Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York...
sono le parole con cui Riccardo, duca di Gloucester e futuro re Riccardo III, apre il dramma a lui dedicato.
Da chi? Da quell'ignoto aristocratico che non poteva firmare le proprie opere a causa dei pregiudizi del suo tempo e del suo rango nell'alta nobiltà. L'impresario teatrale William Shakespeare, trapiantato a Londra dalla nativa Stratford Upon Avon, fungeva da prestanome. Il vero dramma di quel poeta è stato di essere un genio inarrivabile come Dante, ma di non aver potuto, a differenza del fiorentino, rivendicare la paternità delle proprie opere.
Ma andiamo avanti, ripartendo proprio dalle parole di Riccardo III, uno dei personaggi storici più bistrattati dalla storiografia tradizionale, orchestrata da coloro che, essendone nemici vittoriosi, hanno trovato utile imbastirne la damnatio memoriae.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York...
e per inverno, intendiamo la sosta forzata imposta al calcio di club, che ha privato il tifo italico dell'adrenalina da campionato e coppe, senza surrogarla con quella del tifo per gli Azzurri ai mondiali.
Gli Azzurri, infatti, sono rimasti a casa per la manifesta incapacità di giocare a calcio mostrata contro le decorose e oneste scamorze della Macedonia del Nord. Perché erano vere scamorze, per quanto decorose e oneste.

L'estate gloriosa e il sole di York non vanno identificati, ovviamente, con le stagioni del calendario o con determinate condizioni climatiche, stante che siamo a cavallo di dicembre e gennaio, proprio all'inizio dell'inverno vero, quindi. No, parliamo dell'estate soleggiata di ciascun tifoso, che vedrà il ritorno in campo dei propri colori.
Quali colori calcistici, però, ricordano di più il sole di quelli rossoneri?
Nessuno credo e, comunque, uno striscione sempre visibile a San Siro ricordava a noi milanisti che siamo belli come il sole. Non vado più a San Siro da anni e non so se c'è ancora. Credo, tuttavia, che lo abbiano notato tutti e lo ricordino.

Alla ripresa del campionato, non ci saranno milanisti onusti di gloria iridata, perché ha vinto l'Argentina, ma quello rossonero è il gruppo di mondialisti che, nel complesso, si è fatto valere di più con i suoi 7 gol, di cui 2 segnati da Leao, nonostante abbia giocato meno di 90' complessivi. Hernandez e Giroud, poi, erano comunque in campo in finale e, forse, l'unico rischio per il Diavolo sarà legato al contraccolpo psicologico della precoce sostituzione di Giroud nel match decisivo. Per quanto, infatti, sia probabile che Deschamps abbia fatto le sue scelte in base a valutazioni tattiche, Giroud ha un'età che lo pone fuori dai progetti futuri della propria nazionale e la sostituzione è apparsa un benservito poco elegante da parte del selezionatore a qualcuno la cui lealtà non servirà più. Il calcio e la vita sono così ogni volta che è in gioco un traguardo vitale, ma Giroud dovrà essere bravo a lasciarsi l'episodio negativo alle spalle, pensando che ha comunque siglato 4 reti e battuto il record di gol nella nazionale transalpina. Mbappé lo farà suo prima o poi, ma i record sono fatti per essere battuti e, quando si è stati titolari di un record, non si esce dalla storia perché un altro lo migliora. Il record sui 200 metri piani di Mennea è rimasto leggenda anche se altri lo hanno superato e il suo tempo resta, tuttora e a distanza di 44 anni, una prestazione di altissimo livello.
A parte il rischio di contraccolpi psicologici per Giroud, il ritorno dal mondiale presenta solo aspetti positivi dal punto di vista del morale dei milanisti. De Ketalaere non si è rilanciato, ma alla fin fine non è caduto più in basso di quanto fosse già sceso in rossonero. Anche perché... non c'erano margini di peggioramento ed è questo il vantaggio di aver toccato il fondo. Come consolazione lascia il tempo che trova, è evidente, ma è sempre meglio che sapere di poter rotolare ancora più giù.
I problemi, reali o potenziali, per i rossoneri dovrebbero essere altrove.
Le amichevoli del mese di dicembre non hanno avuto esiti brillanti, ma in sé questo non è rilevante. Non bisognava essere in forma a dicembre, ma si dovrà esserlo fra una settimana, quando i rossoneri ri presenteranno in campo a Salerno
, stadio in cui mesi fa rischiarono di essere presi a pedate e dal quale uscirono con un pari. Quel 2-2, ricordo, sembrò un terribile passo falso, ma alla fine del campionato contribuì allo scudetto, in virtù di quella massima di Totò (Totò, Fabrizi e di giovani d'oggi) secondo la quale è la somma che fa il totale.

