L'Inter ha risolto il problema del fair play finanziario, e lo ha fatto in modo piuttosto creativo: l'affaire Caprari/Skriniar è un vero capolavoro di Sabatini, che ho sempre apprezzato nel modo in cui riesce a realizzare plusvalenze o comunque a vendere non bene, ma benissimo. Quando lo definivo "il miglior piazzista" era proprio per questo motivo, e proprio per questo è uno di quei dirigenti che conviene sempre avere nella propria scuderia. Banega a 9 milioni può sembrare un passo indietro rispetto a quelli che erano i soldi richiesti dall'Inter, ma il 30 giugno alle porte e il mancato gioco al rialzo del Siviglia, oltre che ai pensieri su una ricca plusvalenza (Banega è arrivato a zero) alla fine hanno prevalso sul muro contro muro che i nerazzurri stavano opponendo anche per Jovetic, la cui trattativa adesso potrà essere gestita con maggiore calma.

E il resto dei soldi? Ecco, qui arriva il problema.

Dimarco, Miangue, Gravillon ed Eguelfi via per circa 10 milioni. Anzi, facciamo per bene i conti, così da non passare per "sterile critico senza elementi per poter giudicare la situazione":

  • Federico Dimarco: al Sion per 4 milioni di euro con una vociferata recompra. Il giocatore firma un contratto quadriennale con opzione per il quinto;
  • Senna Miangue: al Cagliari per 3,5 milioni di euro con recompra esercitabile entro 3 anni di 10 milioni. Il giocatore firma un contratto quinquennale;
  • Andrew Rayan Gravillon: al Benevento per 1,5 milioni di euro senza recompra. Il giocatore firma un contratto quadriennale;
  • Fabio Eguelfi: all'Atalanta per 1,5 milioni di euro senza recompra. Ancora non si conosce la durata del contratto che lo lega ai bergamaschi.

Quindi, siamo sui 10,5 milioni. Certo, questo risolve il problema del Fair play finanziario, ma a che prezzo? Molti direbbero "il prezzo della libertà", e questo forse è l'unico punto positivo. Ma davvero non c'era modo di fare altri soldi da altri giocatori? Ad esempio forzare la mano per Biabiany (che in quanto arrivato a zero avrebbe fatto realizzare il 100% di plusvalenza), oppure cedere D'Ambrosio (arrivato per 1,7 milioni più la comproprietà di Benassi e Colombi, avrebbe certamente potuto generare qualche introito maggiore), giusto per buttare sul piatto due nomi che certamente non avrebbero fatto strappare i capelli a nessuno in caso di cessione, e naturalmente parlando di giocatori vendibili a cifre tali da poter arrivare senza problemi a 10,5 milioni per entrambi e generare plusvalenze.

E invece no. L'Inter, nella persona di Sabatini, dietro ovviamente il placet di Ausilio e del presidente Zhang Jindong, ha preferito dare un bel calcio nel didietro al suo futuro, rinnegando di fatto quattro giocatori che si misero in mostra nei tornei giovanili recenti, specie il fresco vincitore del campionato Primavera Gravillon, o il nazionale Under 20 Dimarco. Si potrebbe obiettare "ma tanto c'è la recompra!" Ah beh, questo si che ci permetterà di vederli giocare. Proprio come lo stesso Dimarco ad Empoli, che è stato valorizzato talmente tanto che l'Empoli, per dagli maggiore minutaggio, ha pensato bene di comprare le vestigia di Pasqual per guidare la loro sciagurata corsa alla retrocessione, togliendo ogni possibilità di vederlo maggiormente in campo. O proprio come Federico Bonazzoli, ceduto alla Sampdoria che per valorizzare il ragazzo decide di farlo giocare per ben 4 (quattro) partite, per poi spedirlo nella "probante" serie B italiana, prima al Lanciano e poi al Brescia.

Tutti giovani di belle speranze, e tutti lasciati a marcire in panchina, senza la possibilità di crescere. Che poi, rispecchia fedelmente la politica delle provinciali italiane quando si dà loro un giovane in prestito: guai a farlo giocare, i giovani crescono meglio in panchina. Come se ad un chirurgo si insegnasse il suo lavoro solo sui libri ma senza mai fargli vedere un corpo umano in carne ed ossa. Una contraddizione in termini. E quelli che invece malauguratamente finiscono in serie B, si ritrovano in un campionato-marasma, molto combattuto certo, ma dal livello infimo e che di certo non aiuta un giocatore a maturare e che non gli servirà assolutamente a niente per affinare le sue doti, visto che non ci sono tecnici che possono guidarne la crescita, nè giocatori di livello che possano insegnare loro qualcosa, se non ad essere degli onesti mestieranti. Ed è con questa mentalità che crescono: quella degli onesti mestieranti di provincia, che devono solo portare a casa la pagnotta, e adagiandosi a quel basso livello, che se proprio girerà loro bene li porterà nella bassa provincia della serie A.

