Dalla Svezia all'Armenia, questo è il viaggio che ha compiuto l'Italia in poco più di un anno.
Dalla catastrofe per il mancato mondiale russo all'accesso diretto per la fase finale dei prossimi europei. Dieci vittorie consecutive in un girone non impossibile ma il calcio si sa, a volte può essere impossibile proprio come quel 13 novembre in un San Siro gremito di gente con il tricolore tra le mani ed incredulo al fischio finale. Dieci vittorie dettate non dal caso, non dall'inadeguatezza dei nostri avversari ma dalla testa. Una mentalità dunque che sembrava avessimo smarrito, una voglia di vincere le partite anche quando non serve, un atteggiamento serio e professionale!

Tralasciando le chiacchiere da bar e i guru del calcio che affermano la netta inferiorità dei nostri avversari, bisogna fare i complimenti ai nostri ragazzi ed al C.T. Roberto Mancini per aver dato quel pizzico di furore agonistico che tanto è mancato e soprattutto la voglia di vedere l'azzurro trionfare.

Un piccolo passo è stato fatto e adesso tutti ci aspettiamo un salto di qualità ancor più maggiore.
Detto ciò non si può dire assolutamente di dover vincere gli europei, ma di lottare a testa alta e proporre un gioco che faccia appassionare grandi e bambini, di farci vivere la prossima estate delle "notti magiche" guardando un pallone che rimbalza da una parte all'altra.
In fondo è tutto ciò che serve: la maglia azzurra, il prato verde, i volti dei tifosi incollati allo schermo e allo stadio a tifare e sostenere tutti insieme un'unica squadra, la propria nazionale. Senza divisioni per le squadre di club, senza guardare il colore della pelle, senza pensare alla sveglia di domani per andare a lavorare, semplicemente saremo tutti fratelli.
Fratelli d'Italia.