Tanto piovve che fu tempesta.
E' bastata una settimana di eccessive confidenze per vanificare il filotto positivo che aveva riportato la Juventus ad abbandonare le scomode posizioni di bassa classifica ed illudersi di potersi ricandidare allo scudetto. Sarebbe stato ancora più terapeutico che il ritiro venisse annunciato proprio quando la squadra stava inanellando confortanti successi, per consolidare questa ripresa, con la scusa che alla prima difficoltà o al primo risultato negativo tutto quanto accaduto non sarebbe servito a niente. Allegri probabilmente perchè non conosceva a fondo molti dei nuovi che ha trovato in rosa quando è tornato, non ha potuto contare su una reazione d'orgoglio come accadde al suo secondo anno della prima avventura. Certamente Chiellini, Bonucci e qualche altro della vecchia guardia hanno pensato che lui da solo fosse sufficiente per riportare in squadra quella grinta che li ha contraddistinti negli anni passati, ma anche lui sta attraversando una fase di studio e non ha la bacchetta magica o quanto meno, i vari tentativi e le varie formazioni che ha messo in campo, non gli hanno ancora fornito quelle informazioni che gli possono permettere di riportare la Juventus ai livelli di qualche anno fa. Alcuni giocatori sono imprescindibili e da quelli deve ripartire, impiegandoli in uno schema o attitudine di gioco che permetta loro di esprimersi al meglio delle loro capacità tecniche e caratteriali. Puntare su una rosa ristretta di giocatori, quelli caratterialmente più adatti a queste situazioni, lo aiuterà ma su di loro deve insistere perchè raggiungano quella coesione di gruppo e di gioco che farà emergere anche le loro personali qualità tecniche. Non ingannino le probabili vittorie contro Zenit e Fiorentina perchè non si può pensare che in appena due partite i problemi siano stati risolti, dato che nemmeno cinque sono riuscite. Bisognerà insistere con la stessa formazione, lasciando da parte il turnover programmato a meno di infortuni ed affaticamenti. Gli esclusi dovranno farsi trovare pronti ed una sana concorrenza interna di certo non nuocerà. Il ritiro di una volta era certamente più efficace perchè non c'erano smartphone, alberghi superlussuosi e gadget tecnologici con i quali trascorrere i riposi, quindi se uno è svogliato di suo lo rimarrà anche se lo tenessi in ritiro per 1 anno. Io penso che il ritiro migliore sia quello di campo. Messo ognuno davanti alle sue responsabilità, dia prova di essere meritevole della titolarità e cerchi di mantenerla perchè nulla è più garantito. Togliendo ai giocatori queste certezze e mantenendo questo atteggiamento per il resto del campionato, di certo si getteranno le basi per un nuovo gruppo dal quale ripartire ed al quale in sede di calciomercato aggiungere elementi che possano arricchirlo, lasciando perdere le plusvalenze e concentrandosi sulle prestazioni in campo che sono quelle che portano guadagni, visibilità planetarie e stadi pieni con attività collegate.
Allegri non è nato ieri, ed è stato capace di gestire l'imprevista (?) partenza di Conte modificando con calma e portando successi all'inizio altrettanto imprevisti. E' il tecnico più adatto per questo tipo di operazione perchè alla resa dei conti non guarda in faccia nessuno e purtroppo siamo arrivati a questo punto e durante il ritiro la squadra se ne accorgerà. Napoli, Milan, Atalanta ed Inter si trovano avanti perchè negli anni delle sconfitte hanno ricostruito e hanno modificato il giusto creando un gruppo coeso e che si conosce a memoria, le provinciali consapevoli di non contare su fuoriclasse ovviano con pressing, impegno e fame: la Juventus deve ritrovare questo ripartendo da coesione e fame; magari è un po' tardi ma non è tempo perso se si vuole tornare a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro.