cosa avviene in un top club quando gente come Calabria, Pobega e Gabbia, anche se non titolari al Milan, comunque si allenano tutti i giorni con top player stranieri. E allora per lo stesso motivo di Pafundi, sarebbe logico convocare a ragion veduta i calciatori italiani dai top club italiani, che sia Juventus, Milan, Inter e così via.

La nazionale di Roberto Mancini annoia, sembra un qualcosa di arrangiato, un navigare a vista, un vivere alla giornata senza una idea chiara di gioco e di progetto. Mancini è troppo legato agli uomini che gli hanno portato la vittoria dell'Europeo, ma questo lo porta ad essere legato ad un presente-passato che ora non c'è più, e facendo così non si guarda al futuro azzurro. Non si tesse la tela, non c'è prospettiva per la nazionale, perlomeno una prospettiva felice.

Personalmente credo che Tonali (per chi scrive il miglior centrocampista italiano) debba essere titolare con Fagioli e Barella a centrocampo. Verratti come alternativa. Zaniolo lo vedrei bene titolare a destra in un tridente offensivo con Retegui o Scamacca punta centrale e Federico Chiesa a sinistra. In porta mi darebbe più sicurezza Meret di Gigio Donnarumma che terrei come riserva. Personalmente giocherei così con un 4-3-3 composto da: Meret; Di Lorenzo (Calabria) Romagnoli, Scalvini, Di Marco, Fagioli, Tonali, Barella; Zaniolo, Retegui (Scamacca), F.Chiesa (Raspadori). Credo che questo debba essere la formazione base titolare degli uomini di Mancini.

Ora c'è lui e non c'è possibilità che venga cambiato. Spero solo che ritrovi la retta via e sfrutti al meglio il potenziale che il calcio italiano ha da offrire. Non è l'Italia del 2006, quella che con Marcello Lippi Ct fu campione del mondo, ma questa nazionale può essere molto meglio di come la sta facendo rendere Mancini, lo ribadisco. E perdonatemi se non mi esalto per una vittoria per 2 a 0 contro il Malta con gol di Retegui e Pessina. Non la considero una vittoria di prestigio. Pesa molto la sconfitta con l'Inghilterra, una nazionale forte. Ed è qui, contro gli inglesi, che bisognava fare la nostra parte meglio.

L'unica nota positiva è stata la scoperta di questo giovane attaccante argentino classe 1999 naturalizzato italiano grazie ad un nonno materno originario di Canicattì in Sicilia. Mateo Retegui ha il senso del gol. Ed è alla fine questo che si chiede al centravanti azzurro, di buttare la palla dentro, nella porta avversaria. Di fare gol. E Retegui in 2 match con gli azzurri ha fatto 2 reti. Ha fatto il suo dovere.