Quando la scorsa estate è stato annunciato il tecnico leccese sulla panchina dell'Inter, i più disattenti si sono lanciati in facili conclusioni. I titoloni erano del genere "Inter con Conte sarà scudetto". A pochi è sfuggito che la prima Inter di Conte l'anno prima con Spalletti in panchina si era qualificata alla Champions negli ultimi 15 minuti di Inter-Empoli. Appena arrivato il tecnico Salentino ha dovuto rinunciare a Nainggolan, Perisic, Icardi e Keita. Nomi non di poco conto se li consideriamo 3 di questi 4 dei titolarissimi di Spalletti. Al tecnico Salentino sono stati consegnati un giovane Bastoni e un calante Godin che non conosceva i movimenti della difesa a 3. Salutati i già citati 4 si sono aggiunte le partenze di J. Mario, Dalbert e Karamoh, di certo non giocatori di prima livello ma che almeno conoscevano le pressioni nerazzurre. A sostituirli sono arrivati Barella, Sensi,  Biraghi e Lukaku.
L'idea di Marotta è quella di dare a Conte una squadra vincente non solo in Italia. Già a gennaio l'arrivo di Eriksen ha alzato l'asticella e con l'acquisto di Hakimi il tecnico sta modellando come argilla la sua idea di calcio. 
Zang vuole una base di italianità, ecco perché gli acquisti di Tonali e Palmieri sembrano cogliere il gradimento di tutte le componenti societarie e staff tecnico. 
Il nome caldo da anni per il centrocampo è Vidal, che dovrebbe prendere il posto di Nainggolan. Altro nome trapelato è quello di Sergej Milinković-Savić per il quale Ausilio sta lavorando sotto traccia da mesi.
Sensi sarà confermato, il prezzo del cartellino è troppo allettante per non continuare ad investire su di lui nella speranza che esca da questo circuito di infortuni che lo sta relegando ai margini di questa stagione partita con ben altri numeri. 
Lautaro rimarrà a Milano almeno per un altro anno, se così non dovesse essere Griezmann prenderà il suo posto e sarà affiancato da Cavani oltre al già presente Lukaku. L'idea di Marotta è quella di riprovarci per Dzeko. La situazione della squadra Capitolina non è più sostenibile e attenzione a Pellegrini sempre per il discorso del made in Italy. 
J. Mario, Perisic, il già ceduto Icardi, Vecino, Dalbert, Gagliardini, Nainggolan e Asamoha rappresentano un fortino da 170 milioni circa e gli Zang non si tireranno indietro.
Conte ha preso lo scalpello è non ha intenzione di smettere di scolpire.
F.F.