Un primo rischio è legato al portiere di riserva. Maignan non è ancora pronto e non si sa quando lo sarà, situazione surreale per un portiere che da 3 mesi latita per problemi muscolari. Sarebbe una cosa ammissibile in un giocatore a fine carriera, ma non per chi è nel pieno della stessa. Chi cactus (e diciamo cactus...) li cura e li allena i giocatori in vista del recupero? E' da 3 anni che circola il sospetto che ci sia qualche intoccabile membro di comitiva che fa danni senza essere allontanato come meriterebbe. E' un sospetto che il passare del tempo non ha fugato. Per quanti benefici del dubbio si possano concedere, qualche valutazione la si dovrebbe fare e non sminuire ogni obiezione, come fanno alcuni zelanti aziendalisti, i quali ironizzano su coloro che obiettano.

In secondo luogo, sempre parlando del portiere di riserva, non ci si può ricordare solo ora che Tatarusanu e Mirante non danno affidamento. In estate, quando il mercato era aperto, non li conoscevate? Erano mutaforma che avevano assunto le sembianze di Neuer per ingannare bassamente e vigliaccamente società e tifosi? No, Mirante e Tatarusanu erano lealmente sé stessi. Forse, però, c'è stata una notevole leggerezza nel non prevedere la necessità di un portiere di riserva da impiegare spesso. E' quel tipo di leggerezza che, spesso confusa con la freddezza di ragionamento, porta a pensare che è inutile anche una spesa per un ingaggio in più e qualche milione di cartellino, quando nel giro di qualche tempo può svincolarsi un elemento valido, mentre scadono i contratti di quelli in rosa.

Pensando a Sportiello, per esempio, è ovvio che l'Atalanta sia sulle sue, perché intuisce l'opportunità di fare soldi su un giocatore che, fra 6 mesi, perderà gratis et amore dei. E' giusto che chieda quei soldi, come ci sta che il Milan non li voglia dare per un elemento che potrebbe ingaggiare più avanti senza esborso di dindi. Però l'estate scorsa, quando Maignan era abile e arruolato, l'urgenza rossonera non sarebbe stata colta dalle controparti e sarebbe stato più facile lavorare su qualche sostituto, magari in prestito per un anno.
E' corretto, in sostanza, risparmiare soldi, come ci sta anche di fare la cresta sugli spiccioli, ma occorre guardare avanti e farsi due calcoli di quanto può costare in seguito la cresta sugli spiccioli. Ora Maldini dovrà inventarsi qualcosa, soprattutto per non andare in Champions con Maignan zoppo. Il Tottenham è un signor avversario, non una squadra qualsiasi.
Alla fin fine, non è necessariamente un prospetto alla Haaland o alla Salah che manca, in quanto il Milan non è una squadra che non segna. E' un team che fa gol, però, distribuendo quei gol fra più giocatori. Se avesse Haaland o Salah, cribbio, sarebbe messo benissimo! Ma i rossoneri hanno comunque una pluralità di soluzioni.
La difesa, poi, non susciterebbe allarmi particolari se non si continuasse a confrontare il rendimento della stagione in corso con la seconda parte della stagione passata, quando il pacchetto arretrato ha reso al meglio ed era ben protetto da Kessie. Bisogna tenere conto che Dest, attuale laterale destro in pectore (che peraltro ha ben figurato ai mondiali) era partito dietro Calabria e Florenzi, poi infortunatisi. E manca l'autorevole fisicità di Kessie a centrocampo. Quindi, la difesa, seppure meno impenetrabile di quella di qualche mese fa, è in sé competitiva e potrebbe migliorare con il recupero di Calabria.
Parlarne, tuttavia, ci riporta a Kessie.
 E' lì il secondo problema da risolvere, oltre a quello del portiere di riserva.

Pioli non vede Adli, per motivi su cui potremmo discutere all'infinito, ma sta di fatto che non lo vede. Che vada via a titolo definitivo come Kerkez, che lo faccia in prestito (per non tornare più finché c'è Pioli, ovvio) o che resti a Milanello, Pioli non ritiene necessaria né utile la sua presenza. Dal momento che il pallone è idealmente di Pioli, questi può esercitare quanto vuole il diritto di decidere chi fare giocare. Un blogger può solo esercitare il suo diritto di critica, per cui diamo comodamente il francese fuori dei giochi rossoneri e rassegnamoci. Cerchiamo di non essere sprovveduti e non credere alla panzana del percorso di crescita. Adli non ha 17-18 anni, non è il pur talentuoso Traoré, quindi certi percorsi di crescita sembrano (quantomeno sembrano) qualcosa di simile a un incentivo all'esodo. Il fumus, quantomeno, c'è.

