Pensavamo di non dover rivivere più le notti insonni e i pomeriggi ansiosi dell'estate 2017, quella della pioggia di banconote addosso al portiere dell'Under 21, di "Dollarumma", degli striscioni anti-Raiola in sede, delle conferenze stampa urbi et orbi ed, infine, del rinnovo-monstre con annesso fratello.
Purtroppo la storia sta per ripetersi: Donnarumma, ventunenne portiere rossonero ed azzurro, prospetto di fenomeno dai numeri personali spaventosi in rapporto all'età, tra 12 mesi sarà un appetibilissimo parametro zero. Con possibilità di muoversi verso altri lidi senza il benchè minimo ristoro per le casse del Milan, club in cui è cresciuto e che ama sin dalla culla.
Le possibilità sul piatto sono tre: Donnarumma può rinnovare, può essere ceduto a prezzo scontato quest'estate, altrimenti andrà a scadenza. Sgombriamo il campo da equivoci: Raiola non ama (questo) Milan, ma Donnarumma sì. Le possibilità che il giovane portiere lasci il proprio procuratore libero di rifiutare qualsiasi ipotesi di rinnovo per muoversi a parametro zero (e quindi a grandi commissioni) sono relativamente basse. Ma lo sono anche le possibilità che Donnarumma diventi quello che tutto il mondo rossonero sperava, ossia una bandiere sulle orme di Baresi e Maldini.
Motivi tecnici, più che economici: la dimensione del Milan di oggi sembra davvero stridere con le ambizioni da Champions League di un aspirante top player mondiale. E la voglia di confrontarsi ai massimi livelli comincia ad essere, giustamente, tanta.
Il compromesso tra sentimenti ed interessi potrebbe sfociare (e probabilmente così sarà) in un rinnovo a breve termine, che impedisca la scadenza immediata e quindi consenta al Milan di fare cassa da una cessione non inferiore ai 50/60 milioni, da ascrivere completamente alla voce plusvalenza.
Vediamo insieme quali sono i motivi opposti della permanenza o della eventuale cessione di Donnarumma.

I MOTIVI DELLA PERMANENZA
1) Motivo tecnico
. Donnarumma è un ottimo portiere, con la prospettiva di diventare a brevissimo il migliore sulla scena internazionale. Nonostante qualche svarione di tanto in tanto, in numeri sono tutti dalla sua parte e dicono che siamo in presenza di un fenomeno, del calcio italiano e non solo.
2) Motivo sentimentale. Gigio è cresciuto nel Milan ed è sempre stato un grande tifoso del club: il suo esordio-record a 16 anni e l'immediata maglia da titolare sembravano il preludio di una storia d'amore infinita. Le vicende contrattuali e la presenza di un procuratore scomondo hanno parzialmente incrinato il rapporto con la curva, ma l'ambiente rossonero nel suo complesso adora il ragazzo.
3) Motivo economico. Il giovane portiere è un patrimonio tecnico ma anche economico della società: venderlo in questa situazione, probabilmente significherebbe sottostimarne il reale valore. Dopo un'esperienza in una grande competizione internazionale (magari la Champions, o almeno l'Europeo con la Nazionale) si potrebbe capitalizzare al meglio.

I MOTIVI DELLA CESSIONE
1) Motivo ambientale.  
L'ambiente rossonero vive da anni un romanzo pressochè continuo intorno alle vicende contrattuali del portiere e del suo procuratore. In un momento storico già negativo, liberarsene potrebbe regalare una strana sensazione di sollievo.
2) Motivo economico. Donnarumma è un frutto delle giovanili, la sua cessione sarebbe una plusvalenza totale ed una boccata d'ossigeno per le sofferenti finanze rossonere. Oltretutto il suo ingaggio (6 milioni netti) sommato a quello del fratello (un milione netto senza esordire in Serie A) è del tutto fuori misura per il salary cap importo da Gazidis (2/3 milioni). Il financial fair play sorriderebbe e si eviterebbe, sopratutto, la terribile beffa di perderlo gratis.
A voi la scelta: c'è ancora posto per Gigio in questo malconcio Milan? E a quali condizioni?