Domenica 6 ottobre ore 20,35. Accendo la televisione e mi sintonizzo sul canale che trasmetterà Inter-Juventus. Percepisco che la mia tensione comincia già a salire. Le prime immagini mostrano i giocatori delle due squadre nel tunnel di San Siro, che precede l’ingresso in campo, intente a scambiarsi i saluti di rito.

Mi colpisce la grande serenità che sembra avvolga i giocatori. Sono tutti sorridenti e si percepisce che volano le battute. Godin che scherza con Ronaldo e sembra rimproverargli i tre goal allo Stadium dello scorso anno. De Vriy che fa un buffetto a De Ligt (sorridente ma visibilmente emozionato); Buffon che abbraccia tutti gli interisti (dai giocatori allo staff) e i due capitani, Handanovic e Bonucci, che si abbracciano. Che strano, penso, sembra che non avvertano tensione… beati loro.

Finalmente le squadre fanno il loro ingresso in campo e le immagini mostrano un San Siro completamente esaurito. Il boato che accoglie le squadre è assordante. Migliaia di sciarpe vengono sventolate sugli spalti, ma noto che c'è qualcosa di strano, di molto strano...

Tutto lo stadio è colorato di nerazzurro e di bianconero, ma non c'è divisione tra le tifoserie!
In particolare, il settore ospiti è integralmente occupato da bambini con casacche nerazzurre e bianconere. Negli altri settori, il colore delle sciarpe non è di una sola compagine ma un melange di azzurro nero e bianco senza soluzione di continuità.

I tifosi delle due squadre assisteranno fianco a fianco e mischiati tra loro alla partita!
I volti degli spettatori non appaiono trasfigurati, ma gioiosi e sereni e non si ode nessun fischio, nessun insulto, solo cori e applausi per tutti… mi chiedo: ma non è possibile!

Lo speaker annuncia la formazione della Juventus e i tifosi bianconeri plaudono ai loro beniamini mentre i tifosi interisti restano in religioso silenzio e, all'annuncio della formazione della Juventus, i ruoli si invertono... non posso crederci! Assoluto reciproco rispetto!

Le telecamere si spostano sulla Tribuna Vip e indugiano sulla dirigenza delle due squadre. Sono tutti insieme! Steven Zhang e Andrea Agnelli assisteranno alla partita l’uno accanto all’altro e, sulle poltrone sotto di loro, Marotta e Paratici (che continuano a ridere di gusto) nonché Zanetti e Nedved, che indicano, compiaciuti, lo spicchio di stadio occupato dai bambini.

Antonio Conte e Maurizio Sarri – dopo essersi salutati con grande affetto - si accomodano in panchina, quando parte un coro da tutti gli spettatori di fede bianconera inneggiante ad Antonio Conte e lo stadio esplode in un applauso corale da brividi… pazzesco!

Le due squadre si dispongono quindi a centrocampo per il saluto pre-partita ma – stranamente - si mischiano tra loro in sequenza alternata, l'uno abbracciato all'altro e lo stadio, improvvisamente, piomba in un silenzio totale.

Si attende l'inno della Serie A, invece parte la canzone "Gaetano e Giacinto", scritta dagli Stadio e dedicata ai due inimitabili capitani delle due squadre, Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti, figure epiche – e purtroppo scomparse - dei due club e del calcio mondiale

Gli spettatori recuperano da ciascun seggiolino il testo della canzone e iniziano a cantare il pezzo degli Stadio all'unisono, alzando i decibel alla strofa "Gaetano e Giacinto sono due tipi che parlano piano anche adesso, adesso che sono lontano, ma in questo frastuono è rimasta un'idea, un'eco nel vento, Facchetti e Scirea".

A quel punto dalla gradinata nord e sud vengono srotolati enormi striscioni, che ritraggono i due giocatori con la maglia della Nazionale e la fascia di capitano al braccio. mentre dalla gradinata centrale si dispiega uno striscione dai colori azzurro nero e bianco con un'enorme scritta: 'Rispetto!'

L’emozione è palpabile sugli spalti ma credo anche per i telespettatori. Ammetto, che anche i miei occhi diventano lucidi.
I commentatori di tutte le emittenti televisive presenti sono sbalorditi, mentre i giornalisti della carta stampata e del web lanciano già pezzi su un evento che tutti definiscono straordinario.

Finalmente l'arbitro fischia l'inizio della partita e sono 90 minuti di rara bellezza, giocati con una intensità unica e con un agonismo acceso ma sempre nei limiti, con strette di mano dopo duri contrasti.
Al termine della partita (di cui non ricordo l'esito), tutti i giocatori di Inter e Juventus vanno insieme a salutare il pubblico del Meazza, che li accoglie con entusiasmo, senza distinzione di maglia. Al rientro delle squadre dagli spogliatoi, i tifosi cominciano a lasciare lo stadio e tutti i tifosi escono sorridendo... che spettacolo!

Seguo il post partita televisivo, tutto incentrato sulla straordinaria dimostrazione di rispetto reciproco da parte del popolo interista e juventino. La partita, seppur bellissima, sembra un dettaglio trascurabile in tale contesto.

Ad un certo punto, la regia televisiva stacca sull’immagine di San Siro. Ormai lo stadio è deserto e le luci del Meazza sono spente. La telecamera volge l’obiettivo verso il cielo di Milano, integralmente coperto da nubi ma, proprio sopra il catino di San Siro, viene inquadrato uno spicchio di cielo sereno, dove si vedono chiaramente brillare due stelle…”.

 

Ore 7.00: E’ ora di alzarsi. Apro gli occhi e guardo la sveglia sul comodino: ma non è lunedì! E’ domenica!... Solo allora mi rendo conto che il mio è stato solo un sogno; già non poteva che essere un sogno…