In questi anni difficili per il Milan, non sono solo la società e la squadra ad aver dato pessima prova di sé. È in atto una mutazione genetica del tifoso rossonero medio, evidentemente sfibrato dagli ultimi anni di insuccessi arrivati dopo un lunghissimo periodo d’oro.

Si assiste ad una preoccupante involuzione del tifoso medio del Milan una volta grande sostenitore della propria squadra e dei propri giocatori comunque e in qualunque situazione (ricordiamo un S. Siro pieno nelle stagioni di B), involuzione per cui quest’ultimo difficilmente riesce a trovare un calciatore che gioca nella sua squadra, non dico che lo soddisfi pienamente, ma sul quale veda almeno una parvenza di buon giocatore.

Per restare solo all’ultima stagione ecco un campionario di giudizi che si ascoltano o si leggono sui calciatori del Milan da parte dei loro sostenitori:

Donnarumma, meglio venderlo per ottenere una plusvalenza... di errori ne fa tanti, sopravvalutato; Calabria, scarso; Conti, rendeva solo con Gasperini; Caldara, una fregatura, è sempre rotto; Musacchio un impiastro; Rodriguez, lento e non sa crossare; Kessie, un trattore, sa solo correre e ha i piedi quadrati; Biglia, non corre, è vecchio e scarso; Suso, fa sempre la stessa cosa, meglio venderlo per ottenere una plusvalenza (il tifoso milanista ha imparato questa bellissima parola ed è diventato esperto anche di bilanci); Calhanoglu, in Germania segnava sempre, con noi fa cacare; Cutrone, si impegna ma segna poco..., Castillejo impalpabile, non ha fisico, non è da Milan (dovremmo anche qui ricordare come hanno ridotto il nostro Milan in questi anni e quale sia, purtroppo, la sua attuale condizione); Borini, ci mette l’anima ma è troppo scarso!

Si salvano solo Piatek (me nel periodo in cui non segnava si stavano cominciando a sentire critiche), Paquetá perché assieme al primo è al Milan da solo sei mesi e Romagnoli, l’unico, abbastanza a lungo al Milan, su cui non si sentono critiche significative.

Di contro, ogni giocatore di una qualunque altra squadra che azzecchi due partite di fila diventa improvvisamente Van Basten, e comunque sicuramente molto meglio di quegli scarponi che giocano nel nostro Milan.

Ora, è mai possibile che si debba ricostruire una squadra radendola al suolo ogni anno? Che non ci sia un gruppo di calciatori giovani e per questo migliorabili, sul quale crescere e sul quale fare innesti validi? E soprattutto, fratelli milanisti, da quando siamo diventati, improvvisamente, con la puzza sotto al naso, come un qualunque interista?