Finalmente l’Italia è tornata. Dopo un anno orribile, con risultati e gioco a dir poco disastrosi, toccando il culmine con la mancata qualificazione ai mondiali di Russia, sembra che la nostra nazionale abbia ripreso la retta via. Dopo la prova positiva di mercoledì, contro l’Ucraina in amichevole, dove per circa un’ora aveva lasciato intravedere segnali positivi, per poi però ripiombare, per gran parte del secondo tempo, nelle solite paure e nei vecchi fantasmi, ieri l’Italia ha proseguito su questa strada, giocando sicuramente la più bella partita dell’era Mancini e non solo, e sicuramente non si vedeva giocare gli azzurri così bene da tanto, troppo tempo.

Chiaramente queste due partite non devono trarre in inganno. Buona la prova di mercoledì, ottima quella di ieri, ma tenendo sempre conto che abbiamo incontrato due formazioni modeste. Sicuramente Polacchi un gradino sopra l’Ucraina, già solo per l’attacco su cui possono contare, ma decisamente modesti dalla cintola in giù. Finalmente Mancini, ha posto rimedio al suo primo e grande errore da quando è C.T. della nazionale, ovvero rivoluzionare continuamente le formazioni di partita in partita, scegliendo un 11 titolare e dandogli finalmente fiducia e continuità. E i risultati non hanno tardato ad arrivare. Come detto l’Italia gioca bene, creando cinque occasioni da gol già nei primi 30 minuti, tra cui anche due clamorose traverse con Jorginho e Insigne, e tenendo la polonia, tranne qualche piccolo break estemporaneo, nella propria metà campo per tutto il primo tempo. Nel secondo tempo il copione non cambia, Italia sempre in attacco, continuano ad arrivare le occasioni, anche se forse c’è un po’ meno intensità, ma fisiologicamente normale, giocando a questi ritmi e a questi livelli, infatti a metà del secondo tempo arriva l’occasione più clamorosa per la polonia, l’unica, con Donnarumma che sfodera un intervento prodigioso su Grosicki, e con Milik che fallisce quello che doveva essere un facile tap-in. Ma si tratta di un episodio isolato, l’Italia non molla, e si rituffa in attacco, tornando a chiudere la Polonia nella propria metà campo, ma con il cronometro che continua inesorabilmente a scorrere, sembra quasi scontato un pari che sa tanto di beffa per quanto espresso. Ma quando ormai anche la speranza è persa, all’ 92’ arriva il meritato vantaggio con Biraghi, su azione d’angolo.

RIFESSIONI: Finalmente un’Italia bella e vincente! La squadra ha vinto e convinto, tenendo bene il campo per tutti i 90 minuti e con grande intensità e continuità. Mancini, dopo mille esperimenti, finalmente ha schierato lo stesso 11 per due volte di fila e i risultati si sono visti, togliendo l’ansia di sbagliare ed essere subito esclusi, che aleggiava ad ogni partita. Chiaramente bisogna tenere i piedi per terra, perché ancora c’è tanto da fare e bisogna comunque aspettare test più probanti per determinare se siamo definitivamente “guariti”. Ottima la prova di Donnarumma, che in una partita da spettatore, è stato bravissimo a farsi trovare pronto nell’’unica situazione pericolosa Polacca. I centrali ottimi, come al solito, anche se in alcune chiusure, Bonucci pecca di presunzione. I due terzini migliorabili, con Florenzi sufficiente, ma lontano dai tempi migliori e Biraghi che, al netto del gol, è un onesto faticatore e nulla più, sono lontani i tempi dei vari Maldini, Zambrotta, Panucci, Gentile, Cabrini. A centrocampo, vero cruccio di questa squadra, finalmente arrivano buone notizie. Finalmente una buona prova di Jorginho, punto di riferimento per la squadra e sempre presente, come ottimo è stato l’inserimento di Barella. Il ragazzino, sebbene sia alla seconda presenza in nazionale, gioca con molta tranquillità e personalità, manca solo un pò d’esperienza, lo si vede quando ogni tanto gira a vuoto, ma continuando a questi livelli, si prospetta un futuro luminoso per il talentino del Cagliari. Dei tre di centrocampo, un po’ meno bene, ma pur sempre decisamente sufficiente, Verratti. Da lui ci si aspetta di più, specie per quelle che sono le sue potenzialità, che però ormai da troppo tempo tarda ad esprimere, in quanto, per uno delle sue qualità, ci si aspetta decisamente di più che il passaggio in orizzontale al compagno accanto. Tuttavia lascia ben sperare la voglia che sembrano avere con Jorginho di giocare insieme, almeno questo traspare, vedendo come si cercano e duettano. In attacco buone notizie, con i tre che hanno giocato bene e convinto, con Insigne che finalmente lascia intravedere qualche lampo della sua classe anche in Nazionale, mentre Bernardeschi e Chiesa si confermano nel loro stato di grazia. Ma nonostante le buone prove, è chiaro come serva una punta di peso a questa squadra, in grado di lottare in area e creare spazi, ma anche da far salire la squadra quando serva, e che tenga presidiata l’area di rigore, spesso troppo vuota. Infine bellissimo l‘abbraccio finale, che dà l’impressione di come si sia costruito un gruppo, e della coesione e comunione di intenti che finalmente sembra regnare a casa Italia.