Il Milan visto contro il Lecce ha offerto a tutti noi uno spettacolo crudele: l'illusione che il peggio fosse alle spalle e che finalmente il gruppo avesse trovato una quadra.
E invece nonostante un bel primo tempo, ricco di occasioni, ecco uscire dall'intervallo i fantasmi del recente passato.
Merito del Lecce? Ma non scherziamo.
Sono solo demeriti del Milan. Della sua leggerezza sopratutto mentale. Che bisogno c'era di trincerarsi dietro la linea della palla di una squadra che non era riuscita a fare nemmeno 2 passaggi buoni nei primi 45'? Nessuno solo la paura che ha colpito i suoi. Qualcuno dirà squadra giovane... Peccato però che dei 3 peggiori in campo solo uno (Conti) possa essere definito tale.
Gli altri due, Suso e Biglia, al contrario avrebbero dovuto rappresentare gli uomini d'esperienza cui aggrapparsi. Ebbene, proprio dalla loro inconsistenza, dalla loro leggerezza è nato non solo il gol del pareggio - una prodezza di uno che di gol così mai ne aveva fatti - ma in generale tutto il primo tempo.
Leggerezze che sono costate la panchina di Giampaolo e che speriamo Pioli non commetta più. Né l'uno né l'altro sono mai stati dei campioni. Il Milan con il trequartista gioca molto meglio che affidandosi al solito piede sinistro di Suso, che ormai è anche fuori forma. In merito a Biglia, non è mai stato e mai sarà ancora quel buon giocatore della Lazio.
Gli anni passano e il fisico ne risente. Il Milan non si può proprio permettere queste leggerezze.