Da sempre utilizzato per riparare agli errori del mercato estivo, la sessione invernale di calciomercato mai come quest'anno potrebbe regalarci sorprese, visto che quasi tutti i club italiani sono alla ricerca di nuovi volti da inserire nelle proprie rose per rinforzare la propria squadra e che la formula degli scambi sembrerebbe essere la più gradita per far fronte alle forti difficoltà economiche derivate dal particolare momento storico che stiamo vivendo.

Anche l'Inter, naturalmente, è alla ricerca di rinforzi e se per l'attacco la lista è piena di nomi e possibilità per rinforzare la difesa e il centrocampo i dirigenti nerazzurri sembrerebbero avere le idee chiare su chi regalare a Conte nelle due zone. La difesa non dovrebbe subire scossoni con la conferma in blocco dei giocatori attuali anche se bisogna tenere d'occhio la situazione legata a Maksimovic. Il difensore nel Napoli è in scadenza a giugno e per il momento il rinnovo appare ancora lontano. Per questo Marotta e Ausilio sarebbero a lavoro per completare subito l'ingaggio del serbo in vista della prossima stagione. Difficile, al momento, che l'Inter provi ad acquistarlo subito anche perché l'assenza dalle coppe limiterebbe molto le rotazioni nel reparto difensivo (da sempre uno dei più delicati e che ora sembra aver trovato la giusta quadra con il trio Skriniar-De Vrij-Bastoni).

Diversa invece è la situazione sugli esterni: in caso di uscita di Perisic, l'Inter dovrebbe puntare ad uno tra Emerson Palmieri e Marcos Alonso. Entrambi i profili sono adatti al gioco di Conte (esperienza comune in Inghilterra), conoscono il nostro campionato e sono in uscita dal Chelsea. Unico ostacolo è la volontà degli inglesi di monetizzare il più possibile dalla loro cessione, mentre i nerazzurri vorrebbero provare la formula del prestito (anche se l'esterno spagnolo sarebbe pronto ad accasarsi all'Atletico Madrid proprio con la formula del prestito).

Il sogno, invece, per completare il centrocampo porta il nome di Rodrigo de Paul. Era gennaio del 2019 quando Marotta, alla prima sessione di mercato da dirigente dell'Inter, mise nel mirino il trequartista argentino per rinforzare la squadra allora allenata da Spalletti. Ideale per tutti i ruoli sulla trequarti, de Paul era l'uomo giusto per completare il reparto offensivo del tecnico toscano che si era detto da subito convinto del giocatore. Poi la situazione di classifica dei friulani (in lotta per la salvezza) e quella economica dell'Inter (niente acquisti a titolo definitivo, infatti arrivò Rafinha in prestito dal Barcellona) non permisero la buona riuscita dell'affare che però fu rinviato alla sessione estiva quando sia la situazione sportiva dell'Udinese che quella economica dell'Inter sarebbero state più chiare. A scompaginare i piani ci pensò l'arrivo di Conte sulla panchina nerazzurra che in nome del suo 3-5-2 portò la società a puntare su altri profili (quelli di Barella e Sensi), rinunciando così in maniera definitiva al giocatore argentino.
Ora a cambiare le carte in tavola sta decisamente contribuendo l'evoluzione tattica dello stesso de Paul reinventato mezzala offensiva (proprio nel 3-5-2) da Gotti. Classe in zona offensiva (a suon di assist e di gol) e sacrificio in zona difensiva: sono proprio queste le caratteristiche che servono per completare la mediana nerazzurra. In più l'argentino servirebbe per rimpiazzare il flop Eriksen sempre più vicino all'addio. Al momento l'operazione resta sempre complicata a partire dalla formula da utilizzare per l'acquisto del giocatore: l'Inter spinge per un prestito di 18 mesi con obbligo condizionato (probabile che vengano inserite condizioni molto favorevoli per il riscatto), mentre la famiglia Pozzo non vorrebbe scendere sotto i 30 milioni e la conseguente cessione a titolo definitivo. In più la posizione di classifica dei bianconeri (migliore rispetto alle ultime annate ma comunque in lotta per la permanenza nella massima serie), potrebbe spingere la società a non privarsi nella propria stella fino alla prossima estate. L'unica possibilità per arrivare all'argentino potrebbe derivare dalle uscite (soprattutto se si dovessero monetizzare le cessioni di Eriksen, Nainggolan, Vecino e Perisic) e da un'offerta da presentare all'Udinese nelle ultime ore di mercato quando magari la situazione in classifica dei friulani sarà più delineata.

In ogni caso, un'entrata in mezzo al campo ci dovrebbe essere, soprattutto alla luce delle uscite elencate in precedenza, e per questo i dirigenti nerazzurri starebbero pensando ad alcune alternative come quella che porta a Duncan della Fiorentina. Figlio del vivaio interista e ai margini del progetto viola, Duncan sarebbe l'ennesima alternativa muscolare al centrocampo di Conte (che con l'acquisto dell'ex Sassuolo rinuncerebbe del tutto alla qualità per puntare tutto sulla fisicità).