Pioli, d'altronde, non sembra neanche stravedere per Vrancx, che pure negli spezzoni giocati ha fatto ottima impressione. Sembra quasi, in sostanza, che Pioli abbia paura di trovare un sostituto di Kessie, ovvero che abbia paura di coprire quel ruolo con un altro giocatore. E allora provate a dargli Kessie, diamine!
Mi spiego. Il Barcellona non sa che farsene dell'ivoriano, per cui non ci sarebbe stato nulla di male nel turarsi il naso quando si è rifatto vivo Atangana e nel trattare col Barcellona su basi serie, come un prestito gratuito, ma con l'ingaggio di 6 mesi tutto a carico dei rossoneri. E la voce di un Kessie a Londra, sponda Tottenham, sembra messa in giro a bella posta per mettere pressione al Milan, che giocherà in Champions proprio contro il Tottenham. Se qualche tempo fa sarei stato d'accordo con Maldini nel chiudere ogni porta, riflettendoci su ora, credo che l'ostracismo al procuratore stia diventando una ripicca personale più dannosa che altro. Poi, per carità, magari vedremo davvero Kessie con la maglia degli Spurs a San Siro, ma intavolare una trattativa seria per un prestito non sarebbe stato, anzi non sarebbe tuttora, malaccio.
Volete Pioli? Bene, benissimo, strabene, ci mettiamo la firma e il sigillo di ceralacca! Ma allora richiamate Kessie
, perché non mi sembra che il tecnico di Parma sia disposto ad accettare altri che l'ivoriano in quel ruolo. Nel momento in cui avete deciso di puntare su Pioli, la scelta l'avete fatta.
E se i primi due problemi sono il portiere di riserva e il sostituto di Kessie, ce n'è un terzo che è tale solo per la testardaggine di Pioli. Julian Alvarez nell'Argentina e Raspadori nel Napoli sono esempi del ruolo in cui dovrebbe giocare un elemento come Brahim Diaz. Allora, ipotizziamo pure che Diaz non sia adatto ai movimenti da prima punta di Alvarez, ma è perfetto per giocare qualche passo indietro a una prima punta che apre le difese come scatolette di tonno. Alla Raspadori, intendo. Perché incaponirsi a farlo giocare arretrato annacquandone se non annullandone il potenziale? C'è un capitale di assist e gol potenziali che Pioli sta sprecando, per giunta nel caso di un elemento per il quale, ultra-paradossalmente, stravede. Il gioco del Milan non prevede quel tipo di giocatore avanti? Oh Pioli, i tuoi schemi si possono anche cambiare o adattare! In fondo, non rappresentano la fine della storia in cui lo Spirito hegeliano del calcio troverà il suo compimento.
Per il resto, non esagerate i problemi di De Ketalaere e non perché non ci siano, ma perché in questo momento è a terra come un gomma bucata e più in basso di così, come detto su, non può andare. Se il Milan ha fatto punti con un De Ketalaere così, può farne ancora qualcuno, sperando poi che il belga si riprenda.
Non credete alle ipotesi di una cessione di Leao a gennaio, come a giugno o a gennaio dell'anno prossimo. A un anno e mezzo dalla fine del contratto, Leao non vale le cifre a cui converrebbe venderlo. Questo lo credono le anime candide per le quali è il solo venditore che fa il prezzo. O si ricompra il portoghese rinnovando il contratto a condizioni dure o lo si utilizza per il restante anno e mezzo sapendo di perderlo come altri suoi predecessori. In questo caso si inizia a lavorare su Chaka Traoré per averlo pimpante come futuro sostituto di Leao già in rosa. Se credete davvero che un giocatore nella situazione di Leao possa essere venduto a cifre da capogiro, non fatevi mandare soli dalla mamma. Tutto può accadere, sì. Forse accadrà. E' possibile che succeda. Ma se ci ragionate su... insomma ci siamo capiti, dai!

Se mai, e questo è un invito ai tifosi, non chiedete a Cardinale il regalo dei presidenti di una volta e non fatevi mettere su da chi ne parla. Non credo che arrivi. Fatevene una ragione e vivrete sereni. Se ci dovessero essere acquisti, non rientrerebbero nella categoria dei regali, ma si tratterebbe di spese e investimenti mirati.
E poi ci sono società che, a furia di fare regali ai tifosi, sono nelle peste.