L'Inter uscita dallo Stadium di Torino ieri sera è più consapevole dei propri mezzi; i nerazzurri hanno messo alle strette la corazzata di Allegri per larghi tratti della partita ma alla fine escono sconfitti e la classifica non lascia spazio ad interpretazioni utopiche e positivistiche. 

I nerazzurri sono a -14 dai bianconeri dopo sole 15 giornate; la media di quasi 1 punto perso a partita per una società che vuole tornare ai vertici del calcio italiano e mondiale è davvero un magro bottino. 

La squadra è indubbiamente migliorata nel gioco e nella personalità, ma puntualmente non riesce ancora nel salto di qualità e resta lì al terzo posto, che dopo questo turno potrebbe essere più in pericolo con le eventuali vittorie di Lazio e Milan.

La squadra di Spalletti lo scorso anno era davanti alla Juventus a questo punto della stagione. Qualcuno obietterà che quest'anno anche l'Inter è impegnata in Champions e in un girone di ferro peraltro; legittimo pensare ciò, ma è altrettanto legittimo che i tifosi nerazzurri si aspettassero un distacco diverso dalla vetta, visti gli investimenti estivi. Qualcun'altro obietterà ancora che all'Inter manca un uomo d'ordine a centrocampo, un Modric della situazione; è vero, ma sta al mister mandare in campo il meglio che ha a disposizione.

Di sicuro ieri sera Gagliardini, per esempio, non era il migliore nel reparto da mandare nella mischia. Magari sarebbe stato meglio un uomo d'ordine come Borja Valero e magari sarebbe stato meglio non schierare affatto il "fantasma" Perisic, rimasto in campo fino alla fine. Magari sarebbe convenuto sull' 1-0 contro non togliere Politano, apparso tra i più frizzanti dei suoi fino a quel momento, magari...

Luciano Spalletti ha dimostrato per l'ennesima volta di non essere adatto per vincere titoli.

La società nerazzurra ad oggi è un grande paradosso; grandi ambizioni da una parte ma zero risultati dall'altra. Prima ancora di mandar via i vari Perisic, Gagliardini e altri, la proprietà cinese ha l'obbligo di individuare un allenatore carismatico e soprattutto vincente. L'Inter ha fretta di tornare grande e per far questo il signor Luciano Spalletti a giugno dovrà essere gentilmente accompagnato all'uscita dei cancelli di Appiano.