0.Zero. Sono le reti segnate dall'Inter nel 2019 in campionato. E non contro avversarie di alta classifica, che sarebbe stata una "macabra" giustificazione, ma contro Sassuolo, Torino e Bologna, che giustificazioni proprio non ha.
Facciamo fatica ad individuare in qualsivoglia campionato una squadra che abbia fatto uguale (perchè peggio non si può).
Spalletti e l'Inter stanno toccando il fondo, raschiandolo, di quel barile pieno di ambizioni e buoni propositi che la nuova proprietà, ormai orfana del faccino simpatico di Erick Thohir, aveva intinto nel cuore e nella mente dei suoi tifosi.
Le situazioni createsi, certo, non hanno aiutato. Da quelle "da ufficio", come il rinnovo di Icardi e le richieste di cessione di Perisic, Miranda e Vecino, a quelle "da campo", stagione finita, anzi, mai iniziata, di Vrsaljko e gli infortuni di Nainggolan e Keita, hanno certamente influito su un cammino che pareva ormai destinato ad un quantomeno sicuro piazzamento tra le prime quattro, e che ora, così sicuro non lo è più.

Il buon Lucianino da Certaldo non può certo esimersi da colpe. Perchè 0, ZERO, è anche il numero di partite che l'Inter è riuscita a recuperare da situazioni di svantaggio, il che palesa una sua totale mancanza nel saper leggere le partite in corso. 
0, Zero, è anche il numero dei tiri in porta che i nerazzurri hanno messo a tabellino nei primi tempi di tante, troppe partite in questa stagione, che significa che questa Inter, una vera identità proprio non ce l'ha, che non è squadra, che non GIOCA da squadra. E non convince. Non ha convinto l'atteggiamento contro il Sassuolo, tantomeno il modulo speculare contro il Torino, figuriamoci le scelte contro il Bologna.

E ora Parma, e soprattutto Vienna, in pochi giorni, diventano tappe fondamentali, crocevia di una stagione che ha già detto tanto, ma forse, non ancora dice tutto.