"Pazza Inter... Amala!" Il suo DNA è nel suo Inno. Interisti entusiasti dello slogan, bisogna però approfondire il significato accordato alla parola "pazza": non manifestazione che va dal bizzarro allo sconcertante e all'assurdo, piuttosto un'equazione con un'altra parola che potrebbe declinarsi in equivalente, cioè "delusione".

La rivelazione è nel palmares che la Squadra ha conseguito nella sua storia, paragonandolo alle energie materiali e immateriali profuse per ottenerlo. Retrodatandoci agli ultimi 60 anni, balza agli occhi il periodo d'oro degli anni '62-'66 di Herrera e 2005-2010 della coppia Mancini/Mourinho. Nel mezzo l'Inter di Bersellini 1979/80, quella del Trap '88/'89 e le 3 Coppe UEFA degli anni '90.

Già Angelo Moratti impiegò anni per portare la propria compagine al successo, saltando Fraizzoli fu Ernesto Pellegrini che rese visibile il Brand in Europa con le 3 Coppe UEFA conquistate. Poi arrivò l'erede di Angelo, quel Massimo Moratti artefice del Triplete del 2010, il punto più alto della gloria nerazzurra, ma anche la pietra tombale del suo impero.

Nonostante l'imponente serie di Trofei accaparrati, nel caso dell'Inter resta sempre dell'amaro in bocca. Non foss'altro per l'impressione estiva data dalle faraoniche campagne acquisti, che la proiettavano irraggiungibile in testa al Campionato d'Agosto, salvo poi ritrovarla nelle retrovie nei Campionati giocati.
Emblema ne sia il famoso 5 Maggio delle lacrime di Ronaldo seduto afflitto in panchina, ma gli esempi sarebbero tanti quanti i Campionati che si sono succeduti. Né se ne esce indenni negli anni 2000, laddove le intercettazioni di "Tronchettiana" matrice e le prescrizioni hanno arriso soprattutto alle sorti del Biscione trasformato in carogna, che sbrana le carni zebrate di Ibrahimovic e Vieira, per iniziare il ciclo imperioso, aperto dallo Scudetto cartonato di "risarcimento".

La mancanza di progettualizzazione, però, viene pagata a caro prezzo negli anni futuri, fino al disastro economico che ha portato alla cessione a Thohir il Thailandese, al quale dedicare una statua per aver condotto una nave disastrata nel sicuro porto di Zhang.

E il nuovo Presidente lo ha capito: da buon cinese si è messo a imitare i bravi. Ed ecco la Juve B, sempre maestosa, di Marotta e Conte, il quale gli ha spiattellato in faccia durante i trailer di hollywoodiana memoria un perentorio: "Not crazy, no more" all'esortazione appena precedente se fosse pronto per la "Pazza Inter".

SIC TRANSIAT GLORIA MUNDI