Rolando Maran, tecnico del Cagliari, prima dell’incontro con la Fiorentina ha dichiarato: “Se conquistiamo l’Europa mi tatuo i quattro mori”. Ora, dopo aver visto probabilmente il miglior Cagliari stagionale contro i viola, potrebbe intanto informarsi per un preventivo del tatuaggio. Sì, perché la sua squadra vola: terzo posto a pari punti con la Lazio e i tifosi che sognano a occhi aperti la lotta per la Champions League.

Squadra rivelazione, squadra solida: ha segnato 23 gol e ne ha subiti 12. Merito della società, che ha speso e ha acquistato con oculatezza. Merito anzitutto di Rolando Maran che sta dimostrandosi allenatore capace e duttile. È lui che nelle ultime uscite ha messo a punto alcuni accorgimenti tattici. È lui che fa giocare Joao Pedro e Nainggolan sulla stessa linea. E che davanti ha fatto esplodere Simeone che lotta, si sbatte, duella e fa da boa. Il tecnico trentino ha capito di avere a disposizione un' ottima rosa che sta mutando pian piano in una sorta di cooperativa del gol. Segnano gli attaccanti e pure gli altri: in totale già fanno centro in dieci. Certo, adesso bisognerà tenere nervi saldi. Ma è un fatto che nel campionato che si concluderà nell’anno del centenario la squadra dia segni così importanti. Cagliari calcio che se la può giocare con tutti (o quasi) e che può legittimamente aspirare all’Europa. Magari all'Europa League, che sarebbe un enorme traguardo per i rossoblù del presidente Giulini. Il quale per adesso festeggia e fa gli scongiuri.

Un avvio complicato. L’inizio del campionato è stato da brividi, subito uno scivolone in casa contro il Brescia. Poi un altro, sempre al Sardegna Arena ma più comprensibile, con l’Inter. Zero punti dopo due incontri in casa. Nella trasferta di Parma però i sardi si ritrovano, vincono 3-1 e da allora non perdono più. Una striscia ancora aperta fatta di sette vittorie e tre pareggi. Non mancano scalpi importanti, come quelli di Napoli e Atalanta, ottenuti entrambi in trasferta. 

Insieme a Maran sembra che anche Nainggolan abbia molti meriti. Il leader carismatico del gruppo è Radja Nainggolan, il «Ninja» che – tornato a Cagliari per stare vicino alla moglie che sta lottando con una grave malattia – ha ritrovato se stesso ed è tornato decisivo, ha dato personalità e carisma. Con queste condizioni molti altri giocatori stanno crescendo, anche Joao Pedro. I centrocampisti con il belga, poi, sembra che stiano crescendo e stanno facendo un grandissimo lavoro. Nainggolan è riuscito a incanalare la sua energia.

Il pranzo domenicale perfetto di Cagliari. Viola demoliti. La Fiorentina si rintana nella propria area fin da subito lasciando il pallino del gioco all'avversario. Che prende fiducia di minuto in minuto e al 16' sblocca la partita con una pregevole azione per vie centrali che libera Rog, imbeccato da Nainggolan. L'ex giocatore del Napoli solo davanti a Dragowski non sbaglia. Ma il ciclone dei sardi sui toscani deve ancora abbattersi: sugli sviluppi di un corner Pisacane salta in area da solo e incorna a rete; poco dopo la mezzora Nainggolan prima trova la risposta di Dragowski, poi tocca in mezzo per Simeone, il grande ex, che di tacco firma il tris. La gara è virtualmente chiusa dopo 45 minuti ma il Cagliari nella ripresa da ancora spettacolo: Nainggolan in contropiede manda in porta Joao Pedro, che si unisce al party realizzando il sesto centro in campionato. Poi, al 20', il Ninja si mette in proprio, con un bolide da fuori area che si insacca nell'angolino. Il Sardegna Arena è ai suoi piedi e, poco dopo, gli dedica una inevitabile standing ovation al momento dell'uscita. Nel quarto d'ora finale la Fiorentina evita una disfatta totale grazie a una doppietta di Vlahovic.