Certo, ci si potrebbe puntare su di più, crederci maggiormente in questi ragazzi, ma perchè sbattersi tanto? A centrocampo qualche anno fa ci sarebbe servito un bel mediano capace di smistare i palloni, ma perchè tenere Benassi? Meglio prendere D'Ambrosio in scadenza di contratto dopo qualche mese e regalarlo al Torino, questa si che è una mossa sagace. Per un terzino che non sa crossare un pallone neppure con la fascia scoperta, che non spinge a sufficienza e che anche in fase difensiva ha mostrato svariate pecche, ma ehi, perchè puntare su Benassi? Meglio Medel, meglio Felipe Melo, ecco, questi sono i veri centrocampisti. Chi lo vuole Benassi? Fuori dai piedi, vade retro, prospettiva! Il problema dei terzini all'Inter? Tra Santon (sparito dal mondo del calcio), Nagatomo (sparito dai radar), Ansaldi (che può solo sparire dall'infermeria salvo poi tornarci) e D'Ambrosio (nel suo caso a sparire sono le funzioni di terzino), si sarebbe potuto richiamare alla base Dimarco, o tenere Miangue già provato da De Boer, ma perchè provare a ragionare di lungo periodo? Meglio continuare con masochismo a mettere sempre gli stessi, vedere sempre D'Ambrosio e i suoi cross inesistenti, Nagatomo sbagliare di tutto, Ansaldi accomodarsi sulla barella e Santon a scaldare la panca, questo si che può dare soddisfazione al tifoso.

E poi c'è l'obiezione più grande: "Eh ma in questa Inter se li metti si bruciano!" E non mettendoli quindi li si preserva? Mandandoli a fare panchina perchè le provinciali se ne fregano altamente di farli giocare invece servirà a farli maturare? Sarebbe stata invece l'occasione giusta per osare, tanto, peggio degli altri pseudo-titolari non avrebbero potuto fare. Male che vada si perdeva la partita, così come le tante che abbiamo comunque perso schierando i cosiddetti "veterani", campioni solo di disagio e di incapacità diffusa, non tanto D'Ambrosio, che almeno sbagliando si impegna come ai tempi Kuzmanovic, ma per gli altri tre terzini, o degli altri giocatori in campo. Quindi, persa per persa, non è meglio provare a mettere qualche ragazzo? Ovviamente no. La colpa è anche della diffusa mentalità italiana, quella che se un giovane spunta fuori dal vivaio allora deve essere fortissimo, e quindi al primo tocco sbagliato subito via coi fischi. Come ai tempi per Benassi, Donkor oppure per Duncan. Potrei citare anche Coutinho, ma sarebbe un gioco sin troppo facile.  Non ci si prova nemmeno ad aiutarli questi ragazzi, al primo errore vengono subissati o iniziano gli ululati di disapprovazione, mentre la stampa ci va a nozze mettendo su il carico da novanta con titoloni roboanti o pagelle che sanno tanto di tribunale inquisitorio spagnolo. Con una società peraltro inesistente che non mette al riparo nessuno. A parte la parentesi di Mourinho, l'Inter del resto è sempre stata così: giornalisticamente indifesa, con ogni giocatore esposto ai fiumi di parole dei giornalisti e dei conduttori televisivi senza alcun salvagente o schermo protettivo.

Quindi, Sabatini è stato un mago a vendere quattro giovani per 10 milioni e mezzo? Mah. Sarebbe stato un mago se fosse riuscito a piazzare degli esuberi palesi per cifre spropositate, ma credo anche Branca sarebbe stato in grado di piazzare quattro giovani per 10 milioni e mezzo. Magari gliene sarebbero serviti cinque, ma la sostanza non cambia. Resta il grandissimo lavoro per Caprari e Skriniar, quello si che va sottolineato.

E che dire di Ausilio, quello che si spertica ogni volta in lodi per i ragazzi, garantendo loro posti da titolare e illudendoli con sogni di gloria nerazzurra, salvo poi mandarli via facendoli rimbalzare da una parte all'altra?  Prendiamo l'esempio di Bardi, che direi è l'esempio principe. Già, Francesco Bardi, portiere già dell'Under 21 finalista con la Spagna di De Gea nel 2013, è ancora dell'Inter. Riuscite a crederci? Eppure si, è ancora nostro, ha 25 anni, ed Ausilio continua a dirgli che sarà portiere dell'Inter, salvo spedirlo al Chievo (che gli fa fare 10 partite in croce), all'Espanyol (dove nemmeno gioca) e al Frosinone (a fare la riserva di Leali). Insomma, a fargli fare quell'esperienza necessaria per farlo diventare il nuovo Carrizo, ovvio che poi non avendo esperienza da titolare faccia qualche errore. Serve giocare, ma giocare sul serio, ogni partita o quasi, così si arriva alla maturazione.

