Domani sera, alle ore 21.00, si giocherà a San Siro il primo atto della semifinale di coppa Italia tra Inter e Milan, partita che in questo momento assume un significato più ampio, più importante del suo valore intrinseco.
Non c’è solo in ballo la qualificazione alla finale della coppa nazionale, c’è molto di più, c’è l’Inter campione d’Italia, il Milan primo in classifica avanti di due punti dall’Inter in questo campionato, c’è il ricordo mai rimosso di un doppio derby giocato diciannove anni fa che valse la finale e poi la vittoria rossonera della Champions League contro la Juve.
In questo momento, psicologicamente, sta meglio il Milan. Ha vinto poche settimane fa un derby di campionato stradominato dall’Inter fino al minuto 75', un derby che ha incredibilmente riaperto un campionato che sembrava ormai nelle mani nerazzurre.

Da quella partita non è stata più l’Inter che per mesi abbiamo ammirato, è come se tutte le sicurezze della squadra allenata da Simone Inzaghi si fossero di colpo polverizzate nell’aria, come se la convinzione di essere i più forti avesse lasciato posto alla paura di non essere neanche tra i più forti.
Sconfitte e pareggi a ripetizione, corsa a fasi alterne, fragilità difensiva, sterilità degli attaccanti, riflessi a volte azzerati del portiere capitano. Risultato: marcia da retrocessione.
A mio parere l’Inter è una buona squadra fatta di buoni giocatori, ma non ha il fuoriclasse che nei momenti di stanchezza collettiva e di gioco poco spumeggiante, risolve la partita con una giocata, con il colpo del campione.
Lukaku, che sta facendo male al Chelsea, era per l’Inter il valore aggiunto, l’uomo che usciva dalla mischia, un top player per il campionato italiano.
In due stagioni il belga ha portato con i suoi goal, con la sua fisicità, con la sua personalità, la Beneamata ad un secondo posto per un punto dietro la Juve, ad una finale di Europa league e alla vittoria dopo undici anni dello scudetto, e far sembrare Lautaro Martinez anche lui un fuoriclasse, cosa che invece non è.

Mancano in goal di Romelu, mancano le sue progressioni come quelle che fece nel derby tirandosi dietro e saltando con una forza quasi sovrumana mezza squadra del Milan, per poi concludere in rete all’angolino trafiggendo Donnarumma.
Inzaghi può far poco, quando durante la partita si gira indietro vede in panchina Gagliardini, Vidal, Di Marco, Caicedo (Correa lo vede in tribuna con le stampelle dall’inizio dell’anno). Sono riserve da sesto posto, non da accoppiata scudetto – coppa Italia.
Io andrei con la squadra Primavera a Liverpool, punterei tutto, darei il 110% nel doppio derby che porta alla finale di Roma. Battere i cugini, vendicare il 2003 (la coppa Italia non è la Champions, ma il derby è sempre il derby) farebbe enormemente felici i tifosi, e giocare una finale darebbe autostima ad un gruppo che forse sta settimana dopo settimana perdendo tutta quella accumulata con la gestione Conte.

Per quanto riguarda il campionato, può succedere di tutto, la partita di Torino con la Juve dirà se i bianconeri sono fuori o se i nerazzurri dovranno augurarsi di andare in finale di coppa Italia per salvare una stagione che fino ad un mese fa sembrava poter essere trionfale come quella del 2010.