Dopo la vittoria sull’Inghilterra, l’Italia batte anche l’Ungheria e si qualifica così alla final four di Nations League. Una vittoria per 2-0, quella ottenuta dagli Azzurri, che permette alla Nazionale di dare seguito al risultato di venerdì sera e di mettere un altro tassello nella ricostruzione del percorso di rinascita dopo la delusione della mancata qualificazione al Mondiale.

Per avere la meglio sull’Ungheria e superarla in testa al girone, Mancini ha puntato sulla conferma del 3-5-2, visto a San Siro, confermando quasi in blocco anche l’undici di partenza ad eccezione di Scamacca al quale viene preferito Gnonto che con Raspadori forma così una coppia imprevedibile che punta sulla velocità per colpire la difesa avversaria (più fisica che tecnica).
Primo tempo di marca azzurra con la Nazionale che dà seguito alla prestazione vista contro l’Inghilterra nonostante l’Ungheria difenda bassa cosa questa che rende più difficile trovare i giusti spazi per colpire gli avversari. Così dopo alcune occasioni rocambolesche (come la papera di Gulacsi che per poco non concede il vantaggio) e sui calci piazzati (colpo di testa di Di Lorenzo fuori di poco) la Nazionale trova il vantaggio al minuto 27’ grazie ad un errore in fase di costruzione dell’Ungheria: retropassaggio scellerato di Nagy verso il portiere sul quale si avventa Gnonto che si scontra con Gulacsi. La palla finisce però sui piedi di Raspadori che con calma olimpica si accentra ed insacca nella porta vuota il gol del vantaggio. 1-0 e Nazionale meritatamente il vantaggio per quanto visto fin li.
Il gol segnato non ferma gli uomini di Mancini che cercano il gol del raddoppio puntando sui cross bassi per mettere in difficoltà la difesa avversaria e su rapidi capovolgimenti di campo. Proprio grazie ad uno di questi Di Lorenzo sfiora il raddoppio con un insidioso tiro a giro che esce di poco alla desta di Gulacsi (da applausi lo stop e l’orientamento prima del tiro dell’esterno del Napoli). Nel finale di frazione si sveglia l’Ungheria che grazie a due calci piazzati sfiora il gol del pareggio: nella prima occasione crea una mischia che viene sventata a fatica dalla Nazionale, poi per poco non sfrutta un’uscita sbagliata di Donnarumma con Attila Szalai che si coordina male spedendo sul fondo da ottima posizione.

La ripresa riprende da dove si era interrotta la partita, con l’Ungheria alla ricerca del pareggio e la difesa italiana mano impermeabile di quella vista contro l’Inghilterra.
Al 50’ grande occasione per i magiari con Donnarumma bravo a respingere un tiro da posizione angolata (simile a quello di Kane di venerdì sera), la palla però resta pericolosamente in area con Di Lorenzo bravo a respingere un tiro effettuato da ottima posizione. La palla finisce poi al limite dell’area dove Styles colpisce verso la porta avversaria dove trova un ottimo Donnarumma che prima respinge la conclusione e poi si tuffa sul tentativo ravvicinato di Szalai mettendo la sfera in corner. L’occasione avversaria sveglia la Nazionale che trova subito il gol del raddoppio: imbucata di Barella per la corrente Cristante che entra in area e crossa sul secondo palo dove si avventa Dimarco che segna il gol del 2-0 (primo centro in maglia azzurra per l’esterno dell’Inter). Il gol non spegne l’Ungheria che però si trova ancora una volta a fare i conti con Donnarumma che prima è strepitoso di piede sul colpo di testa di Styles poi è reattivo su un tiro dalla distanza sporcato da Bonucci. Termina così 2-0 con l’Italia che soffre,soprattutto nella ripresa,ma vince e convince per quanto creato.

Continua così la crescita del gruppo azzurro con la squadra che si è adattata fin da subito al nuovo modulo tornando a creare gioco e occasioni come accadeva all’Italia che ha poi vinto l’Europeo cosa questa che dimostra la bontà del lavoro di Mancini. Certo, bisogna migliorare nella continuità (lo stesso Mancini ha dichiarato di non essere contento degli ultimi venti minuti) ma bisogna ricordare che siamo appena ad inizio stagione e la forma fisica non è ancora delle migliori. A livello dei singoli ottima prova del centrocampo con Jorginho in crescita dopo la prova contro l’Inghilterra così come Cristante bravo ad alternare la fase difensiva a quella offensiva.
Ancora un po' indietro Barella che comunque dà il suo apporto al match. Grande partita poi degli esterni co Di Lorenzo che sfiora il gol e Dimarco che segna e addirittura sfiora la doppietta in due occasioni.
Da rivedere, invece, la prova della difesa apparsa più ballerina rispetto a quella vista contro l’Inghilterra e che deve ringraziare un Donnarumma in stato di grazia (migliore in campo insieme a Dimarco) se non sono arrivati gol da parte degli avversari.
Deludono infine anche i cambi, che a differenza della sfida con gli inglesi quando furono utili sia per difendere il risultato che per provare a chiudere il match non incidono minimamente sulla partita. Nella sfida di venerdì i cambi stupirono anche per come entrarono in campo con quella voglia di spaccare che aveva senza dubbio inciso sul match mentre contro l’Ungheria i cambi apportati da Mancini non hanno portato nessun effetto positivo a partire da Bastoni (che nel finale rischia di regalare un rigore agli avversari) entrato ad inizio ripresa al posto di uno stanco (e ammonito) Acerbi passando per gli ingressi di Gabbiadini e Scamacca chiamati a guadagnare qualche fallo e difendere qualche pallone e che invece finiscono per regalare troppi possessi agli avversari.

Ora testa alla fase finale (gli Azzurri saranno protagonisti a giugno 2023) con l’amarezza però di aver cambiato marcia quando ormai era troppo tardi.