Il periodo negativo dell’Inter non sembra trovare fine. Dopo la sconfitta nel Derby, il pareggio di Napoli e la nuova sconfitta casalinga per mano del Sassuolo, i nerazzurri si fanno bloccare sul pari anche dal Genoa acuendo così il momento negativo che sta investendo la squadra di Inzaghi nell’ultimo mese.

Dopo la brutta sconfitta con il Sassuolo, dove i nerazzurri hanno palesato diversi problemi (dalla fase difensiva più che rivedibile ad una fase offensiva offuscata passando per le grosse difficoltà di sopperire all’assenza dello squalificato Brozovic), la partita contro il Genoa rappresentava la giusta occasione per riprendere il feeling con la vittoria considerando la grossa differenza tecnica tra le due squadre ed il passo falso del Milan, che pochi istanti prima del via del match di Marassi si era fatta fermare a San Siro dall’Udinese. Per avere la meglio dei liguri, Inzaghi, ha potuto contare sulla formazione tipo con l’unica novità di D’Ambrosio nei tre di difesa al posto di Skriniar (a riposo in vista del Derby di coppa) mentre in avanti Sanchez viene preferito a Lautaro come partner di Dzeko. Ad affrontare i nerazzurri un Genoa voglioso di lottare per la salvezza e che da quando è allenato da Blessin sa solo pareggiare. Il nuovo tecnico rossoblù (al quale vanno fatti i complimenti per essere almeno riuscito a dare un minimo di identità ad una squadra mal costruita e mal allenata dai suoi predecessori) punta invece sul 4-2-3-1 con Yeboah preferito a Destro in avanti mentre Amiri (prezzo pregiato del mercato di gennaio) viene recuperato ma parte dalla panchina.

Primi minuti incoraggianti per i nerazzurri che si rendono pericolosi dalla distanza prima con Perisic (Sirigu blocca con sicurezza) e poi con Calhanoglu che ben imbeccato da Barella sfiora il palo a Sirigu battuto. Le insidie però sono dietro l’angolo è così l’occasione migliore capita al Genoa con Gudmundsson che si inserisce alle spalle di Bastoni,stoppa la palla ma allarga troppo il tiro che esce salvando così Handanovic dall’uno a zero. Pochi istanti dopo ancora un pallone alto alle spalle di Bastoni manda ancora in confusione la retroguardia nerazzurra con D’Ambrosio che riesce a spazzare via il pallone dall’area prima che l’azione diventi ancora più pericolosa. Per il resto della prima frazione l’Inter si limita ad avere il possesso della palla e a cercare con insistenza il cross sul secondo palo senza però trovare le giuste deviazioni nei colpi di testa dei quinti di centrocampo. Da parte sua il Genoa cerca di pungere con le ripartenze e soprattutto con il pressing che sul finire di tempo permette a Melegoni di calciare verso la porta e quasi di sorprendere Handanovic che in qualche modo riesce a deviare la conclusione.

Nella ripresa c’è un Inter diversa (forse svegliata da Inzaghi negli spogliatoi) almeno per piglio e voglia con i nerazzurri che creano i presupposti per il gol senza trovare però l’effettivo vantaggio. Tocca così all’uomo della provvidenza D’Ambrosio cercare di sbloccare la partita ma questa volta il suo stacco di testa su calcio d’angolo si infrange contro la traversa. Inzaghi punta così sui cambi per raddrizzare la partita e manda in campo Lautaro al posto di un’evanescente Sanchez e Vidal al posto di Calhanoglu che funziona solo sui calci da fermo. Poi è il turno di Vecino per Barella e Dimarco per Perisic e nel finale c’è anche l’esordio di Caicedo che entra al posto di D’Ambrosio per aumentare la spinta offensiva. I cambi però non cambiano la sostanza con l’Inter che fatica a creare occasioni da gol, al di là di una conclusione di Lautaro che trova un attento Sirigu, e che si limita a crossare un’infinità di palloni in area senza però trovare maglie amiche.
La partita termina così 0-0 con i nerazzurri che sprecano l’occasione per agganciare il Milan (e visto lo scontro diretto tra il Napoli e i rossoneri della prossima settimana arrivare a pari punti in testa alla classifica era di vitale importanza) ed il Genoa che a piccoli passi cerca di tenere ancora accesa la speranza salvezza.

Un pareggio, quindi, quello di Genova, che mette ancora in mostra le fragilità dei nerazzurri al momento in riserva sia dal punto di vista fisico che mentale. In più pesa la grossa difficoltà in fase di realizzazione con Dzeko spesso troppo lontano dalla porta (e che va comunque applaudito visto che nonostante l’età è quello che corre di più e che in campo gioca praticamente tutti i ruoli dalla punta al regista offensivo fino al difensore visto che spesso si rende protagonista di recuperi nella propria metà campo) e Sanchez che dimostra solo a parole di essere capace di fare la differenza.
Bene, questa volta, Lautaro che quando entra in campo dimostra almeno di avere la voglia giusta recuperando alcuni palloni e dando nuove soluzione alla manovra offensiva (anche se a volte sono soluzioni poco ragionate e sbagliate perché dettate dalla fretta).
Il fatto di non aver preso gol è una soddisfazione solo parziale visto che sono più i demeriti dei giocatori del Genoa rispetto ai meriti della difesa nerazzurra (Bastoni in grossissima difficoltà sia in fase difensiva che in fase d’impostazione).

Insomma, l’unica buona notizia è che il distacco dalla vetta resta invariato e vista la famosa partita in meno (l’Inter deve recuperare la trasferta di Bologna) le possibilità di tornare in vetta restano invariate.
Attenzione però al Napoli (impegnato a Roma contro lo Lazio) che la prossima settimana avrà la grande occasione di superare il Milan in classifica visto lo scontro diretto in programma al Maradona.