E' il calcio, ma è anche la vita...
La vicenda Donnarumma scatena fiumi di parole, voli pindarici e tesi, beh sì... anche un po' astruse. 

In realtà accade qualcosa di assolutamente normale. Un calciatore giunto quasi a scadenza di contratto rinegozia il suo impegno col club nel momento in cui l'offerta del club non è né economicamente né professionalmente paragonabile ad offerte (evidentemente) arrivate al suo procuratore da altri club. Declina l'offerta!

Niente di strano o anormale, se si sostiene che:
- comunque l'offerta del Milan era un offerta notevole (ok, ma comunque se inferiore ad altre perché accettarla?)
- il procuratore lo sta sfruttando per i suoi comodi (il procuratore è un professionista che lavora per sé e per il suo assistito, facendo gli interessi di entrambi. Non fosse così del resto un calciatore potrebbe benissimo cambiarlo, quindi il voler far apparire come un giocatore "prigionerio" ed oltretutto "sfruttato" dal suo procuratore è cosa fuori dal mondo.

Nulla di nuovo quindi. O nulla di strano nella vicenda... almeno qui sul pianeta terra, usando un minimo di raziocinio...