E che dire dei Zhang, che lodano il vivaio, che lo foraggiano con svariati milioni, che promettono progetti, che promettono di potenziarlo ulteriormente, che promettono di fare una Inter più giovane, salvo poi permettere questa vera e propria asta per i giovani come ai tempi della tratta degli schiavi, di fatto rimangiandosi quelle che sono le loro stesse parole? E tutto per cosa? Per tirare su 10,5 milioni per quattro giovani? Ma visto che questa nuova proprietà ci permetterà di non fare più la fame, davvero dobbiamo continuare a svendere giocatori promettenti che sono il futuro della nostra società e, chissà, nel caso degli italiani, anche della nostra nazionale? Potevo capire ai tempi di Thohir, ma adesso proprio no, se già prima non lo accettavo adesso lo accetto ancora di meno. Tante sciocche, ipocrite promesse. Bastava solo dire "Il vivaio ci serve per fare crescere carne da cessione, perchè a noi dei giovani frega meno di zero" e tutto sarebbe stato più vero, autentico, meno falso insomma. Ma creare tutti questi piani per i giovani e poi non schierarne manco uno titolare fisso, nemmeno uno su cui iniziare a pianificare il futuro, a cosa servono di preciso? Allora a che serve montare su il baraccone delle giovanili che tanto non servirà alla prima squadra in alcun modo? Adesso i soldi ci sono, no? allora a che serve mantenere un carrozzone fatto apposta per tirare su 20, ininfluenti milioni cedendo una decina di ragazzi? Per fare crescere la serie B e riempirla di nostri giovani? Per fare crescere il campionato svizzero mandando al Sion Dimarco, o il campionato tedesco quando mandammo Caldirola al Werder Brema e Donati al Leverkusen? A niente, ecco a cosa serve.

La cosa se vogliamo paradossale, è che poi i giovani comunque li compriamo, e anche cari, come di recente abbiamo visto con Salcedo e Pellegri, nonchè Skriniar. Ma allora, a che serve avere un settore giovanile di livello? Possibile che non sia possibile puntare allo stesso modo su Vanheusden o su Pinamonti, su Emmers, su Yao, su Awua che forse neppure riscatteremo dallo Spezia, su Bakayoko? Loro non contano perchè sono del vivaio e quindi sono visti come giovani "di serie B" (dove poi andranno, ma non è questo il punto) ? Perchè mi tocca leggere di un Pinamonti al Parma in B, perchè mi tocca tremare al pensiero di un Vanheusden neppure preso in considerazione da Spalletti? Perchè tutta questa sfiducia per poi preferire loro giocatori bolliti e finiti come nello scorso campionato era Palacio? Che razza di modo di ragionare è? La Juve sta puntando sui giovani. Il Milan sta comprando giovani. La Roma ha preso nelle scorse ore Pellegrini. Noi siamo l'unica squadra che vuole fare un progetto serio e che invece guarda solo all'immediato, senza alcuna visione futura. Meglio il Di Maria quasi trentenne che verrà qui a fare l'indolente con un maxi stipendio che lanciare un ragazzo che accetterebbe volentieri la panca e che si impegnerà il doppio.

Ma mi rendo benissimo conto di essere una mosca bianca. Sono solo uno che crede fermamente nel valore dei ragazzi, nella loro voglia di fare e nella loro abnegazione, nel loro amore per l'Inter, che crede che se si crea un nucleo solido di 7-8 giocatori giovani si potrà programmare l'Inter dei prossimi 10-15 anni, cosa che non si può fare prendendo 32enni. Forse sono solo uno stupido, un idiota che merita solo di essere dileggiato. Forse. Ma credetemi, io la penso così perchè voglio vedere l'Inter vincere per diversi anni di fila come questa Juventus e anche di più, non fare l'exploit della stagione e poi ripiombare in sette anni di inferno perchè non si riesce a puntare ad avere la gallina domani piuttosto che l'uovo oggi.

Quindi, perdonatemi se cerco di sognare. Perdonatemi se sono felice quando vince l'Inter primavera nella speranza di rivedervi un Bergomi o un Mazzola. Perdonatemi se provo a immaginare una bella Inter fatta di un nucleo coeso e non di un marasma di mercenari. Solo, perdonatemi. Ma amo troppo l'Inter per continuare a vederla perdere così.