Sfido tutti i non rossoneri a negare che ieri sera, man mano che passavano i minuti, abbiano cominciato a fregarsi le mani compiaciuti, convinti che alla fine il Milan sarebbe uscito dal campo sconfitto per la seconda volta consecutiva. I rossoneri, già privi di Theo e Maignan, erano apparsi fin dall'inizio confusionari e frettolosi, ma poi erano andati perdendo pezzi qua e là. Saelemaekers e Calabria si erano rotti nella prima fase, ma anche Kjaer ha poi lasciato il campio acciaccato nel secondo. Dal canto suo,  l'Empoli si era fatto sempre più baldanzoso, con Bajrami entrato nella ripresa dopo un quarto d'ora, che a metà ripresa urlava di rabbia a un raccattapalle di far presto. E' facile pensare che, viste le assenze rossonere di partenza e i pezzi persi dal Milan a match in corso, Zanetti-Meridio abbia detto al suo uomo appena entrato: "Al mio segnale scatenate l'inferno!". Il Milan, forse, stava pensando troppo al Chelsea e stava attaccando senza criterio per chiudere in fretta la pratica di campionato e controllare il match. Meridio-Zanetti non aveva pensato, tuttavia, che aveva di fronte il Diavolo, che all'inferno è nel suo elemento naturale e ci sguazza. Ha finito quindi per lasciare i 3 punti a quel Diavolo che, alla fine, si è portato via le anime dannate degli empolesi, rappresentate simbolicamente dai 3 punti della vittoria. Ma sì, abbondiamo pure, come non avrebbe fatto neanche John Knox nei suoi sermoni contro Maria Stuarda!

L'andamento del match, più favorevole al Milan nel primo tempo e all'Empoli nel secondo, è testimoniato dalle 4 palle gol nette dei rossoneri, due sbagliate malamente da Leao e una da Saelemaekers, mentre la quarta è stata una svirgolata difensiva toscana che ha sfiorato l'autorete clamorosa. Sempre nella prima fase, un contropiede, toscano ha messo Tomori in inferiorità numerica di quasi 1 contro 3, ma il recupero dei compagni è stato prodigioso, anche se il muro di Ballo-Touré sulla battuta a rete è stato sporcato da un tocco di mani visibilmente involontario (braccio rasente al corpo). Nella seconda fase, c'è stata un altra svirgolata toscana, sulla quale un prodigioso Vicario ha messo una pezza, mentre Giroud ha preso la traversa su punizione dal limite. L'Empoli, tuttavia ha avuto 3 palle gol nette, a conferma di quanto scritto in premessa, che i toscani, nella ripresa, sono riusciti a rovesciare l'abbrivio del match.

Prima di arrivare alla fase rovente, al fatidico 35° del vantaggio milanista, va segnalato che Ballo-Touré deve essere elogiato per l'intelligenza che gli ha consentito di rimpiazzare Theo Hernandez, senza cercare di fare... il Theo Hernandez. Innanzitutto, Ballo-Touré e tecnicamente differente da Theo, che tende a partire da sinistra per tagliare verso il centro, limitandosi poi ad andare sul fondo quanto arriva sulla tre quarti e può sovrapporsi a Leao. Ballo-Touré, inoltre e seppure dotato di buona corsa, è meno potente e devastante del compagno, per cui ha badato bene a non esagerare nelle incursioni, ma anche a tenersi pronto a rientrare. Per Socrate, la saggezza consisteva nel sapere di non sapere, ma la cosa non va intesa in senso letterale, bensì come consapevolezza dei propri limiti. Ballo-Touré, nel finale risultato decisivo, è stato bravo a capire cosa poteva e cosa non poteva fare. Se non è saggezza questa...

Arriviamo, comunque, al 35° della ripresa, con Pioli che aveva perso due slot di sostituzioni nel primo tempo a causa degli infortuni di Calabria e Saelemaekers. Aveva quindi sfruttato quello che gli rimaneva per sostituire Kjaer acciaccato, con Dest che spostava al centro il sostituto di Calabria, Kalulu. Aveva anche rifatto in parte attacco e trequarti con Diaz e Rebic al posto di De Ketalaere e Giroud. Al 35°, quindi, su un fallo laterale, Pioli vedeva Leao oltre tutti i difensori toscani. Dal momento che sul fallo laterale il fuorigioco non conta, dava a Tonali, che era nella metà campo empolese, una palla uscita nella metà campo rossonera. Con una velocità di pensiero ed esecuzione impressionanti, i due concertavano di battere subito la rimessa per il Leao solo soletto, guadagnando alcuni metri. Un'astuzia degna di Ulisse e realizzata con una prontezza da supereroi dei fumetti, che metteva il portoghese in condizioni di servire facile per Rebic al centro dell'area di rigore avversaria. Zanetti che, come tutti i non rossoneri aveva pregustato un risultato favorevole, se non molto favorevole, reagiva come una tigre ferita al gol del croato. Essendo avversario, non poteva certo apprezzare la rapidità di pensiero ed esecuzione del Milan. Va detto che raramente si vede ripetere una rimessa laterale per una differenza di metri come quella di ieri. Di solito c'è una certa tolleranza.

Scatenato, l'Empoli si è buttato in avanti e ha trascinato il Diavolo in una malabolgia ancora più profonda della prima. I toscani guadagnavano una punizione dal limite concessa in maniera molto fiscale da Aureliano, probabilmente inibito dalle proteste empolesi.  Sulla batttuta, Tătăruşanu compiva un patatracchio galattico, inspiegabile per un portiere ultratrentenne ed esperto. Sulla punizione di Bajrami dalla sinistra dell'attacco empolese, si posizionava a centroporta dietro il velo toscano e, quindi, impossibilitato a vedere la palla. Era un gioco da ragazzi per uno che sa giocare come Bajrami scavalcarlo con un pallonetto beffardo sul suo palo. A pareggio raggiunto, partivano i festeggiamenti come se l'Empoli avesse vinto la Champions o, più prosaicamente, raggiunto la salvezza anticipata, mentre tutta l'Italia non rossonera si fregava le mani soddisfatta. Ma la pelle del Diavolo non si vende mai controppo anticipo.

Si dice che chi vuol fare l'altrui danno ha le beffe ed il malanno. Non so se sia vero, ma quantomeno... ha un bel travaso di bile. Il travaso è venuto a tutto lo stadio e ai non rossoneri d'Italia quando, sull'azione successiva, Krunic (entrato al posto di Saelemaekers) ha liberato Ballo-Touré che arrivava dalla retrovia come Rivera a Mexico '70. Il piatto proletario del francese è risultato efficace e decisivo. Sull'azione successiva, Leao se ne è andato da solo per il pallonetto delizioso che dava al Milan il 3-1,  meritato quanto la vittoria del Napoli due settimane fa a San Siro contro i rossoneri. Metti la palla in porta e hai vinto, con buona pace di chi discute di rave e fave.

Concludiamo su De Ketalaere, che sta affrontando un normale anno di crescita come quello di Tonali un paio di anni fa. Quello che si dice ora su di lui, lo si è detto di Tonali. In una serata in cui è apparso confusionario come i compagni, ha realizzato un assist notevole che Leao non ha sfruttato. Il suo sostituto Diaz, nel finale, era fresco e ha corso come un dannato, partendo però sempre da troppo lontano per essere efficace. Partendo da dietro, finisce come un torrente con portata d'acqua scarsa in un paese torrido. Secca prima di arrivare al mare. Le singole giocate dimostrano che è bravo ma deve eseguirle da avanzato, prima che l'acqua del torrente evapori, altrimenti è inutile.